Tra due settimane sapremo se i dati contenuti nei cellulari di Mifsud, compresi eventuali contatti con i servizi segreti italiani, saranno divulgati o no.
Per ora sappiamo solo che gli apparecchi del personaggio chiave del caso Russia-Gate sono nelle mani del Dipartimento di Giustizia americano.
MIFSUD CON OLGA ROH
Sappiamo anche che sono due Blackberry (un vecchio Bold 9900 e un più recente SQC 100-1) attivati con schede sim inglesi Vodafone. Il 7 novembre la District Court di Washington D.C. potrebbe consegnare i dati e i metadati (tabulati, messaggi whatsapp, signal, mail, registrazioni, video ecc..) ai legali del generale Michael T. Flynn che ne hanno fatto richiesta.
JOSEPH MIFSUD, STEPHAN ROH, AND A FORMER RUSSIAN GOVERNMENT OFFICIAL, ALEXEY KLISHIN, SAT AT A CONFERENCE AT THE LINK UNIVERSITY CAMPUS IN ROME
Notizia non indifferente per il Governo e le nostre Agenzie se si considera che: 1) Flynn ha interesse a dimostrare la teoria del complotto dei servizi occidentali, anche italiani, contro Trump nel 2016; 2) il ministro della giustizia William Barr sta cercando di dimostrare quel complotto e ha già acquisito i dati dei due cellulari; 3) il professor Mifsud gravitava in un ambiente in cui personaggi legati o inseriti nelle agenzie di sicurezza italiane non mancano;
MIFSUD FRATTINI AYAD
DONALD TRUMP WILLIAM BARR
4) Mifsud ha dichiarato agli autori di un libro (The faking of Russia-Gate, scritto dal suo legale tedesco, Stephan Roh e dal consulente francese Thierry Pastor) che: nell' ottobre 2017 "Il capo dei servizi segreti italiani ha contattato il presidente della Link Campus University, Vincenzo Scotti (ex ministro dell' Interno), e ha raccomandato che il Professore dovesse sparire e stare in qualche località sicura". Scotti nega. I servizi italiani (ufficiosamente) anche; 5) Barr presto depositerà il suo rapporto e Giuseppe Conte sarà audito la prossima settimana dal Copasir.
WILLIAM BARR JOHN DURHAM
Ci sono tutti gli ingredienti per creare attesa sui dati dei cellulari del misterioso professore maltese sparito dalla circolazione da un anno e mezzo.
Joseph Mifsud, 59 anni, in ottimi rapporti con il presidente della Link Campus University di Roma, Vincenzo Scotti, è diventato famoso perché - secondo la testimonianza dell' ex collaboratore della campagna elettorale di Donald Trump, George Papadopoulos - avrebbe svelato nel 2016 allo stesso Papadopoulos l' esistenza di mail imbarazzanti per Hillary Clinton in possesso dei russi.
ALBERTO MANENTI
Mifsud ha sempre negato e ora è diventato popolare dalle parti di Trump. Soprattutto dopo che il suo avvocato ha spedito al Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti una registrazione nella quale il professore rivelerebbe la vera storia dei suoi rapporti con soggetti occidentali legati ai servizi segreti.
Ecco perché Mifsud è e sarà sempre più il fulcro del 'Russia-Gate 2 la vendetta'. Trump e i media a lui vicini contrabbandano l' attività di inchiesta condotta dal team guidato dall' attorney General William Barr su Mifsud come un' operazione verità, il disvelamento di un' operazione di 'corruzione' della precedente campagna elettorale come ha scandito davanti a un attonito Sergio Mattarella a Washington, lo stesso Trump tirando in ballo pure Barack Obama.
Ogni giorno su siti, quotidiani e tv americani circolano nuovi colpi di scena veicolati sempre con uno spin, cioé una 'stortura a effetto', in danno dei nostri servizi segreti.
JOSEPH MIFSUD VINCENZO SCOTTIGIUSEPPE CONTE GENNARO VECCHIONE
La registrazione di Mifsud? Era stata consegnata ai segugi guidati da Barr durante l' incontro con il ministro americano e il procuratore Duhram, dai nostri 007. Bullshit, come dicono a Washington. La registrazione è stata spedita dall'avvocato Roh.
Stesso schema per i telefonini. Consegnati - scrivevano ieri anche in Italia - dagli investigatori italiani alla delegazione di Barr. Doppia bullshit che ha costretti i nostri servizi a fare una smentita ufficiosa all' Adn Kronos. I telefonini non vengono stavolta dall' avvocato Roh ma probabilmente da persone vicine a Mifsud.
GEORGE PAPADOPOULOS SIMONA MANGIANTE
Come stanno i fatti? Il 15 ottobre scorso il collegio difensivo del generale Flynn ha presentato la mozione alla Corte per vedere i dati dei due telefonini, svelando che esistono e che sarebbero in possesso del Department of Justice. Flynn vuole usarli per dimostrare che un complotto lo ha costretto alle dimissioni. Flynn è a processo non tanto per il suo colloquio con l' ambasciatore russo a Washington, Sergey Kislyak, il 29 dicembre 2015, ma perché l' ex consigliere per la Sicurezza nazionale di Trump (come Papadopoulos per la questione Mifsud) avrebbe mentito all' FBI .
