9 dicembre forconi: I GILET GIALLI VOGLIONO STRASBURGO: SI PRESENTERANNO ALLE ELEZIONI EUROPEE

lunedì 28 gennaio 2019

I GILET GIALLI VOGLIONO STRASBURGO: SI PRESENTERANNO ALLE ELEZIONI EUROPEE

LA LISTA PRESENTATA IERI VEDE COME CAPOLISTA INGRID LEVAVASSEUR, INFERMIERA DI 31 ANNI DELLA NORMANDIA, UNA VOCE MODERATA, CHE A PIÙ RIPRESE HA AMMESSO DI AVER VOTATO MACRON
Leonardo Martinelli per “la Stampa”

INGRID LEVAVASSEUR 1INGRID LEVAVASSEUR 1
Con le elezioni europee all' orizzonte, in maggio, e la protesta dei gilet gialli in corso in Francia dallo scorso 17 novembre (e il prossimo sabato è già previsto l' Atto 11), era inevitabile: spunta fuori una lista per quelle consultazioni, che probabilmente non sarà l' unica degli arrabbiati d' Oltralpe, vista la natura orizzontale del movimento e il suo carattere eterogeneo, diviso tra i duri e i più moderati.

La lista presentata ieri vede come capolista Ingrid Levavasseur, infermiera di 31 anni della Normandia, uno dei leader di secondo piano dei gilet gialli. E anche una voce moderata, che a più riprese ha ammesso di aver votato Emmanuel Macron alle ultime presidenziali, sia al primo che al secondo turno. Questa lista (dal nome «Ralliement d' initiative citoyenne») condivide la sigla (Ric) con quella che in francese identifica il referendum di iniziativa popolare, una delle richieste dei gilet gialli (e una delle rare aspirazioni che li accomuni davvero tutti).

INGRID LEVAVASSEURINGRID LEVAVASSEUR
Nella lista sono già indicati i primi dieci nomi, ma altri saranno identificati con una consultazione, con l' obiettivo di arrivare a 79. Si sa che intanto un' altra lista si sta organizzando intorno al cantante Francis Lalanne. E non si escludono nuove iniziative, soprattutto da parte dei militanti più duri. Secondo un recente sondaggio Elabe, una lista di gilet gialli unica si assicurerebbe il 13% dei voti alle Europee.

Intanto i gilet gialli si stanno organizzando anche per dibattere su una piattaforma web. Dovrebbero lanciarla il prossimo fine settimana. E stavolta ad annunciarlo sulla sua pagina Facebook è stato uno dei leader più intransigenti, Maxime Nicolle (detto «Fly Rider»). Servirà, ha detto, «a raccogliere tutte le rivendicazioni dei gilet gialli».

Il vicepremier Luigi Di Maio si era detto disponibile perché il M5S mettesse a disposizione degli arrabbiati di Francia alcune funzioni del sistema operativo Rousseau, che ha fatto la fortuna dei grillini. Ma loro, diffidenti, avevano respinto l' offerta al mittente. L' ironia della sorte vuole che per la loro interfaccia utilizzeranno la stessa tecnologia di quello che il governo ha attivato per il «grande dibattito nazionale».
INGRID LEVAVASSEUR 4INGRID LEVAVASSEUR 4

Questa iniziativa è stata lanciata nei giorni scorsi da Emmanuel Macron, proprio per dare voce alla Francia profonda, gilet gialli compresi. Il dibattito si sta svolgendo mediante assemblee di cittadini organizzate localmente ma anche online, grazie a una piattaforma (www.granddebat.fr), la cui tecnologia è stata elaborata da Cap Collectif, società francese specializzata nelle «civic techs». L' iniziativa di Macron, che segue una griglia precisa, con quattro temi principali prescelti, durerà fino al 15 marzo. Ma i gilet gialli si rifiutano di parteciparvi. Proporranno tra qualche giorno la loro piattaforma, dal titolo «Il vero dibattito». E per la tecnologia stanno facendo ricorso anche loro a Cap Collectif. Cyril Lage, alla guida dell' azienda, ha ammesso di aver fatto pagare il governo per il servizio fornito ma non i gilet gialli, perché non avevano le risorse necessarie.

