TUTTO ERA NATO DA UNA RELAZIONE EXTRACONIUGALE CHE COL PASSARE DEL TEMPO SI È TRASFORMATA IN ANNI DI SEVIZIE E VIOLENZE: NELLA CASA DEGLI INCONTRI SONO STATI RINVENUTI OGGETTI PER PRATICHE SADOMASO
ALLA DONNA VENIVA ESTORTO DENARO PER NON PUBBLICARE I VIDEO HOT ED ERA STATA MINACCIATA DI…
Violentata per 10 anni anche da 20 uomini contemporaneamente. Un'indagine lampo durata sette giorni dal momento della denuncia, della vittima, quella che a Corigliano Rossano, in provincia di Cosenza, ha portato alla luce uno scenario raccapricciante. «Tutto è cominciato da una relazione sentimentale extraconiugale - riferisce Cataldo Pignataro, dirigente del Commissariato di Corigliano Rossano - tra una donna albanese e un uomo, che con il passare del tempo si è trasformata in un vero e proprio incubo».
«Una relazione sentimentale trasformatasi in 10 anni di sevizie e violenze - continua Pignataro - con incontri e prestazioni sessuali con altri uomini che si sono appunto protratti nel tempo: sono arrivati a violentare la vittima anche in 20 contemporaneamente.
E nella casa dove avvenivano le sevizie sono stati trovati anche strumenti per pratiche sadomaso». Le indagini sono state coordinate dalla Procuratore capo di Castrovillari, Eugenio Facciolla e dal sostituto procuratore Mauron Gallone che hanno portato anche al ritrovamento, grazie al racconto della donna, di una piantagione di marijuana.
In più occasioni la donna è stata costretta a ricorrere alle cure dei medici di un ospedale romano, per giustificare con i familiari, all'oscuro di tutto, una non meglio specificata malattia che gli provocava segni evidenti sul corpo. La vittima ha sempre taciuto per paura per la sorte del marito e del figlio che all'inizio della vicenda aveva 5 anni.
I suoi aguzzini, infatti, le avrebbero intimato di tacere minacciando di morte i suoi familiari, rimasti all'oscuro di tutto in questi anni. Inoltre, gli arrestati le avrebbero estorto somme di denaro dietro la minaccia di divulgare dei filmati che la ritraevano in atteggiamenti sessuali espliciti.
Il 5 agosto scorso, però, la donna, esasperata, si è rivolta agli agenti del Commissariato di Corigliano Rossano della Polizia che hanno avviato le indagini coordinate dal pm Mauron Gallone sotto le direttive del procuratore Eugenio Facciolla che hanno riscontrato il racconto della donna. È emerso quindi un lungo periodo nel corso del quale la vittima veniva sottoposta ad ogni genere di violenze.
«Una vicenda che fa emergere una situazione inquietante, una vicenda di grave degrado che si è protratta per dieci anni. Le indagini, celeri e intense, hanno consentito di individuare gli autori e cristallizzare i reati di violenza sessuale di gruppo ed estorsione», ha detto il capo della Squadra mobile di Cosenza Fabio Catalano.
Secondo quanto riferito dagli investigatori nell'abitazione del principale indagato si svolgevano la maggior parte delle violenze sessuali. «L'unica via di uscita è la denuncia - ha sottolineato il procuratore di Castrovillari Eugenio Facciolla -. I cittadini, soprattutto le donne, devono avere fiducia delle istituzioni. È l'ennesima attività che portiamo avanti nonostante la carenza di personale con risultati tangibili della nostra presenza sul territorio». Fonte: qui
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