FLYNN
Il Fatto ha contattato nel suo ufficio in Florida uno dei tre legali di Flynn, l' avvocato William Hodes per chiedergli chi avesse consegnato i telefoni di Mifsud al Dipartimento di Giustizia e come facessero i legali a sapere dell' esistenza dei Blackberry. "Non abbiamo inserito nel ricorso questi dati e non possiamo rivelarli. Noi crediamo che il Governo - spiega Hodes - abbia questi due apparecchi e l' avvocatessa texana Sidney Powell che guida il collegio di difesa ha deciso di fare ricorso perché siamo interessati alle informazioni contenute in questi apparecchi". Nel ricorso i legali scrivono "è materiale a discarico attinente alla difesa di Mr. Flynn".
JOSEPH MIFSUD BORIS JOHNSON
I legali vogliono svelare "gli agenti dell' intelligence occidentale" che avrebbero "probabilmente già dal 2014 organizzato - a insaputa sua - 'connessioni' con alcuni russi che avrebbero poi usato contro Flynn". Come finirà? "Il 7 novembre - spiega Hodes - nella pubblica udienza davanti alla District Court di Washington D.C spiegheremo le nostre ragioni e il giudice Emmet Sullivan dovrebbe decidere il giorno stesso". Fonte:
qui
LA PISTA INGLESE DELLO SPYGATE
FU UN MISTERIOSO SUDANESE DI BASE A LONDRA CHE PORTÒ PAPADOPOULOS DA MIFSUD.
E PURE SCOTTI OGGI DICE, IN PAROLE POVERE, DI PUNTARE LO SGUARDO VERSO I SERVIZI BRITANNICI
ROH, IL RICCO AVVOCATO SVIZZERO DI MIFSUD, RACCONTA CHE ALLA LONDON ACADEMY OF DIPLOMACY, DI CUI IL MALTESE ERA DIRETTORE, INCONTRÒ ''ALTI FUNZIONARI DEL MI6 (L' AGENZIA DI SPIONAGGIO PER L' ESTERO DEL REGNO UNITO, NDR) E MEMBRI DELL' INTELLIGENCE OCCIDENTALE E ARABA''
Antonio Grizzuti per “la Verità”
STEPHAN CLAUS ROH E MIFSUD
Le strade dello Spygate, l' inchiesta figlia del Russiagate che punta a chiarire il ruolo dell' intelligence occidentale durante la campagna presidenziale Usa del 2016, non portano solo a Roma. «Sarebbe bene indagare anche negli altri Paesi su quello che è accaduto», ha affermato mercoledì Donald Trump a margine della visita del presidente Sergio Mattarella.
Sebbene l' attenzione in questo momento sia rivolta tutta sull' Italia, è palese che Trump non intenda fermarsi ai soli rapporti intrattenuti nel corso delle «vacanze romane» dal suo ex advisor George Papadopoulos e il misterioso professore maltese Joseph Mifsud.
MIFSUD
C' è una pista altrettanto importante e meritevole di approfondimento almeno tanto quanto quella che vede Roma al centro della spy story del terzo millennio, quella cioè che riguarda i fatti accaduti nel Regno Unito. Non fosse altro perché la genesi di molti dei personaggi oggi al centro di questa vicenda ha avuto luogo proprio in territorio britannico. Questo filone, finora rimasto in un cantuccio, rischia di tornare in auge dopo che Il Fatto Quotidiano ha ricordato come il facoltoso avvocato svizzero Stephan Roh, legale di Mifsud, sia attualmente azionista della Gem srl, società di gestione della Link campus university.
Secondo quanto si evince dalla visura camerale dell' azienda, Roh detiene il 5% delle quote della Gem tramite la Drake global limited, iscritta al registro delle imprese della corona. La maggioranza del capitale è in mano a Vanna Fadini (77%, pari a 13.860.000 euro), mentre il restante 18% è di proprietà di Achille Patrizi. Ed è stato proprio quest' ultimo a vendere nel 2016 all' avvocato svizzero la quota che ancora oggi gli spetta, ma a un costo quasi quattro volte inferiore (250.000 anziché 900.000 euro) rispetto al valore effettivo.
MIFSUD CON OLGA ROH
Prezzo di favore, spiegano dalla Link al Fatto, legato al reperimento da parte di Roh di un acquirente del 44% del capitale dell' ateneo privato romano per la bella cifra di 20 milioni di euro. Nelle intenzioni della proprietà, l' ingresso della Drake nella compagine societaria doveva essere funzionale all' arrivo di nuovi investitori internazionali e il relativo ampliamento del campus universitario.
«Per il futuro puntiamo anche alla quotazione in borsa», questo il commento di Roh nell' ottobre del 2016, «Roma sarà il primo passo, ma l' intento è quello di aprire con la Link campus university altre sedi nel mondo, a partire da Hong Kong». Ma sia l' affare relativo alla vendita delle quote che la quotazione sui mercati, in realtà, non andarono mai in porto.
