Due impiegati di 25 e 50 anni sono stati arrestati dalla Polizia a Gallarate con l'accusa di aver estorto denaro ad alcuni operai per garantirgli l'assunzione
''Se un'impresa
agricola non è onesta fa male all'intero Paese. Ci sono già in Australia
campagne di boicottaggio contro l'Italia che usa schiavi nei campi. Per
questo, potrebbero arrivare i bollini etici. Ma nei recenti episodi di
caporalato emersi nel foggiano occorre mandare l'esercito, altro che
bollini'', ha detto il ministro delle Politiche agricole, alimentari e
forestali Gian Marco Centinaio a margine della 22/a presentazione
Uiv-Ismea delle previsioni vendemmiali, al Mipaaft. ''Vogliamo anche la
Gdo, cioè la distribuzione moderna, al Tavolo sul caporalato - ha
aggiunto il ministro - in linea con quanto chiedono le aziende agricole
per parlare anche di aste al massimo ribasso''.
La nuova frontiera dello sfruttamento
L'allarme
di Centinaio è giunto proprio quando nel Varesotto si è scoperta la
nuova frontiera dello sfruttamento. "Vuoi lavorare? Paga. Fino a mille
euro per ottenere il posto di lavoro e quasi metà stipendio per tenersi
l’impiego, una volta tenuto il contratto" ha scritto il Giorno. Due
impiegati di 25 e 50 anni sono stati arrestati dalla Polizia a Gallarate
con l'accusa di aver estorto denaro ad alcuni operai per garantirgli
l'assunzione. Dipendenti di un'azienda che si occupa di manutenzione
della segnaletica e guardrail, secondo quanto ricostruito dalle indagini
del commissariato di Gallarate e coordinate dai pm di Busto Arsizio
Francesca Gentilini e Martina Melita, occupandosi della selezione del
personale, i due, entrambi del Bangladesh, avrebbero costretto aspiranti
operai, quasi tutti stranieri, a versare loro compensi dai 300 ai 1000
euro per essere assunti e fino al 40% del loro stipendio una volta
ottenuto il contratto.
Versavano da 300 a 1000 euro
Sono
almeno venti gli operai che avrebbero versato da 300 a 1000 euro per
ottenere il lavoro e fino al 40% dello stipendio, a due impiegati
bengalesi di un'azienda operante nel settore della manutenzione
autostradale, arrestati stamane dalla Polizia di Stato di Gallarate
(Varese), al termine di un'indagine coordinata dalla Procura di Busto
Arsizio (Varese). Le indagini però proseguono in tutto il Nord Italia,
con deleghe ai rispettivi uffici giudiziari di competenza, dato che la
società (estranea ai fatti) per cui i due lavoravano si occupa della
manutenzione stradale in diverse province, anche fuori dalla Lombardia. A
far scattare l'inchiesta è stata la denuncia di un operaio straniero
che, dopo essersi rifiutato di continuare a corrispondere quasi metà
stipendio ai due estorsori, responsabili della selezione del personale,
sarebbe stato licenziato.
Fonte: qui
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