RISPETTO A QUELLO ORIGINALE, E' AL CENTO PER CENTO IMMUNE DA QUALSIASI GAFFE E MATERIALI AFFINI...
RooS. per “il Giornale”
C'è un Toninelli Danilo che non fa gaffe, e non è una fake news.
È stato carabiniere pure lui, Toninelli Danilo appunto, poi assicuratore. Ma ora, da ministro delle Infrastrutture che sa il fatto suo, monitora di continuo gallerie e trafori, come ha spiegato ieri al question time, e non incorrerà mai più nell' ingenua visione che dette imperituro lustro alla sua figura.
Quando esordì da ministro spiegando a noi incolti: «Sapete quante delle merci italiane, quanti degli imprenditori italiani utilizzano con il trasporto principalmente ancora su gomma, il tunnel del Brennero?». Poveri noi, che non lo sapevamo. E povero Brennero, ancora non percorso da nessun tunnel da Innsbruck a Fortezza, ma solo da ponti.
Ponti, si sa, che hanno sempre affascinato il ministro, già toccato nel vivo dalla tragedia di Genova, quando ammise davanti alla moglie, e alle telecamere, di «lavorare 18 ore al giorno». Non senza farsi postare in foto con famiglia al mare per un breve riposino e quindi dai monitor di Vespa con sorrisino ebete davanti al famoso plastico del ponte nuovo sul Polcevera. Un ponte, quello sognato da Toninelli Danilo, che «sarà un luogo vivibile, un luogo di incontro in cui le persone si ritrovano, in cui le persone possono vivere, possono giocare, possono mangiare...».
Più che sognatore, un innovatore e un rivoluzionario, dunque. Che immagina ponti restituiti alle consuete frotte di bimbi gioiosi e famiglie in gita. Ma anche un solido costruttore da tempi di pace, uno che ha giurato a Genova di aver dato tutto, proprio tutto. Così che «penso che in pochi mesi o al massimo anni tornerà a essere più forte di prima».
Un mese, un anno, un istante. Che cosa sono di fronte al nulla che pervade? All' immeritata fama di gaffeur che lo perseguita, al punto da fargli intitolare sul Web una scala Toninelli, unità di misura «per figure di merda». Mai più nulla, di tutto ciò. Il merito di un Danilo Toninelli che si rovescia nel suo antagonista, nell' apoteosi del suo contrario, va a un gruppo di sindacalisti napoletani della Fillea Cgil (lavoratori del legno, edilizia, industrie affini ed estrattive). In virtù della loro capacità, appunto, gli operai hanno saputo estrarre il meglio dal ministro, invitato l' altro giorno a un convegno sul futuro dell' edilizia.
Toninelli da personcina educata ha fatto sapere per tempo di non poter intervenire, per i troppi impegni arretrati. E loro, si può immaginare sollevati o quasi, lo hanno sostituito in platea con una sagoma di cartone. Rispetto a quella originale, di sagoma, al 100 per cento immune. Da qualsiasi cazzata e materiali affini.
Fonte: qui
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