MIFSUD FRATTINI AYAD
Quella di Roh è una figura chiave nella pista inglese dello spygate. Fu proprio lui, infatti, ad assumere Mifsud come consulente nel 2015, un anno prima cioè che «the Professor» (come lo chiama Robert Mueller nel suo celebre rapporto) incontrasse Papadopoulos. Nel corso di un' intervista al sito realclearinvestigations.com, Roh ebbe modo di sostenere che il suo assistito era tutto meno che una spia russa. Semmai, come scrisse nel suo libro a quattro mani con l' analista politico francese Thierry Pastor, Mifsud «aveva un solo pallino: quello della politica, della diplomazia e dell' intelligence occidentale, l' unica sua vera casa dalla quale egli è ancora strettamente dipendente». Più tardi, a gennaio del 2018, Mifsud contattò telefonicamente Roh spiegandogli di essere stato incastrato e di non avere nulla a che fare con i contatti tra Russia e Usa.
MIFSUD E VINCENZO SCOTTI ALLA LONDON SCHOOL OF ECONOMICS
L' impressione avuta da Roh era che Mifsud «temesse per la propria vita». Per risalire alle origini dei rapporti tra l' avvocato svizzero e il professore maltese, in realtà, bisogna fare un altro passo indietro. Lo stesso Roh rivela alla Verità di aver conosciuto Mifsud nel 2006, quando questi lo invitò a visitare la Link. Più tardi, nel 2012 il professore diventò direttore della London academy of diplomacy (Lad), un' istituzione affiliata alla Stirling University. Proprio alla Lad, della quale nel 2014 divenne visiting lecturer, Roh ci riferisce di avere incontrato una volta «alti funzionari del MI6 (l' agenzia di spionaggio per l' estero del Regno Unito, ndr) e membri dell' intelligence occidentale e araba». Una volta entrato nel giro di Mifsud, Roh ne condivide in parte anche gli ambienti.
FRANCO FRATTINI CON JOSEPH MIFSUD
Nel 2016 partecipa a un convegno a Istanbul con lo stesso professore maltese e Nagi Idris, direttore del London center for international law and practice (Lcilp).
Ma, come spiega Roh al nostro quotidiano, Idris non gli fece una buona impressione: «Una persona al centro di affari poco chiari, immerso in un contesto poco trasparente, assolutamente da evitare». Sudanese trapiantato a Londra, Idris rappresenta forse il deus ex machina del versante britannico dello Spygate.
Qualche mese prima fu proprio lui, infatti, a spingere Papadopoulos a incontrare Mifsud nella sede della Link a Roma. Nel suo entourage Arvinder Sambei, vicinissima agli ambienti dell' intelligence britannica e americana (qualcuno sostiene che abbia collaborato con Mueller al rapporto dell' 11 settembre), e l' americana Rebecca Peters, ex codirettrice del Lcilp e oggi dirigente presso la Veterans in global leadership, una Ong vicina alla Cia. Più che un campo di addestramento per spie russe, una bocciofila dell' intelligence occidentale.
L'ATENEO DI SCOTTI, AL CENTRO DEL RUSSIA-GATE, HA UN PASSIVO DI 700.000 EURO SU UN IMMOBILE IPAB
LA CASSA DELLA LINK VEDE ROSSO: DEPOSITATO DA POCO IN TRIBUNALE UNA RICHIESTA DI CONCORDATO PREVENTIVO: NEL 2017 L' AGENZIA DELLE ENTRATE HA CONTESTATO ALL'ATENEO MANCATI PAGAMENTI PER UN TOTALE DI 1.200.000 EURO
DA VECCHIONE A VALENSISE, SERVIZI IN CATTEDRA
SCOTTI DI MAIO
Inflessibili con i non vedenti in ritardo di poche migliaia di euro sull' affitto, ma più che mai disponibili nei confronti della Link Campus University di Vincenzo Scotti, che ha un debito di 700.000 euro per il canone del 2017 del prestigioso Casale Pio V. È il doppio registro dell' Ipab - Centro regionale Sant' Alessio - storica istituzione controllata dalla Regione Lazio di Nicola Zingaretti, che in teoria «dovrebbe realizzare attività volte all' inclusione sociale dei ciechi e degli ipovedenti».
GIUSEPPE CONTE GENNARO VECCHIONE
Certo, negli anni le finalità dello storico istituto dei ciechi sono cambiate, ma dal 2015 a oggi hanno avuto una vera e propria sterzata di tipo politico. Non si spiegherebbe altrimenti il trattamento di favore per quella che è stata soprannominata l' Università delle spie, dopo lo scandalo che ha coinvolto il professor Joseph Mifsud e l' ex consigliere di Donald Trump, George Papadopoulos.
MIFSUD VINCENZO SCOTTI GENNARO MIGLIORE
A distanza di quasi tre anni l' affitto non è ancora stato versato e, soprattutto, in Regione nessuno si è preso la briga di adire le vie giudiziarie. Come già scritto dalla Verità, la situazione delle casse della Link è più che mai preoccupante. Il presidente Scotti, vecchio leone della Dc, ha depositato da poco in tribunale una richiesta di concordato preventivo: nel 2017 l' Agenzia delle entrate ha contestato all' ateneo mancati pagamenti per un totale di 1.200.000 euro. Ma quei soldi per il canone del 2017 spettano di diritto all' Ipab Sant' Alessio, anche perché l' immobile occupato vanta una superficie di 9.000 metri quadri in un' area di 35.000. Non poteva essere sfruttato per un ospedale magari dedicato a curare i malati?
