 NEW  YORK - In Italia, il drammatico problema delle sofferenze bancarie  (crediti non più rimborsati) italiane è continuamente rimosso dagli  organi di informazione come se non esistesse, e ammesso anche esistesse,  sarebbe comunque di poco conto, quindi inutile informare l'opinione  pubblica.
NEW  YORK - In Italia, il drammatico problema delle sofferenze bancarie  (crediti non più rimborsati) italiane è continuamente rimosso dagli  organi di informazione come se non esistesse, e ammesso anche esistesse,  sarebbe comunque di poco conto, quindi inutile informare l'opinione  pubblica. 
Invece, l'argomento per la sua gravità per la sua capacità di poter coinvolgere - nel caso di un disastro - l'intero sistema finanziario planetario, interessa eccome alla principale agenzia di notizie finanziarie del mondo: Bloomberg.
"Risolvere  il problema del monte di crediti deteriorati accumulati dal sistema  bancario italiano costerà alle banche italiane 30 centesimi per ogni  euro dei 360 miliardi complessivi. Concretamente, si tratta di almeno  110 miliardi di euro di perdite da ripianare".

"E' questa - scrive Bloomberg - la  differenza tra il valore attribuito a questi crediti deteriorati dalle  banche italiane e quanto gli investitori sono disposti a pagare per  rilevarli. Riconciliare queste due valutazioni discordanti è la chiave  per rimuovere il blocco che grava sulla quarta maggiore economia  dell'Unione Europea".
E Bloomberg prosegue: "Srikanth  Sankaran, di Morgan Stanley, spiega che i prezzi attuali dei crediti  deteriorati italiani sostenuti da collaterali come gli immobili sono  compresi tra i 20 e i 30 centesimi per ogni euro, mentre quelli non  garantiti possono scendere sino a 5 centesimi per ogni euro di valore  nominale. Le banche mettono in vendita questi crediti problematici a  circa 50-65 centesimi. Gli investitori che guardano al possibile  acquisto dei crediti deteriorati, come private equity e hedge fund,  correggono però tali valutazioni in considerazione delle procedure di  insolvenza notoriamente lunghe e macchinose in vigore nel paese".
"Ne consegue - sottolinea Bloomberg - che  le banche italiane sono incentivate a non cedere le sofferenze, che se  vendute procurerebbero perdite che andrebbero ripianate con aumenti di  capitale. 
La  montagna di crediti problematici e deteriorati che grava sul sistema  finanziario italiano equivale a circa un quarto del prodotto interno  lordo nazionale. 
Risolvere  il problema è una priorità assoluta per il governo Renzi: iniziative  come il fondo di garanzia Atlante possono aiutare, ma è necessario fare  molto di piu' e piu' presto perchè il vulcano delle sofferenze bancarie  italiane è prossimo all'eruzione". 
  
- Attenzione anche all'esposizione in titoli di stato italiani nelle banche italiane
Questa dura denuncia di Bloomberg, che raramente si spinge a segnalare che un intero sistema bancario nazionale è vicinissimo al tracollo, dà l'idea di come realmente venga considerata l'Italia dai "famosi" mercati.
- Attenzione anche all'esposizione in titoli di stato italiani nelle banche italiane
mercoledì 22 giugno 2016
Fonte: ilnord.it
 
 NEW  YORK - In Italia, il drammatico problema delle sofferenze bancarie  (crediti non più rimborsati) italiane è continuamente rimosso dagli  organi di informazione come se non esistesse, e ammesso anche esistesse,  sarebbe comunque di poco conto, quindi inutile informare l'opinione  pubblica.
NEW  YORK - In Italia, il drammatico problema delle sofferenze bancarie  (crediti non più rimborsati) italiane è continuamente rimosso dagli  organi di informazione come se non esistesse, e ammesso anche esistesse,  sarebbe comunque di poco conto, quindi inutile informare l'opinione  pubblica. 

 
 
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