SECONDO ALCUNI MEDIA IL KILLER SAREBBE UN PROFUGO SIRIANO, MA NON CI SONO ANCORA CONFERME UFFICIALI
LE IMMAGINI ARRIVANO SU TWITTER
Da www.tio.ch
Dopo il diverbio, la violenza. Così un 36enne tedesco ha perso la vita in strada, in un quartiere residenziale a Stoccarda, dopo che un altro uomo lo ha aggredito con «un oggetto simile a una spada», conferma il portavoce della polizia.
L'uomo, rimasto al suolo con ferite gravi è spirato mentre i soccorsi tentavano di stabilizzarne le condizioni. Stando ai media locali più che una spada vera e propria si tratterebbe «piuttosto di un machete». Le foto diffuse via social non sono però sufficienti per fare chiarezza.
Dopo il delitto, l'aggressore si è dato alla fuga in sella a una bici. Per rintracciarlo sono stati utilizzati, invano, gli elicotteri. La svolta è arrivata in serata quando gli agenti hanno identificato il sospetto e lo hanno ammanettato.
Gli interrogatori avranno luogo verosimilmente oggi e potranno fare chiarezza sulla dinamica dei fatti. Fonte: qui
SIRIANO SQUARTA UN TEDESCO A STOCCARDA CON UNA KATANA
Fabio Amendolara per “la Verità”
Ci sono due video, da due prospettive differenti, che riprendono l' interminabile sequenza horror che è finita prima su tutti i media tedeschi e poi ha fatto il giro del mondo: in pieno giorno e a centro strada un immigrato con indosso una maglietta nera, impugnando una spada orientale tipo katana, colpisce più volte al collo e al torace e con incredibile violenza la sua vittima, un cittadino tedesco che stava cercando di fuggire con la sua Smart.
Nel filmato si vede la spada, impugnata con due mani, alzarsi e abbassarsi più volte. La lama è sempre più insanguinata. Finché la vittima non resta a terra, senza vita, pancia all' aria, in una pozza di sangue. L' aggressore, Mohammed Issa, un siriano con precedenti penali per piccoli furti e taccheggio, arrivato in Germania nel 2015 come rifugiato, tenta una fuga in bici, ma viene fermato poco dopo dalla polizia. La caccia all' uomo, con l' intervento anche di un elicottero, scattata immediatanente dopo l' omicidio (la polizia è stata avvertita da un passante) è durata poco.
L' hanno fermato a poca distanza e rinchiuso in una cella di sicurezza in attesa dell' interrogatorio.
Dalle prime notizie filtrate, si apprende che il siriano è rimasto in silenzio per tutto il tempo.
Il feroce delitto si è consumato nel pomeriggio di giovedì, a Stoccarda, nel quartiere Fasanenhof. Sotto gli occhi di numerosi passanti e della figlia della vittima. Ferma, insieme a un' altra donna, a neanche due metri di distanza. A rimetterci la pelle è Wilhelm L., un tedesco di origini kazake di 36 anni, residente nel capoluogo del Baden Württemberg. È cominciato tutto alle 18.
Mohammed si è presentato sotto casa della vittima e ha aspettato che rientrasse. L' uomo è arrivato con la figloletta di undici anni e ha parcheggiato a poca distanza dalla sua abitazione. Ma neanche la presenza della ragazzina ha fatto desistere il siriano dal portare a compimento il suo progetto sanguinario.
Davanti al portone di casa è iniziata la lite. Poi la situazione è degenerata. Prima è volato qualche urlo. Poi Mohammed ha estratto la spada dal fodero tentando di colpire una prima volta il suo avversario. La spada era affilatissima e già dopo il primo colpo Wilhelm ha iniziato a perdere molto sangue. Cercando però una via di fuga, aprendo lo sportello della sua auto per scappare. Ma Mohammed lo ha subito raggiunto, lo ha tirato fuori dall' auto, lo ha spinto a terra e lo ha pugnalato una prima volta allo stomaco.