VINCENZO SCOTTI UMBERTO VATTANI
La Verità ha visionato le richieste di recupero crediti fatte dal Sant' Alessio quest' anno ai morosi. Il 5 aprile del 2019 in una lettera inviata alla Link dal titolo «Oggetto: trasmissione fatture e diffida a pagare», il direttore generale Antonio Organtini chiede il pagamento del canone ma anche delle bollette Enel per 7.000 euro. La missiva si conclude con un «distinti saluti».
Di diverso registro la raccomandata arrivata a ottobre a F.C., non vedente residente in un' altra struttura Ipab. Gli si contestano poche migliaia di euro di ritardo sulle quote e si minaccia l' avvio «di procedure esecutive per il recupero forzoso del credito». Il finale è «cordiali saluti».
LA FESTA ALLA LINK UNIVERSITY
Che da parte di Regione Lazio e del presidente di Ipab, Amedeo Piva (nominato da Zingaretti), non ci sia un accanimento sulla Link appare quasi scontato, anche perché dem e grillini sono insieme al governo. Del resto di quanto la Link sia un punto di riferimento per il governo di Giuseppe Conte si è scritto molto negli ultimi mesi.
BRUNO VALENSISE
C' è un mondo, secondo Papadopoulos, di spie e spioni, che circola per i chiostri del Casale Pio V. Quel mondo è molto legato sia all' attuale premier sia ai parlamentari grillini, in particolare quelli che hanno posizioni nel comparto sicurezza. Dal professore Guido Alpa fino al sottosegretario alla Difesa, Angelo Tofalo, in tanti frequentano l' ateneo di Scotti, senza dimenticare l' ex ministro Elisabetta Trenta. Persino l' ultima nomina di Bruno Valensise, nuovo vice del Dis (Dipartimento informazioni sicurezza), porta la firma della Link: anche lui ha tenuto corsi all' università come del resto ha fatto Gennaro Vecchione con una lectio magistralis il 16 marzo scorso.
LINK ISTANZA DI CONCORDATO PREVENTIVO
Intelligence e apparati di sicurezza a parte, il tema affitti e pagamenti del canone in casa Link Campus è spinoso e di sicuro non semplice da decifrare. L' università ha vinto un regolare appalto per avere in gestione il prestigioso immobile nel 2015. Nel 2017, però, l' Ipab ha passato la mano a Sorgente Sgr di Valter Mainetti (editore del quotidiano Il Foglio).
CASALE SAN PIO - LINK CAMPUS
Nel marzo di quell' anno, infatti la società di gestione del risparmio si è aggiudicata la gara per la gestione «di un Fondo d' investimento alternativo immobiliare per la riqualificazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare». Stiamo parlando di un valore immenso: comprende anche i palazzi storici di Roma, tra cui il celebre civico di Via Margutta, valutato in 222 milioni di euro, anche se c' è chi sostiene valga almeno un miliardo.
PAOLA E VALTER MAINETTI FOTO DI BACCO
Il Casale Pio V passa quindi sotto la gestione di Sorgente Sgr (in amministrazione straordinaria dal 2019). Nel business plan del 2018 della Sgr sul Sant' Alessio si può leggere che la Link Campus University ha una concessione della «durata di 25 anni al canone annuo pari a euro 800.000 a decorrere dal primo gennaio 2017 per i primi tre anni e pari a 1,2 milioni per gli anni successivi».
Si spiegano anche le finalità dell' università. A pagina 25 iniziano i problemi. «Alla data odierna» si legge «il progetto è stato realizzato in parte []. Sono stati effettuati interventi [] per un importo comunicato dal Link Campus pari a 5 milioni in fase di verifica da parte della Sgr».
SIMONA MANGIANTE GEORGE PAPADOPOULOS
Ma in futuro l' affitto potrebbe aumentare. Il fondo prevede «una rimodulazione della concessione» con un nuovo «contratto di locazione della durata di 18 + 9 anni, con lavori di ristrutturazione e recupero funzionale a carico dello stesso e conseguente adeguamento del canone di locazione, fino a 2,1 milioni di euro».
La Verità ha contattato la Link che ha risposto in serata con una lunga nota ufficiale dove si parla di un contenzioso e si minaccia di adire le vie legali per false ricostruzioni. Nel frattempo gli affitti non sono stati ancora pagati.
''UN CAZZARO PROFESSIONISTA''???
