Questo è il fantoccio che doveva esorcizzare i mercati, che infatti sono immediatamente crollati! |
Porta chiusa e tre commessi di Montecitorio a sorvegliare. Per diverse ore Carlo Cottarelli ha lavorato in solitudine nella Sala dei Busti: computer davanti per scrivere il discorso sul quale chiederà la fiducia delle Camere e attaccato al telefono in una frenetica girandola di chiamate per formare la squadra del nuovo governo. "Non posso dire niente", ha ripetuto per tutta la giornata dopo aver ricevuto l'incarico dal Capo dello Stato(su suggerimento di Mario Draghi e Ignazio Visco, ovvero quelli che conoscono i mercanti ...) , Sergio Mattarella. La delicatezza del momento ha il suo peso, la ricerca dei ministri porta con sé non poche difficoltà in un quadro politico così tormentato che con ogni probabilità vedrà nascere un esecutivo senza la fiducia del Parlamento.
La giornata del premier incaricato inizia molto presto. Cottarelli arriva in treno da Milano con una valigia e uno zainetto in spalla. I cronisti lo fermano ma Carlo Cottarelli è di pochissime parole: "Sto andando al Quirinale". Null'altro. Il riserbo è la sua dote. Camicia azzurra e abito scuro, giunge a Roma, sale a bordo di un taxi e si dirige verso il Colle più alto. Il colloquio con il Presidente dura un'ora e mezza. Subito dopo, uscito dalla Sala alla Vetrata, spiega le sue intenzioni: governo in tempi brevi, e gestione "prudente dei conti" in cima all'agenda. Si lascia scappare un "ma sì" a chi gli chiede se è andata bene.
Poi si reca dal presidente della Camera Roberto Fico, come da prassi, e al termine del colloquio fa pochi passi e si chiude nella sala dei Busti. Niente consultazioni con i partiti, Cottarelli punta direttamente alla presentazione della lista dei ministri al Quirinale e alla richiesta della fiducia al Parlamento. Ma formare la squadra non è facile. Non è facile trovare chi si immola per un governo che con ogni probabilità avrà una breve durata. L'obiettivo è arrivare alla legge di Bilancio ma se l'esecutivo non otterrà la fiducia "si dimetterà immediatamente".
Tenere i conti in ordine è l'obiettivo che Cottarelli si è prefissato ed è per questo che, da ciò che trapela, il premier terrà per sé l'interim all'Economia. Altrimenti restano forti le chance di Salvatore Rossi, direttore Generale di Banca d'Italia (in lizza, ma meno quotato ci sarebbe anche l'ex rettore della Bocconi Guido Tabellini). Tra i papabili per i dicasteri economici si fa il nome anche di Lucrezia Reichlin, docente di Economia alla London Business School, e di Enrico Giovannini. C'è anche chi fa il nome dell'attuale presidente dell'Inps, Tito Boeri. Comunque sia i futuri ministri dovranno garantire che non si candideranno. Per il dicastero dell'Interno si parla di Giampiero Massolo, ex segretario generale alla Farnesina, ai vertici dei Servizi e oggi presidente di Fincantieri.
Tra i nomi che circolano in queste ore c'è quello di Paola Severino come ministro della Giustizia, ruolo già ricoperto nel governo Monti. Vi è una legge che porta il suo nome ed è quella sull'ineleggibilità alle cariche parlamentari per chi ha subito una condanna superiore a 2 anni. In alternativa si fa il nome di Marta Cartabia, vicepresidente della Consulta.
Nel toto-ministri per le Infrastrutture circola anche il nome del magistrato anti-camorra Raffaele Cantone, presidente dell'Anac, l'Autorità nazionale anticorruzione. Ma dall'entourage fanno sapere che il magistrato non ha ricevuto alcuna chiamata dal premier incaricato e osservano che il suo mandato come presidente Anac scade nel 2020.
Dal mattino si parla con insistenza del prefetto di lungo corso Francesco Paolo Tronca, cui potrebbe essere affidato il ministero dell'interno, l'anti-Salvini per eccellenza. Tra i papabili per il nuovo governo c'è anche Alessandro Pajno, Giurista, palermitano, 69 anni. L'attuale presidente del Consiglio ha lavorato già nei governi D'Alema e Prodi. Ha ricoperto numerosi incarichi nel corso della sua carriera: da Procuratore dello Stato, Avvocato dello Stato e Consigliere di Stato. È stato, tra le altre cose, consigliere giuridico e capo gabinetto del ministro Mattarella e capo di gabinetto dei ministri Jervolino (Pubblica Istruzione) e Ciampi (Tesoro) durante il governo D'Alema. Un altro nome in pista pe il ministero degli Esteri è quello di Elisabetta Belloni. È la prima donna ad essere stata nominata, nell'aprile 2016, segretario generale della Farnesina. In alternativa viene citato Pasquale Terracciano, ora ambasciatore a Londra. Infine, Enzo Moavero Milanesi, già apparso nella rosa dei nomi possibili per l'esecutivo M5s-Lega, potrebbe tornare ad assumere le deleghe agli Affari europei.
Martedì Cottarelli dovrebbe tornare al Colle per sciogliere la riserva con la lista dei ministri. Prima però lavorerà ancora per qualche ora nella stanza dei Busti. La stessa in cui il suo diretto predecessore Giuseppe Conte ha svolto le consultazioni. In questo caso poco fortunate. Per Cottarelli si vedrà.
Fonte: qui
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