Un testimone, sentito dal quotidiano tedesco Bild, racconta che la vittima ha gridato: «Perché l' hai fatto?». In uno dei filmati Mohammed, appena coperto dalla Smart, colpisce più volte il corpo a terra, con una forza brutale. Poi, prima di allontanarsi dal luogo del delitto, stacca un braccio alla vittima.
Nell' altro filmato, un po' più da lontano, la scena dell' omicidio, invece, è più nitida. L' uomo che ha ripreso è riuscito a documentare completamente l' accaduto. Si vedono due donne affacciarsi accanto alla Smart per capire cosa stesse accadendo e poi scappare urlando. Forse pensavano a un incidente o a un malore di un passante. E invece era un atroce omicidio. Forse tra i più splatter mai commessi a Stoccarda.
Stando a una prima ricostruzione dei fatti fornita dai quotidiani online tedeschi, pare che i due protagonisti di questa assurda vicenda si conoscessero già e che avessero avuto una discussione molto animata nelle ore precedenti. La polizia ha ricostruito che in passato i due avevano avuto a che fare. Pare che il siriano fosse un inquilino di un appartamento che la vittima affittava a rifugiati in un grattacielo della periferia di Stoccarda.
Un portavoce della polizia ha descritto il crimine come «straordinario e orribile». Uno dei video, infatti, in parte censurato, è stato diffuso in rete dalla Frankfurter allgemeine zeitung ed è restato a disposizione, nella versione integrale, dell' autorità giudiziaria. È considerato dalla polizia la prova regina che incastra Mohammed. Grazie al video resta ancora poco da ricostruire. Gli investigatori stanno ora scavando nella vita dei due uomini per accertare il movente. Dalla Procura hanno subito fatto sapere che l' unica pista attualmente presa in considerazione è legata a questioni personali.
Un conto da regolare, insomma. Forse legato all' appartamento in cui aveva vissuto il siriano. A poche ore dall' orribile delitto sembra l' unico punto in comune tra la vittima e l' aggressore.
È stato il procuratore Hainer Romhild in persona a dire in tv che dietro all' atroce delitto non si nascondono «motivi religiosi o politici».
Ed è per questo motivo che l' ipotesi più accreditata è legata a vecchi rancori probabilmente mai sopiti. Certo è che il siriano, considerato dalle forze dell' ordine non particolarmente pericoloso, era in Germania da ormai quattro anni e aveva già collezionato diverse piccole condanne. Tutte di poco conto e per reati non allarmanti. E per questo non era stato espulso. Nessuno poteva immaginare che potesse trasformarsi in un feroce assassino.
Fonte: qui
SIRIANO SQUARTA UN TEDESCO A STOCCARDA CON UNA KATANA
Fabio Amendolara per “la Verità”
Ci sono due video, da due prospettive differenti, che riprendono l' interminabile sequenza horror che è finita prima su tutti i media tedeschi e poi ha fatto il giro del mondo: in pieno giorno e a centro strada un immigrato con indosso una maglietta nera, impugnando una spada orientale tipo katana, colpisce più volte al collo e al torace e con incredibile violenza la sua vittima, un cittadino tedesco che stava cercando di fuggire con la sua Smart.
Nel filmato si vede la spada, impugnata con due mani, alzarsi e abbassarsi più volte. La lama è sempre più insanguinata. Finché la vittima non resta a terra, senza vita, pancia all' aria, in una pozza di sangue. L' aggressore, Mohammed Issa, un siriano con precedenti penali per piccoli furti e taccheggio, arrivato in Germania nel 2015 come rifugiato, tenta una fuga in bici, ma viene fermato poco dopo dalla polizia. La caccia all' uomo, con l' intervento anche di un elicottero, scattata immediatanente dopo l' omicidio (la polizia è stata avvertita da un passante) è durata poco.
L' hanno fermato a poca distanza e rinchiuso in una cella di sicurezza in attesa dell' interrogatorio.
Dalle prime notizie filtrate, si apprende che il siriano è rimasto in silenzio per tutto il tempo.