BONINI E FOSCHINI DI ''REPUBBLICA'' SULLE TRACCE DI MIFSUD, DA MALTA DOVE C'È UNA EX MOGLIE CHE NON VUOLE AVERE NIENTE A CHE FARE CON LUI, PASSANDO PER AGRIGENTO, LA LINK E POI LA SLOVENIA, TUTTI POSTI DOVE È STATO UN NON-PROFESSORE, SPESSO ALLONTANATO PER AVER SPESO TROPPO SENZA PORTARE RISULTATI
Carlo Bonini e Giuliano Foschini per “la Repubblica”
C' è un solo luogo in Occidente dove Joseph Mifsud, l' uomo chiave del Russiagate cui è appeso il destino di Donald Trump, e, in misura minore, quello di Giuseppe Conte, non è chiamato Professore: l' isola di Malta. Casa sua, dove è nato nel 1960. «Il professor Joseph Mifsud? - chiedono con sorriso sarcastico al rettorato dell' università di Malta - Qui non c' è mai stato un professore Joseph Mifsud. Conosciamo e abbiamo avuto un Joseph Mifsud, certo, ma professore non lo è mai stato né ha mai provato a diventarlo. Deve essere una delle sue storie da zatat . Nell' isola lo sanno tutti che è un tipo così».
Zatat , in lingua maltese, potrebbe essere tradotto come fanfarone, millantatore. Ma in verità, nel termine, c' è una punta di più greve e sincero disprezzo. Perché quando se ne chiede la traduzione in lingua inglese, ne esce un «professional bullshitter». Un cazzaro professionista.
JOSEPH MIFSUD BORIS JOHNSON
Diciamo pure che non è un buon inizio per l' uomo che si vuole, alternativamente: a) agente di Mosca, accreditato alla corte di Trump, con il compito di consegnare nel 2016 il kompromat raccolto nelle mail rubate alla candidata democratica Hillary Clinton; b) agente provocatore a libro paga dei governi inglese e italiano per far deragliare la campagna repubblicana delle presidenziali Usa 2016 avvelenandola con materiale raccolto da Mosca. E, tuttavia, è un inizio fecondo e non necessariamente contraddittorio con il profilo di uomo nella manica di qualche Intelligence.
Perché è qui, a Malta, che Joseph Mifsud ha cominciato a lavorare alla sua maschera, a indossarla con sempre maggior disinvoltura fin quasi a convincersi di essere davvero quello che non era mai stato.
JOSEPH MIFSUD E GIANNI PITTELLA ALLA FESTA DEI GIOVANI DEMOCRATICI DI ROMA NEL 2017
Se si fa qualche altra domanda al Rettorato sul conto dello zatat , ne esce fuori la fotografia di un' alba gonfia di speranze. Metà degli anni '90, il primo Rinascimento di Malta. Una generazione di giovani isolani che torna a casa per scrivere un futuro diverso da quello dei loro padri. Joseph Mifsud rientra da Belfast, dove è arrivato dopo un periodo all' università di Padova. In Irlanda del Nord, ha ottenuto alla Queens University, che i pettegoli dicono ateneo in odore di massoneria internazionale, un Phd in "Managing Educational Reforms".
Il ragazzo - ricordano - allora poco più che trentenne è un "eloquent speaker", "forward looking", un affabulatore capace di intuire il futuro. Trova così un posto da "senior lecturer", qualcosa di meno di un ricercatore, all' università di Malta dove comincia a occuparsi di relazioni internazionali. È il primo equivoco. Perché, quella definizione, non indica alcuna competenza o mansione geopolitica o in affari diplomatici (l' uomo, del resto, ha studiato formazione).
Al contrario, un banale ruolo di ambasciatore dell' università presso altri atenei dell' Occidente. Il Professore, che tale non è, conosce in questo periodo anche la donna che oggi porta in silenzio, e con grande compostezza, la mortificazione di un cognome - Mifsud - che ha avuto da sposata e ora alla berlina internazionale. Si chiama Janet. E lei sì, è davvero un' accademica. Insegna all' università di Malta biochimica e con Joseph mette al mondo una figlia, Giulia, oggi maggiorenne.
FRANCO FRATTINI CON JOSEPH MIFSUD
I due - sono i primi anni 2000 - trasmettono l' immagine di una giovane coppia di accademici dalla vita modesta, come i loro salari. Vivono a Swieqi, borgo incastrato tra Saint Julian e il promontorio di Penbroke, in una piccola "terrace house", un condominio.
In cui il Professore non metterà più piede quando annuserà la high life dei salotti londinesi, della Roma monumentale, della Mosca di Putin. E dove Janet continuerà a vivere da sola, come un' appendice non più utile alla causa. Oggi, la Professoressa, lei sì, fa sapere di non avere la più pallida idea di che fine abbia fatto l' uomo da cui è separata da tempo. E di cui, con tutta evidenza, da tempo non vuole più sapere nulla. Quantomeno da quando cominciò a farsi vedere con una giovane fidanzata ucraina di 26anni, Anna. Ma anche lei, come chiunque altro sull' isola, esclude che Joseph possa anche solo immaginare di nascondersi da qualche parte sull' isola.
Troppo piccola per passare inosservato. Troppo affollata di spie occidentali e agenti della Cia che qui hanno il loro più importante occhio e orecchio nel Mediterraneo.
Ma torniamo a quei primi anni 2000. Lo zatat cova ambizioni in silenzio, protetto dal lassismo che in quel tempo regna sovrano all' università di Malta. Non è mai al dipartimento. Non si sa che diavolo faccia. A che titolo, dunque, prenda i quattro soldi che pure intasca a fine mese. Deve arrivare un nuovo rettore, Juanito Camilleri, professore di informatica dall' intelligenza vivacissima, per dare un taglio a quella storia.