Fonte: qui

STUDENTI E ATTIVISTI CONTRO MARION MARÉCHAL LE PEN A OXFORD: INVITATA A DISCUTERE DEL DIVARIO POPOLO-ELITE, ALLA NIPOTINA DI MARINE È TOCCATA LA STESSA SORTE DI BEPPE GRILLO APPENA UNA SETTIMANA FA 
GLI SLOGAN: “FASCISTA DA QUATTRO SOLDI”, “IL FASCISMO NON È GRADITO NELLA NOSTRA CITTÀ” 


Gaia Cesare per “il Giornale”

«Fate sapere alla fascista da quattro soldi Marion Maréchal Le Pen che il fascismo non è gradito nella nostra città né altrove. Ci vediamo fuori dall' Unione alle 15». Così, sfidando la neve che gelava Oxford, al grido in rima di «Le Pen, never again», un gruppo di studenti, attivisti e sindacalisti inglesi ha ripetuto il copione riservato alle figure più controverse chiamate a parlare alla Oxford Union Society, la fondazione che è un' icona del free speech e dei dibattiti di natura accademica.

marion marechal le pen a oxfordMARION MARECHAL LE PEN A OXFORD
I manifestanti hanno aspettato fuori dalla sala l' arrivo della più giovane pensionata della politica francese, la nipote di casa Le Pen che nel maggio 2017, dopo la vittoria di Macron, ha annunciato di voler lasciare la politica attiva «per ragioni personali e politiche», dando l' addio al Front National fondato dal nonno Jean-Marie e guidato da zia Marine, che lo ha ribattezzato Rassemblement National.

proteste per il discorso di marion marechal le pen a oxford 7PROTESTE PER IL DISCORSO DI MARION MARECHAL LE PEN A OXFORD 











«Sì, mi sono opposta al matrimonio gay - ha detto Marion insistendo sui suoi temi, mentre nell' aula risuonavano le urla di protesta e lei non indietreggiava sul legame tra omosessualità e poligamia - Se si esce dal quadro naturale, a che titolo lo Stato può riconoscere una forma d' amore e non un' altra?». E ancora: «Il populismo è un appello al rinascimento della politica».

marion marechal le pen 1MARION MARECHAL LE PEN 
Invitata a discutere del divario popolo-élite, nonostante il comune abbia tentato in tutti i modi di far annullare l' evento, Marion è solo l' ultima di una serie di ospiti della Oxford Union discussi e contestati. Una settimana fa esatta, Beppe Grillo ha stupito con il suo ingresso teatrale bendato, per poi chiudere l' intervento tra i fischi. E prima ancora, a novembre, era stata la volta dell' ex consigliere di Trump, Steve Bannon. È la libertà di espressione, bellezza, anche se in molti contestano alla Oxford Union di regalare un palcoscenico a chi alimenta il razzismo.

beppe grillo a oxford 1BEPPE GRILLO A OXFORD 







L' ospitata della giovanissima Le Pen, entrata in Parlamento nel 2012 a 22 anni (era la più giovane deputata dell' Assemblée) e ora alla vigilia del suoi 30, è la prova che la nipote prediletta di nonno Jean Marie non intende lasciare la politica pur avendo lasciato per ora la politica di primo piano. Il suo palcoscenico prediletto, al momento, è quello internazionale perché quello nazionale è già occupato da una Le Pen di razza, la zia Marine.
proteste per il discorso di marion marechal le pen a oxford 5PROTESTE PER IL DISCORSO DI MARION MARECHAL LE PEN A OXFORD 

Il sospetto è che la giovane Le Pen non abbia fretta, si sia ripresa la sua privata tenendo aperta la porta della politica, nella quale potrebbe rientrare in qualsiasi momento. Lo scorso febbraio, quasi un anno fa, c' è stata la partecipazione alla Convention dei Repubblicani negli Stati Uniti, ad aprile l' annuncio della nuova avventura, la fondazione dell' Issep (Istituto di Scienze sociali, economiche e politiche), un' accademia di cui è direttrice che vuole rappresentare un «vivaio per le destre» e «favorire la nascita di una nuova generazione di dirigenti».

proteste per il discorso di marion marechal le pen a oxford 4PROTESTE PER IL DISCORSO DI MARION MARECHAL LE PEN A OXFORD







La scorsa estate la presenza in Italia a una tavola rotonda con Matteo Salvini, mentre in privato (la notizia è stata confermata dal diretto interessato un paio di mesi fa) frequenta Vincenzo Sofo, leghista della prima ora con cui - dice lui - «condividiamo la passione politica per il sovranismo e le lotte identitarie». Per febbraio pare ci sia in calendario una tappa in Russia, all' Università d San Pietroburgo. Nel frattempo, dopo aver sfilato con i gilets jaunes a fine novembre contro le politiche di Macron, intende programmare una visita nel Brasile del nuovo leader Jair Bolsonaro. 

23 Gennaio 2019

Fonte: qui

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