Il feroce delitto si è consumato nel pomeriggio di giovedì, a Stoccarda, nel quartiere Fasanenhof. Sotto gli occhi di numerosi passanti e della figlia della vittima. Ferma, insieme a un' altra donna, a neanche due metri di distanza. A rimetterci la pelle è Wilhelm L., un tedesco di origini kazake di 36 anni, residente nel capoluogo del Baden Württemberg. È cominciato tutto alle 18.
Mohammed si è presentato sotto casa della vittima e ha aspettato che rientrasse. L' uomo è arrivato con la figloletta di undici anni e ha parcheggiato a poca distanza dalla sua abitazione. Ma neanche la presenza della ragazzina ha fatto desistere il siriano dal portare a compimento il suo progetto sanguinario.
Davanti al portone di casa è iniziata la lite. Poi la situazione è degenerata. Prima è volato qualche urlo. Poi Mohammed ha estratto la spada dal fodero tentando di colpire una prima volta il suo avversario. La spada era affilatissima e già dopo il primo colpo Wilhelm ha iniziato a perdere molto sangue. Cercando però una via di fuga, aprendo lo sportello della sua auto per scappare. Ma Mohammed lo ha subito raggiunto, lo ha tirato fuori dall' auto, lo ha spinto a terra e lo ha pugnalato una prima volta allo stomaco.
Un testimone, sentito dal quotidiano tedesco Bild, racconta che la vittima ha gridato: «Perché l' hai fatto?». In uno dei filmati Mohammed, appena coperto dalla Smart, colpisce più volte il corpo a terra, con una forza brutale. Poi, prima di allontanarsi dal luogo del delitto, stacca un braccio alla vittima.
Nell' altro filmato, un po' più da lontano, la scena dell' omicidio, invece, è più nitida. L' uomo che ha ripreso è riuscito a documentare completamente l' accaduto. Si vedono due donne affacciarsi accanto alla Smart per capire cosa stesse accadendo e poi scappare urlando. Forse pensavano a un incidente o a un malore di un passante. E invece era un atroce omicidio. Forse tra i più splatter mai commessi a Stoccarda.
Stando a una prima ricostruzione dei fatti fornita dai quotidiani online tedeschi, pare che i due protagonisti di questa assurda vicenda si conoscessero già e che avessero avuto una discussione molto animata nelle ore precedenti. La polizia ha ricostruito che in passato i due avevano avuto a che fare. Pare che il siriano fosse un inquilino di un appartamento che la vittima affittava a rifugiati in un grattacielo della periferia di Stoccarda.
Un portavoce della polizia ha descritto il crimine come «straordinario e orribile». Uno dei video, infatti, in parte censurato, è stato diffuso in rete dalla Frankfurter allgemeine zeitung ed è restato a disposizione, nella versione integrale, dell' autorità giudiziaria. È considerato dalla polizia la prova regina che incastra Mohammed. Grazie al video resta ancora poco da ricostruire. Gli investigatori stanno ora scavando nella vita dei due uomini per accertare il movente. Dalla Procura hanno subito fatto sapere che l' unica pista attualmente presa in considerazione è legata a questioni personali.
Un conto da regolare, insomma. Forse legato all' appartamento in cui aveva vissuto il siriano. A poche ore dall' orribile delitto sembra l' unico punto in comune tra la vittima e l' aggressore.
È stato il procuratore Hainer Romhild in persona a dire in tv che dietro all' atroce delitto non si nascondono «motivi religiosi o politici».
Ed è per questo motivo che l' ipotesi più accreditata è legata a vecchi rancori probabilmente mai sopiti. Certo è che il siriano, considerato dalle forze dell' ordine non particolarmente pericoloso, era in Germania da ormai quattro anni e aveva già collezionato diverse piccole condanne. Tutte di poco conto e per reati non allarmanti. E per questo non era stato espulso. Nessuno poteva immaginare che potesse trasformarsi in un feroce assassino.
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