MIFSUD CON OLGA ROH
Camilleri scopre, grazie anche al lavoro di revisione contabile di PricewaterhouseCoopers, che, nelle pieghe dell' autonomia finanziaria riconosciuta all' ufficio di Relazioni internazionali dell' Università, Mifsud si è ritagliato un fondo che usa come fosse un conto spese personale. Per carità, non più di diecimila euro. E, tuttavia, è il battesimo di un format che replicherà nei 10 anni a seguire.
L' università avvia la procedura di licenziamento, composta da Mifsud con una lettera di dimissioni irrevocabili dalla sua mansione di "senior lecturer" dell' università. Del resto, ha già trovato dove andare. Perché il caso, o forse no, gli ha portato in dote nuove amicizie. L' università di Malta ha siglato un accordo con la Link University di Roma, dell' ex ministro Vincenzo Scotti. È un ateneo ancora poco noto che, nelle intenzioni della partnership deve funzionare come succursale a Roma dell' università di Malta. I progetti della Link, in realtà, come quelli di Mifsud, che di questa unione è il facilitatore, sono tuttavia altri.
La Link apre in Italia corsi che l' università di Malta non tiene - di intelligence e security, per dire - in materie e con professori su cui non è possibile esercitare alcun controllo di qualità. E infatti il matrimonio si scioglie presto. Amichevolmente, ma presto. Nel 2008, quando ritroviamo il nostro Joseph nel gabinetto dell' allora ministro degli Esteri del partito nazionalista, Michael Frendo.
JOSEPH MIFSUD VINCENZO SCOTTI
Frendo, che di mestiere è avvocato, è uomo colto e mite. Mifsud riesce a farlo fesso per qualche mese. Nel gabinetto del ministro, dove è planato grazie alla assidua frequentazione delle cene che Frendo ha organizzato nella sua campagna elettorale, gli viene affidato l' incarico di sovrintendere agli impiegati delle segreterie. Si è venduto la storiella di essersi occupato a Malta di gestione dei fondi europei, cosa che non ha mai fatto.
E, appena messo piede al ministero, comincia a fregiarsi di un titolo, "capo di gabinetto", che non ha nulla a che vedere con ciò che fa. Perché il vero capo di gabinetto si chiama Cecilia Attard Pirotta, oggi ambasciatrice maltese in Israele. È lei che nel giro di poco tempo scopre di che grana è fatto quel tipo. «He did not deliver. He cannot deliver», dice a Frendo. «Non è grado di portare a termine nulla di ciò che gli viene affidato». In compenso, squaglia il cellulare di servizio con bollette che convincono il ministro ad allontanarlo.
Ma lui ha ottenuto ciò di cui aveva bisogno. Un' altra riga, tutto sommato non troppo farlocca, nel suo curriculum, che gli apre le porte dell' università di Agrigento, in Sicilia. Dove in poco tempo, prima che lo caccino, riesce a distrarre fondi dell' Ateneo per poco meno di 50mila euro, per i quali la Corte dei conti italiana ancora lo insegue.
MIFSUD VINCENZO SCOTTI GENNARO MIGLIORE
Il capolavoro del professore che professore non è, è del resto a un passo. Per ragioni di cui ancora oggi nessuno all' università di Malta si capacita, e che nessuno nei Balcani è in grado di spiegare, diventa presidente della nuova "University of the Eastern Mediterranean", la Emuni, la punta di diamante di un nuovo progetto di alta istruzione che i paesi dell' Unione si sono contesi. E che è stato, alla fine, assegnato alla piccola Slovenia, nella città costiera di Piran.
È il 2008-2009, nessuno sa o è in grado di spiegare per quale diavolo di motivo, tra tanti premi Nobel e accademici di vaglia in giro per l' Europa, venga scelto questo carneade maltese. Forse, azzarda qualcuno, perché in quella metà degli anni 2000 Mifsud si è agganciato a un uomo che pesa molto nei paesi dell' ex Jugoslavia. Miomir Zuzul, già ambasciatore croato negli Stati Uniti dal '96 al 2000 (vive tuttora a George Town), cattolico praticante. Ma, soprattutto, cavaliere dell' Ordine di Malta.
È un fatto che a Piran Mifsud cominci a farsi chiamare da tutti Professore. Professore di un' università, la Emuni, che nelle intenzioni dovrebbe raccogliere studenti provenienti dai paesi del Nord Africa e del Levante ma che, in quegli anni, non ha né studenti né una sola facoltà, se si eccettua una summer school frequentata da venti tunisini. Anche qui il gioco dura finché i pazienti ma disciplinati sloveni non scoprono che lo zatat si è fumato 39mila 332 euro in pranzi, cene e bollette telefoniche.
JOSEPH MIFSUD VINCENZO SCOTTI
È il 2013, il Professore si dà nuovamente alla macchia per riapparire d' incanto a Londra dove lo attende qualche buon amico e una nuova vita. La terza, verrebbe da dire. In realtà, come la storia dimostra, la prima, la più importante. Quella che lo porta dritto a Mosca.
