9 dicembre forconi: IL MAGISTRATO NORDIO SUL CASO SALVINI-DICIOTTI: “SE VA A PROCESSO VA ALLE ELEZIONI E FA IL PIENO DI VOTI, SE NON VA A PROCESSO LA SUA POLITICA VIENE AVALLATA ANCHE PER IL FUTURO. SE UN MINISTRO RITIENE SIA GIUSTO IMPEDIRE LO SBARCO, FA UN ATTO POLITICO, E SI DEVE PRONUNCIARE IL PARLAMENTO”

lunedì 28 gennaio 2019

IL MAGISTRATO NORDIO SUL CASO SALVINI-DICIOTTI: “SE VA A PROCESSO VA ALLE ELEZIONI E FA IL PIENO DI VOTI, SE NON VA A PROCESSO LA SUA POLITICA VIENE AVALLATA ANCHE PER IL FUTURO. SE UN MINISTRO RITIENE SIA GIUSTO IMPEDIRE LO SBARCO, FA UN ATTO POLITICO, E SI DEVE PRONUNCIARE IL PARLAMENTO”

“LA LEGGE DEL MARE? I TRAFFICANTI GIOCANO SULLA NOSTRA EMOTIVITÀ…”
Serenella Bettin per www.ilgiornale.it

matteo salvini saluta carlo nordioMATTEO SALVINI SALUTA CARLO NORDIO
Silenzio. Parla Nordio. Grandi applausi venerdì sera all'hotel Mioni Pezzato di Abano Terme dove oggi si conclude la nona edizione della settimana dei Lettori del Giornale. Il procuratore aggiunto di Venezia Carlo Nordio, ospite de "L'intervista" Una serata viva e densa di approfondimenti moderata dall'inviato speciale del nostro quotidiano, Stefano Zurlo che poco prima aveva presentato il suo ultimo libro Quattro colpi per Togliatti.

SALVINI MIGRANTISALVINI MIGRANTI
Un Nordio critico verso i giudici e le autorità religiose. Lui, classe 1947, ha seguito le inchieste di Tangentopoli, fino allo scandalo Mose. E sul caso della nave Diciotti ha chiarito che Salvini, semmai, debba essere giudicato sul piano politico e non giudiziario. Perché ora secondo i magistrati catanesi il «sequestro di persona aggravato» dei 177 migranti della Diciotti è il reato per il quale è chiesta l'autorizzazione a procedere, contro la richiesta di archiviazione del pm Carmelo Zuccaro.

intervento di carlo nordioINTERVENTO DI CARLO NORDIO
«Questo parlamento ha detto Nordio - deve dire entro 60 giorni se la linea di Salvini è giusta o sbagliata. Se la linea è politicamente condivisa oppure no». Sessanta giorni in cui arriviamo dritti alla vigilia delle europee, per un Salvini, ha detto Nordio, che «potrebbe uscirne paradossalmente rafforzato».

«Se va a processo va alle elezioni e probabilmente fa il boom di voti; se non va a processo, la sua politica sui migranti viene avvallata dal Senato anche per il futuro. Io avrei preferito la faccenda si chiudesse». E invece si rischia di provocare un cataclisma politico. «Se il ministro ritiene sia giusto impedire lo sbarco per turbative all'ordine pubblico, fa un atto di discrezionalità politica ha detto se poi andasse a giudizio, si creerebbero problemi immensi dal punto di vista giuridico».
diciottiDICIOTTI

Il nodo cruciale è che essendo un atto politico, la legge costituzionale 16 gennaio 1989, prevede che a pronunciarsi debba essere il parlamento e non la magistratura. Quanto al fronte immigrazione, spiega Nordio, «la legge del mare, spesso citata a vanvera, dice che devi salvare il naufrago e portarlo in un porto sicuro: Libia, Malta o Tunisia. Ma sono sicuri anche i porti delle navi Ong: Francia, Germania e Olanda».

