9 dicembre forconi: PRIMA UDIENZA DEL PROCESSO IN CUI LA RAGGI E’ IMPUTATA PER FALSO NELLA PROCEDURA DI NOMINA DI RENATO MARRA

sabato 23 giugno 2018

PRIMA UDIENZA DEL PROCESSO IN CUI LA RAGGI E’ IMPUTATA PER FALSO NELLA PROCEDURA DI NOMINA DI RENATO MARRA

CON LEI DEVE RISPONDERE DI ABUSO D’UFFICIO IL SUO EX BRACCIO DESTRO, RAFFAELE MARRA 

LA CONTESTAZIONE ALLA SINDACA È DI AVER MENTITO SULLE PROCEDURE CHE PORTARONO RENATO MARRA DALLA DIREZIONE VIGILI DEL XV MUNICIPIO A CAPO DEL DIPARTIMENTO TURISMO  

F.Fia. per il “Corriere della Sera”

RAGGI MARRARAGGI MARRA
Di nuovo uniti ma separati. I destini processuali di Virginia Raggi e Raffaele Marra tornano a sovrapporsi, dopo che l' arresto del secondo ne ha scisso sul nascere i percorsi politici. La sindaca compare oggi in aula per la prima udienza del processo che la vede imputata di falso nella procedura di nomina di Renato Marra, stessa identica circostanza per la quale la posizione dell' ex direttore delle risorse umane, Raffaele Marra, suo fratello, è già a dibattimento con l' accusa di abuso di ufficio.

L'intreccio ha una spiegazione nella legittima scelta, tutta politica, fatta a gennaio della prima cittadina, quella di farsi processare con rito immediato. Triplice l'obbiettivo raggiunto. Il primo: allontanare mediaticamente la sua posizione da quella dell'ex fedelissimo Marra, descritto nelle indagini come un sindaco ombra e che la Raggi si affrettò invece a definire «solo uno dei 23 mila dipendenti capitolini» già al momento dell'arresto.
RENATO MARRA E RAGGI mpa.itRENATO MARRA E RAGGI MPA.IT

Il secondo: far slittare a dopo le elezioni politiche dello scorso marzo il suo processo, a tutela dell' immagine dell' intero Movimento Cinque Stelle. Terzo: lasciare ad entrambi la possibilità di non testimoniare nel processo dell'altro, perché imputati in procedimento connesso. Il calendario giudiziario ha poi fatto sì che, seppure con rito ordinario, il processo a Marra sia cominciato prima ed ha celebrato il 20 aprile la sua udienza iniziale.

VIRGINIA RAGGI DANIELE FRONGIA RAFFAELE MARRAVIRGINIA RAGGI DANIELE FRONGIA RAFFAELE MARRA
Inevitabilmente la sentenza dell'uno influirà sull'altro. La contestazione alla sindaca è di aver mentito al responsabile dell'anticorruzione capitolina sulle procedure che portarono Renato Marra dalla direzione vigili del XV Municipio a capo del dipartimento Turismo (nomina poi revocata per le polemiche) quando dichiarò di aver effettuato la scelta «in piena autonomia» mentre in chat accusava lo stesso Marra di non averle detto «la verità sui compensi». La dimostrazione, secondo i pm, che era stato lui a gestire la pratica del fratello. Su questo «conflitto di interessi» poggia l' accusa contro Marra.

luca bergamoLUCA BERGAMO
«Mi stai dando del disonesto - ribatteva lui in chat -. Non ti ho mai nascosto nulla. Te l'ho detto! Evidentemente non troppe volte!». I due procedimenti hanno in comune anche altri due da ti. La lista dei testimoni, che è in parte sovrapponibile (i legali della Raggi hanno citato, tra gli altri, gli assessori Luca Bergamo, Daniele Frongia, Adriano Meloni, l'attuale responsabile risorse umane, Antonio De Santis, e il segretario particolare della sindaca, Fabrizio Belfiori).

Ma soprattutto il fatto che in nessuno dei due casi il Campidoglio si è costituito parte civile pur avendone titolo. Assistita dagli avvocati Emiliano Fasulo e Alessandro Mancori, la sindaca si farà forza anche sulla archiviazione già intascata per l' altra contestata nomina, quella di Salvatore Romeo.

