9 dicembre forconi: MPS, solo il silenzio è d’oro

lunedì 20 giugno 2016

MPS, solo il silenzio è d’oro

mps_bersaniI fatti: il New York Post ha pubblicato, non integralmente, il video delle telecamere di sorveglianza che hanno ripreso il “suicidio” del dirigente del Monte dei Paschi, Davide Rossi.
I giornali si sono affrettati a scrivere che le persone riprese nel video accanto al corpo, non sono sconosciuti, ma amici chiamati dalla moglie preoccupata dal silenzio del marito.
Video e testimoni, compresa la figlia della moglie, già sentiti dalla Procura, che aveva archiviato il fatto come suicidio.

Ora emergono alcune stranezze: nel maggior scandalo bancario italiano non sono emerse indiscrezioni, verbali, intercettazioni, secondo: dopo molte insistenze della famiglia, è stata riesumata la salma e riaperta l’indagine, insomma il suicidio non è più certo. Terzo: l’indagine a carico di sole due persone, da quanto dato sapere, Mussari, presidente e Vighi, direttore, procede a fari spenti , ma a questa velocità incrocerà la prescrizione.

Reso onore ad una delle non molte magistrature inquirenti, che rispettano la riservatezza, rimane da chiedersi se il collasso della più antica e politicizzata banca italiana sia da addebitare a due soli soggetti, dove stavano i membri del Cda e soprattutto cosa facevano i Revisori?

Dove stavano Banca d’Italia e Consob?

Chi autorizzò l’acquisto di Antonveneta per oltre 10 mld di euro dal Santander, che solo tre mesi prima l’aveva pagata 6,6 mld?

Possibile che nessuno fosse a conoscenza dei derivati Santorini e Alexandria, sottoscritti con Nomura?

Il tutto ha comportato tre aumenti capitale: 2007, 2009, con in più i Tremonti bond e 2011, quest’ultimo di 3,5 mld.

Con il risultato che gli azionisti hanno perso una valanga di soldi, l’Etruria è al confronto una roba da dilettanti e tra di loro la Fondazione MPS, che oltretutto si è indebitata e oggi non solo non conta quasi nulla nella Banca, ma, non avendo dividendi, anche nel territorio, 400 milioni di euro li ha sacrificati sull’altare della banca del Partito anche la Coop Firenze.

Possibile che nessuno si sia accorto di nulla, neppure nel Pci in tutte le sue declinazioni, il vero padrone della banca?  

Non è possibile razionalmente, ma qui ci fermiamo, in assenza di prove ci limiteremo ad un giudizio politico negativo, le banche guardano quasi tutte a sinistra, ma la sinistra porta male alle banche, almeno nelle regioni rosse. 

Perché la presa su MPS, il Pd non l’ha mollata nemmeno dopo il crollo, lo testimonia la nomina a presidente di Profumo, banchiere e frequentatore di primarie, che non ha potuto far altro che approvare, appena arrivato, un bilancio con una perdita di oltre 3 mld.

Ora anche Profumo è uscito e tutti aspettano un cavaliere bianco, ma da quelle parti passano ormai solo bilanci e cavalieri in rosso e solo il silenzio è d’oro.


Fonte: qui

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