annalisa chirico carlo nordioANNALISA CHIRICO CARLO NORDIO
Gli accordi internazionali vanno applicati secondo il principio del rebus sic stantibus ossia della situazione al momento della stipula: se i fatti sopravvenuti cambiano, è giusta una modifica. «Nessuno sapeva sarebbero arrivati così tanti naufraghi dice - e la legge del mare non prevede si vadano a salvare al largo delle coste libiche le navi Ong per naufragi programmati da organizzazioni criminali.

diciotti migrantiDICIOTTI MIGRANTI





Evidentemente nei governi precedenti abbiamo fatto accordi per cui ce li teniamo tutti qua, anche se salvati da navi militari straniere. Tutto questo andrebbe spiegato alle autorità religiose, agli italiani, a tutti. I veri poveri restano lì, i migranti che arrivano non sono denutriti. I trafficanti sono intelligenti e spregiudicati, confezionano i gommoni, come si confezionano i pacchi di natale, mettono dentro due o tre bambini destinati a morire per farci cadere nell'emotività.

LUIGI DI MAIO MATTEO SALVINI GIUSEPPE CONTELUIGI DI MAIO MATTEO SALVINI GIUSEPPE CONTE
Noi non li prendiamo perché siamo buoni, ma perché siamo rassegnati. Anche su questo dovrebbero riflettere le autorità religiose. Se uno va a controllare l'origine di questi flussi viene accusato di colonialismo. Il nodo è politico, l'abbiamo fatto incancrenire per anni. La tragedia è nata con l'insensata aggressione della Libia voluta da Sarkozy. Per usare una frase volgare ma geniale di Churchill: la Francia si è fatta il bidè in casa e poi ha fatto bere l'acqua a noi».

Fonte: qui

DIFENDERE MATTEO SALVINI NON É SCELTA POLITICA. É UN DOVERE CIVILE – PARLA IL PROF SINAGRA

di Augusto Sinagra

Ho letto a fatica le fitte 50 pagine di motivazione della relazione del Tribunale di Catania (Sezione “reati ministeriali”) inviata al Senato della Repubblica per ottenere l’autorizzazione a procedere nei confronti del Ministro Matteo Salvini per il reato di sequestro di persona relativamente al noto caso della Nave “Diciotti”. Le ho lette con fatica per il crescente sdegno e disappunto.
I tre giudici tutti (casualmente) iscritti a “Magistratura Democratica (notoriamente un vero e proprio movimento politico), si producono in una lunga dissertazione di norme di diritto internazionale generale e convenzionale che manifesta chiaramente l’uso strumentale delle norme stesse sul piano interpretativo.
Come anche l’intendimento strumentale dei dati di fatto della vicenda.
Omettendo commenti puntuali alle molto singolari considerazioni dei tre giudici, questi in buona sostanza si arrogano poteri di valutazione e di decisione politica spettanti esclusivamente all’Autorità, appunto, politicaCioè spettanti esclusivamente al Ministro dell’Interno Matteo Salvini. E ciò fanno allo scopo di escludere, tra l’altro, l’esimente dell’art. 51 c.p. nonostante la legge n. 121 del 1982 indichi il Ministro dell’Interno come “responsabile della tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica ed è l’autorità nazionale di pubblica sicurezza. Coordina i compiti e le attività delle forze di polizia esercitando la funzione di direzione dei servizi di ordine e sicurezza pubblica”.