21 Giugno 2018

Fonte: qui

ALMENO TRE CONSIGLIERI SAREBBERO PRONTI ALLA ROTTURA CON LA RAGGI CHE MOSTRA I MUSCOLI: “TANTO SE CADO IO, SI VA TUTTI A CASA” 

E HA RAGIONE: SE SALTA L’AMMINISTRAZIONE, NESSUNO DEI GRILLINI SARÀ RICANDIDATO (IN MOLTI SONO AL SECONDO MANDATO) 

DANIELE FRONGIA GRANDE MEDIATORE CON GLI SCONTENTI

MA I VERTICI CINQUESTELLE ISOLANO VIRGINIA: QUELLE NOMINE RESPONSABILITÀ SOLO SUA
Estratto dell’articolo di Stefania Piras per “il Messaggero”

RAGGI FRONGIARAGGI FRONGIA
«Ora basta, non c' è stato alcun finanziamento per noi, quello che Lanzalone ha fatto là dentro, se lo ha fatto, non è competenza nostra e non dovevamo controllare noi». Nello sfogo di una fonte a metà tra il governo e il gruppo parlamentare M5S ci sono due elementi significativi: il rifiuto della responsabilità politica e amministrativa del caso Tor di Valle e la «prova regina», scandiscono che «Virginia tutto era tranne che commissariata».

[…] Luigi Di Maio, Alfonso Bonafede e Riccardo Fraccaro hanno tutti assunto primari ruoli di governo e ora dovranno monitorare a livello istituzionale, e non politico, tutti gli enti locali, non solo quelli pentastellati. Così il Movimento nazionale (l' aggettivo è un copyright della sindaca) si affranca dall' ennesimo maremoto giudiziario che ha investito il Campidoglio.
DANIELE FRONGIA E VIRGINIA RAGGIDANIELE FRONGIA E VIRGINIA RAGGI

«I nostri deputati non possono passare il tempo a rincorrere e a spiegare vicende di cui non sanno nulla», ripete la stessa fonte parecchio infastidita. «Governiamo Roma, è giusto che ci prendiamo le nostre responsabilità ma qui il Movimento non ha responsabilità di alcun tipo, né penale, né civile, né amministrativo, né politico», continua sottolineando che le ultime due stanno altrove, ovvero nelle stanze in cui si decide e si sviluppa «autonomamente e legittimamente l'attività amministrativa di una giunta». «Ok se è stata fatta una nomina al Comune che comunque era una persona brava, stimata, ma cosa c' entra la componente parlamentare?», si chiede. […]

RAGGI NEL BUNKER SFIDA I RIBELLI: «SE MI SFIDUCIATE, TUTTI A CASA»
Estratto dell’articolo di Lorenzo De Cicco per “il Messaggero”

LANZALONE E VIRGINIA RAGGILANZALONE E VIRGINIA RAGGI
Chissà se avrebbe immaginato di passarlo così, il secondo compleanno sul Colle capitolino, coi cronisti che si radunano sotto la Lupa, e lei, nel bunker circondata solo dai fedelissimi, mentre un pezzo della sua maggioranza è tentato dallo strappo, ora che la grana Tor di Valle è deflagrata tra arresti e accuse di mazzette, mentre l' amministrazione pentastellata è scottata dall' ennesimo cortocircuito per l' intitolazione (votata e poi rimangiata) di via Almirante.

[…] «Sono saltati gli schemi, si va in ordine sparso», confida un consigliere prima di immergersi nella riunione fiume, convocata sul fare della sera per parlare dell' affaire stadio e di tutto il resto. Alla fine la faida rientra, Raggi la spunta. «Ma deve esserci più condivisione sulle scelte», è la promessa strappata dai consiglieri. Che negli sfogatoi interni, da giorni, vanno ripetendo: «Deve ascoltare più noi, meno gente tipo Lanzalone».

LA MINACCIA
DI MAIO RAGGI LOMBARDIDI MAIO RAGGI LOMBARDI
La giornata di Virginia Raggi era cominciata con un altro scossone. La notizia, raccontata sul Messaggero, è che almeno tre consiglieri sarebbero pronti alla rottura. «Tanto se cado io, si va tutti a casa», dice la sindaca ai suoi. Messaggio chiaro: se l' esperienza dei pentastellati al governo di Roma finisse così, è game over per tutti. Nessuno pensi che sarà ricandidato, anche perché la pattuglia dei grillini in Aula Giulio Cesare, in larga parte, è al secondo mandato. E la regola aurea del M5S, almeno per ora, non verrà cambiata.

Si lavora per la pace - insomma, almeno una tregua - mentre antipatie e dissidi maturati in due anni di travagli rendono l' atmosfera elettrica e cupa. Il clima dei sospetti, per le chat svelate pubblicamente sul ruolo di Lanzalone, fa il resto. Fuori, nella piazza disegnata da Michelangelo, intorno alla statua del Marc' Aurelio, i consiglieri smorzano e dissimulano: «La sfiducia? Ma no, è una riunione ordinaria...». «Lo stadio? Non ne parleremo». E via così, mascherando.