SECONDA PUNTATA DEL REPORTAGE DI BONINI E FOSCHINI DI “REPUBBLICA” SULLE TRACCE DI JOSEPH MIFSUD
“È UN FATTO CHE ABBIA INTOSSICATO QUALUNQUE COSA HA TOCCATO NELLE SUE DUE VITE. ED È UN FATTO CHE NESSUNO, MA PROPRIO NESSUNO, TRA QUANTI HANNO AVUTO A CHE FARE CON LUI TRA WASHINGTON, LONDRA, ROMA, AGRIGENTO, LA SLOVENIA, MALTA, SI SIA MAI POSTO IL PROBLEMA DI CHI DIAVOLO FOSSE DAVVERO E, SOPRATTUTTO, SE…”
JOSEPH MIFSUD, STEPHAN ROH, AND A FORMER RUSSIAN GOVERNMENT OFFICIAL, ALEXEY KLISHIN, SAT AT A CONFERENCE AT THE LINK UNIVERSITY CAMPUS IN ROME
Si è detto che Joseph Mifsud - il professore che professore non è - sia scomparso nell'autunno 2017 senza lasciare alle sue spalle alcuna traccia. Ebbene, anche questa, come il suo titolo accademico, appare un'inesattezza. Al civico 8 di Walworth Road, nel quartiere londinese di Elephant & Castle, è infatti una torre in vetro e acciaio dove ancora il 13 dicembre dello scorso anno il maltese risultava regolarmente domiciliato nel Regno Unito.
Quel giorno, infatti, su indicazioni dell' anagrafe inglese, un ufficiale giudiziario notifica a questo indirizzo la sentenza della nostra Corte dei conti che condanna Mifsud a un risarcimento di poco meno di 50mila euro, equivalenti al denaro pubblico sperperato in quel del Consorzio universitario di Agrigento anni prima. L'appartamento - all' interno 3211 - dove si suppone che Mifsud abbia vissuto o lavorato fino a dieci mesi fa, oggi non lo ospita più. Il nostro, come spiegano cortesemente alla reception dell' edificio dopo un controllo negli schedari, «non si fa vedere da un bel po'». «Riteniamo - aggiungono - che abbia cambiato domicilio».
JOSEPH MIFSUD VINCENZO SCOTTI
Non è un caso che sia a Londra l'ultima traccia dello Zatat , del «cazzaro professionista» per dirla alla maltese, che ha in pugno il destino di Donald Trump. Perché è a Londra, nel 2013, quando in Slovenia, alla University of Eastern Mediterranean (Emuni), l' aria si fa pesante, che non solo trova riparo, ma costruisce i presupposti e indossa la maschera della sua seconda vita. A ben vedere, quella che ha sempre sognato. La più ambigua. Quella che gli apre le porte delle cancellerie dei Grandi del Mondo.
A Londra, infatti, Mifsud ha un vecchio amico che conta. Si chiama Nabil Ayad. È un uomo legato all' Organizzazione per la liberazione della Palestina ed è il direttore della "London Academy of Diplomacy", che ha fondato nel 1978 e che per anni ha funzionato da cinghia di trasmissione degli studenti della University of Westminster in predicato di entrare nel circuito della cosiddetta deep diplomacy , la diplomazia parallela. Ayad, nel 2009, ha chiuso una joint venture tra la sua London Academy of Diplomacy e la University of East Anglia. Cui, cinque anni dopo, subentra l' università scozzese di Stirling.
JOSEPH MIFSUD VINCENZO SCOTTI
È qui, in Scozia, nel settembre del 2014, che lo Zatat maltese appare con il titolo di "Professore" in una tre giorni di seminari aperti a un gruppo di diplomatici africani e dei paesi caraibici. È un evento accompagnato da un qualche sfarzo: una cena di gala innaffiata da fiumi di champagne. È un evento, soprattutto, dove fa capolino un altro personaggio chiave della seconda vita di Joseph Mifsud e del Russiagate, sia nella sua declinazione americana che in quella italiana: il dottor Stephan Roh.
FRANCO FRATTINI CON JOSEPH MIFSUD
Roh è un ricco avvocato svizzero, tedesco di nascita, e con una moglie russa, Olga, con cui ha comprato un castello in Scozia che è valso a entrambi il titolo di barone e baronessa di Inchdrewer. È l' uomo da cui Mifsud non si separerà più. Il suo studio legale, "RoH Attorneys at law" - con sedi a Zurigo, Berlino, Londra, Hong Kong - è specializzato in due diligence e antiriciclaggio. E con la diplomazia ha poco a che vedere.
Ma il legame tra i due è saldo come l' acciaio. Roh è l' ombra di Mifsud quando ancora non ha motivo di darsi alla macchia e suo socio nell' avventura alla Link University di Roma (acquisiscono quote della società di gestione). Roh è la voce di Mifsud quando diventa un fantasma.
Perché è nello studio di Zurigo dell' avvocato svizzero-tedesco che viene scattata l' ultima foto del maltese svanito nel nulla. Roh, soprattutto, è l' autore dell' ormai introvabile pamphlet, del 2018, The faking of Russiagate , contronarrazione di un complotto che vorrebbe la Russia di Putin e gli Usa di Trump vittime delle intelligence occidentali.
JOSEPH MIFSUD E IVAN TIMOFEEV
Osservare le mosse londinesi della coppia Mifsud-Roh è di una qualche utilità. Perché quelle mosse portano a Mosca.