Questo significa che pur di arrivare a formulare l’accusa i tre giudici pretendono di privare il Ministro del suo potere di esercizio di un diritto o adempimento di un dovere!
Ma quel che è peggio è che, come detto, i tre giudici pretendono di valutare loro le esigenze di ordine pubblico e di pubblica sicurezza, oltre che di valutare loro se i contatti in sede europea svoltisi nei giorni dal 20 al 25 agosto 2018 (durata del preteso sequestro), per trovare una soluzione condivisa, giustificassero o meno la decisione politica del Ministro.
Qui siamo alla usurpazione dei poteri, allo stravolgimento dello Stato di diritto, alla negazione dei diritti e delle libertà, oltre che della autorità dello Stato nella sua configurazione di ripartizione dei poteri.
Montesquieu si rivolta nella tomba per lo sdegno. La “relazione” al Senato dei tre giudici che prima qualifica abusivamente i soggetti interessati come “migranti” e poi pudicamente come “stranieri non regolari” o “immigrati irregolari”, conferma un dato dell’esperienza e che cioè i provvedimenti giurisdizionali possono essere motivati in un modo o in un altro in vista di una preconcetta convinzione o preordinato convincimento. Per la mia pregressa esperienza di PM e di giudice posso darne attestazione.
In buona misura, secondo i tre giudici di Catania chiunque si diriga via mare verso la costa italiana ha diritto ad un “place of safety” (POS) e il Ministro dell’Interno ha l’obbligo di indicarlo subito. E chiunque, pur privo di documenti e non identificato, ha diritto ad entrare nel territorio dello Stato.

Signori, è l’invasione legalizzata, consentita e voluta. È la negazione della sovranità e indipendenza dello Stato.

È l’abolizione delle frontiere! Già c’era il precedente dell’eccentrico Capo di Stato Maggiore Generale della Difesa Ezio Vecciarelli che annunciava la sostanziale inesistenza dei confini dello Stato.
Dunque, la politica in materia di immigrazione ora la fanno i giudici! 

Troppo vi sarebbe da dire in punto di diritto (come, per esempio, il fatto che la Convenzione sul diritto del mare di Montego Bay non intacchi il potere dello Stato costiero di consentire o meno l’ingresso a soggetti stranieri, ancor più se privi di documenti di identificazione e dunque irregolari), come ha osservato il giovane e bravo Collega Prof. Daniele Trabucco.
Le Navi della nostra Guardia Costiera, dunque, non solo hanno l’obbligo di “salvare” in qualunque zona marittima naufraghi finti o naufraghi veri (e per questi ultimi certamente l’obbligo di salvataggio non conosce né se, né ma, né dove e né quando, ma anzi subito), ma avrebbero anche l’obbligo di portare in Italia tutti e chiunque! E solo in Italia! Ma anche al riguardo ebbe ad esprimersi il Comandante della Guardia Costiera italiana.
L’obiettivo è “colpire” il Ministro Matteo Salvini in quanto ostacolo a un preordinato progetto di disintegrazione dello Stato e di sconvolgimento della comunità civile.
Tutto ciò nonostante il Procuratore Capo di Catania Carmelo Zuccaro avesse correttamente richiesto l’archiviazione del procedimento. E non risulta che il Dottor Carmelo Zuccaro, che già ha una grande esperienza in materia, sia meno “bravo” o meno “perspicace” dei tre giudici autori di questo capolavoro di politica migratoria.

Professor Augusto Sinagra
Fonte: qui
Augusto Sinagra, nato a Catania il 18 agosto 1941. Dal 1965 al 1980 è stato magistrato ordinario. Dal 1980 fino al 2013 è stato professore ordinario di diritto internazionale, prima, e diritto dell’Unione Europea, dopo, presso l’università “Sapienza” di Roma. Ha tenuto corsi in molte università straniere. Dal 1999 è direttore della Rivista della Cooperazione Giuridica Internazionale. È autore di 201 pubblicazioni, tra cui diverse monografie tra le quali si segnalano “Sovranità contesa” (Giuffré, Milano, 1999), “Diritto e Giustizia, Ragione e Sentimento” (Aracne, Roma, 2004) e la seconda edizione del manuale “Lezioni di diritto internazionale” (Giuffré, Milano, 2016) di cui è coautore con il prof. Paolo Bargiacchi.

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