LUIGI DI MAIO E VIRGINIA RAGGILUIGI DI MAIO E VIRGINIA RAGGI
[…] Per sedare la fronda, Raggi si è affidata a Daniele Frongia, l' ex vicesindaco ora assessore allo Sport. È lui a elaborare la strategia, la sfida ai ribelli. E il piano si rivela vincente, perché Raggi argina i contestatori e prima ancora che il vertice di maggioranza inizi una nota del M5S romano annotava questo: «Siamo tutti uniti insieme alla sindaca Raggi, chi dice che siamo divisi afferma il falso». […]

Fonte: qui








IN UN PRIMO COLLOQUIO CON I MAGISTRATI ROMANI, VIRGINIA RAGGI CONFERMA LA PROPRIA RESPONSABILITÀ (POLITICA) NELLA SCELTA DELL'AVVOCATO COME FACTOTUM DEL CAMPIDOGLIO PER LO STADIO 

E POI CONFERMA L'ENORME DISCREZIONALITÀ DI LANZALONE CHE SI ERA SCRITTO DA SOLO IL CONTRATTO (BOCCIATO DALL’AVVOCATURA) PER IL CONFERIMENTO DI ALCUNI INCARICHI


Ilaria Sacchettoni per il “Corriere della Sera”

In un primo colloquio con i magistrati romani la sindaca Virginia Raggi offre almeno due conferme. La prima è in ordine alla propria responsabilità (politica) nella scelta dell' avvocato Luca Lanzalone, oggi agli arresti per corruzione, come factotum del Campidoglio per lo stadio.
La seconda sull' enorme discrezionalità di Lanzalone.

LANZALONELANZALONE
«Sono stata io - spiega la Raggi ai magistrati Paolo Ielo e Barbara Zuin il 15 giugno - a chiedere a Fraccaro e Bonafede di poter parlare con il consulente del Comune di Livorno». Dunque la querelle politica su chi abbia proiettato Lanzalone ai vertici capitolini sembra archiviata. La sindaca se ne assume la responsabilità. Ma c'è poi la seconda circostanza che riguarda la natura del rapporto che si era stabilito con Lanzalone e il suo straordinario potere. Ed è il fatto che l'avvocato genovese elaborò da sé la bozza del proprio incarico. Incarico che tramontò per l' opposizione dell' avvocatura capitolina ma che comunque ricordava un incarico girato a sé stesso.
LANZALONE E VIRGINIA RAGGILANZALONE E VIRGINIA RAGGI

«Lanzalone - dice la Raggi a verbale - mi inviò un documento che conteneva un conferimento di incarico di consulenza anche per le partecipate». Con una delega alle partecipate (Acea ma anche Atac) sarebbe stato più facile muoversi. La Raggi gira il documento agli avvocati capitolini che dicono no. Contrari a una consulenza retribuita perché l' avvocatura ha già il suo staff, ma contrari anche a una consulenza gratuita perché Lanzalone non era stato sottoposto ad alcuna selezione e un ente pubblico non può regalare a un professionista qualsiasi un simile «vantaggio competitivo».

Al di là della mancata formalizzazione dell' incarico che non c' è stata, per i pm conta che Lanzalone «ha esercitato la sua attività di "supportare e coadiuvare" il sindaco nell' esercizio delle "sue prerogative"» secondo l' ordinanza di arresto. Il 13 giugno, intanto, viene ascoltata anche la segretaria di Parnasi, Elisa Melegari.

Le erogazioni, dice, sono una vecchia abitudine di Parnasi: «Sin da quando lavoravo in Parsitalia». Bonifici all' ex sottosegretario Francesco Giro ma anche a Renata Polverini e a Luciano Ciocchetti sono stati effettuati nel corso dell' anno.

Ieri è stato ascoltato anche Luca Caporilli. Il tecnico di Eurnova, assistito dall' avvocato Pierpaolo Dell' Anno, ha risposto a tutte le domande e offerto conferme sul fronte di un bonifico effettuato per l' immobiliarista.

Caporilli è chiamato in causa per altro. Due collaboratori di Parnasi discutono di una sua ammissione circa un immobile che avrebbe necessitato una bonifica per l' amianto prima di essere ceduto al Comune: «Là dentro c' è l' amianto ma ha detto che la presenterà lo stesso al Municipio e a Roma Capitale e poi sarà un problema loro se è pericolante e qualcuno ci morirà». Un altro collaboratore di Parnasi, Gianluca Talone, assistito dall' avvocato Gianluca Tognozzi, ha già annunciato il ricorso ai giudici del Riesame.
raggi baldissoniRAGGI BALDISSONI

Mentre a breve potrebbe essere riascoltato Giulio Mangosi difeso dall' avvocato Stefano Valenza. Quanto al direttore generale della Roma, Mauro Baldissoni, sentito come persona informata dei fatti, ha offerto a sua volta conferme sul ruolo dell' avvocato Lanzalone: «Era il nostro interlocutore mi fu presentato da Raggi come il loro consulente sugli aspetti tecnico amministrativi del dossier stadio». Sentito anche il direttore generale capitolino Franco Giampaoletti. Lanzalone? «Ha supportato -dice - l' amministrazione comunale anche in alcuni incontri con le parti private proponenti».

Fonte: qui

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