Per dire: nell' aprile del 2014, Mifsud partecipa al "Global university summit" a Mosca e, nel maggio di quello stesso anno, incontra a Londra l' ambasciatore russo Alexander Yakovenko. Sempre in quel 2014, a luglio, il consigliere dell' Ambasciata russa a Londra Ernest Chernukhin visita la London Academy of Diplomacy, frequentata in quell' anno anche da Roh, con una delegazione dell' università statale di Mosca Lomonosov, universalmente nota come la fabbrica delle spie russe. Un' università, peraltro, dove, con sorpresa, l' ex rettore dell' università di Malta, Juanito Camilleri, si ritroverà di fronte proprio lo Zatat che aveva allontanato anni prima dall' ateneo dell' isola.
JOSEPH MIFSUD BORIS JOHNSON
Del resto, anche Roh si dà da fare con Mosca. Acquista una piccola società inglese di consulenza nucleare, la Severnvale Nuclear services ltd (specializzata negli effetti delle radiazioni nei reattori nucleari), per avviare una cooperazione scientifica con Mosca. Un business quantomeno singolare rispetto al mestiere di Roh. E, a quanto pare, fortunato.
Perché, dopo l' acquisizione di questa piccola società, e il licenziamento del suo fondatore, John Harbottle, i ricavi passano da 42mila sterline l' anno a 43 milioni di dollari. Mosca porta fortuna evidentemente. Anche alla moglie di Roh, Olga, che in quei magnifici anni londinesi ha una boutique a Mayfair, dove si veste anche Theresa May.
Il 12 maggio del 2017, Mifsud e Roh appaiono insieme al Russian international affairs council a Mosca per un rapporto sulle fonti energetiche. In quello stesso anno l' università di Stirling nomina senza alcun concorso il nostro professore che professore non è full time professorial teaching fellow, una sorta di assistente didattico. Mifsud è ormai una celebrità a Londra. Frequenta cene e pranzi nelle ambasciate.
JOSEPH MIFSUD
Si fa fotografare nei circoli tories abbracciato a Boris Johnson. Dirige il London center of international law practice, un nome altisonante che nasconde una scrivania e un telefono che non squilla mai. Una scatola vuota, come ha raccontato a Repubblica Simona Mangiante, che in quell' ufficio ha lavorato. E che conosce questa storia perché moglie dell' avvocato George Papadopoulos, che il London center frequentava, membro della campagna repubblicana di Donald Trump e uomo cui Mifsud avrebbe veicolato le mail hackerate a Hillary Clinton, il kompromat del Russiagate.
A Mosca porta anche un' ultima preziosa informazione che si raccoglie a Malta da una fonte qualificata degli apparati di sicurezza dell' isola. Si scopre infatti che, nonostante i suoi trascorsi con il partito nazionalista, Mifsud trovi ascolto, a partire dal 2014, dal governo laburista di Joseph Muscat. E il motivo non ha nulla a che vedere con la diplomazia. Ma con lo schema di vendita dei passaporti maltesi a cittadini extra Ue.
Indovinate quali? «I russi».
JOSEPH MIFSUD
Del resto, è sempre quando si incrocia Mosca che questa storia suona. L' avvocato Stephan Roh bussa infatti alla porta di Repubblica. «Vi scrivo con urgenza - si legge in una mail - dopo aver letto la prima puntata della vostra inchiesta per segnalarvi che Mifsud è stato ufficialmente indicato dalla Link di Roma come professore, ha insegnato alla Link nell' estate del 2016, è stato direttore della Internationl strategic development della Link. Aveva una segretaria personale alla Link di nome Claudia Staffieri». Link, Link, Link. C' è nell' insistenza ossessiva di Roh un interesse evidente a tenere stretto il faro su Roma. Perché? E perché ora?
Vincenzo Scotti, fondatore della Link, ha perso la voglia di sorridere.
E a Repubblica consegna le prove documentali che smentiscono le tre affermazioni di Roh. Non era un professore (anche se tale veniva definito. «Ma che diavolo potevamo saperne noi visto che si portava quel titolo dietro dalla Stirling University?», dice Scotti); non tenne nessuna Summer school nel 2016 («Erano cicli di conferenze cui parteciparono decine di speaker», ancora Scotti); non aveva nessuna segretaria personale.
JOSEPH MIFSUD E GIANNI PITTELLA ALLA FESTA DEI GIOVANI DEMOCRATICI DI ROMA NEL 2017
È un fatto che Joseph Mifsud abbia intossicato qualunque cosa ha toccato nelle sue due vite. Ed è un fatto che nessuno, ma proprio nessuno, tra quanti hanno avuto a che fare con lui tra Washington, Londra, Roma, Agrigento, la Slovenia, Malta, si sia mai posto il problema di chi diavolo fosse davvero e, soprattutto, se lavorasse per conto proprio o per conto terzi. Non se lo sono posto nemmeno gli italiani. Né prima, né durante, nè dopo. Anche di questo la prossima settimana il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, i direttori delle due agenzie di intelligence (Aise e Aisi), dovranno dare conto al Comitato parlamentare di controllo sui Servizi.
2. fine.
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