"TOGLIETEVI LA MAGLIETTA DEL CINEMA AMERICA, E’ DA ANTIFASCISTI, VE NE DOVETE ANDARE VIA"
IL PIÙ GRAVE È RICOVERATO CON UNA FRATTURA AL NASO
«C’avete le magliette del Cinema America. Ma che siete antifascisti?». Nemmeno il tempo di rispondere, che è partita la prima bottiglia di birra. Valerio Colantoni, 23 anni, è stato colpito in faccia. Poi è toccato a David Habib, ventenne, che quella maglietta inconfondibile, bordeaux con lo stemma del «Rione Trastevere», l’aveva indossata come sempre anche sabato per andare con i suoi amici in piazza San Cosimato, all’arena del Piccolo America. Proiettavano «First reformed» di Paul Schrader, presente in platea con quella t-shirt addosso. «Te la devi levare, e ve ne dovete andare da qui!», ha gridato ad Habib uno dei due giovani che alle 4 di notte li avevano incrociati in via di San Francesco a Ripa.
Un incontro forse non casuale. Forse li stavano seguendo, e con loro altri sette-otto ragazzi spuntati dai vicoli, che si sono accaniti su David, Valerio e due amici della comitiva: spintoni, calci e pugni. Habib è stato preso in pieno da una testata in faccia. Lui e gli altri si sono messi a correre fino al Pronto soccorso del Nuovo Regina Margherita, il branco li ha tampinati per un po’, poi è sparito. Nel 2017 un’aggressione analoga era accaduta all’Esquilino nei confronti di un minorenne che era stato massacrato di botte perché indossava anche lui la maglietta del Cinema America.
I carabinieri della compagnia Trastevere, che ieri pomeriggio hanno parlato all’ospedale Fatebenefratelli con Habib, ricoverato per la frattura del setto nasale, già indagano per identificare gli aggressori. «Erano giovani vestiti come quelli di Roma Nord, alcuni con la testa rasata, con molti tatuaggi, fra i 20 e i 30 anni — rivela Valerio Carocci, uno dei fondatori dell’associazione Piccolo America —. La nostra realtà fa paura alle destre romane perché è riuscita a portare nelle periferie, come Ostia e Tor Sapienza, che loro pensano di controllare, migliaia di persone. Perché parla anche a chi è di destra, con un linguaggio che non è quello solito di sinistra, perché crea luoghi di inclusione, antirazzismo e solidarietà».
I carabinieri potrebbero acquisire alcune delle numerose telecamere di videosorveglianza che si trovano fra San Cosimato e viale Trastevere per ricostruire le fasi di quello che sembra un agguato. Oltre ad Habib, che ha sempre partecipato alle attività del Cinema America, in ospedale è stato medicato anche Colantoni, ferito dalla bottigliata al sopracciglio destro. Illesi gli altri due giovani. Oltre al movente della maglietta, chi indaga sta valutando quello di un’aggressione a sfondo antisemita — Habib è ebreo — e razzista visto che uno dei suoi amici presi di mira è di colore.
Domenica sera mobilitazione in piazza a Trastevere con centinaia di giovani con la maglietta del Cinema America. C’era anche l’attore britannico Jeremy Irons. Domani in Campidoglio la indosseranno invece i consiglieri del Pd. «Piena solidarietà ai ragazzi aggrediti. Un atto vile e barbaro, che bisogna condannare fermamente. Il pensiero e la libertà di espressione nulla hanno a che vedere con la violenza. Roma è una città aperta e inclusiva», ha twittato la sindaca Virginia Raggi, mentre il governatore del Lazio Nicola Zingaretti ha annunciato su Instagram: «Siamo tutti il Cinema America! Ho indossato anche io la loro maglietta, proprio come il ragazzo aggredito la scorsa notte. Facciamolo tutti! Siamo dalla parte dei ragazzi del @piccoloamerica che riempiono di cultura le serate di Roma. Siano al più presto individuati gli squadristi di questa notte. A Roma non si può accettare una violenza così».
Per la Comunità di Sant’Egidio, infine, si è trattato di «un agguato di stampo fascista. È il preoccupante sintomo di un crescente clima di intolleranza, di razzismo e di violenza che si sta diffondendo dalla periferia al centro della città con troppa facilità perché non trova davanti a sé un argine culturale capace di contrastarlo. Siamo preoccupati per la tenuta civile e morale di Roma che, per la sua storia, si merita ben altro».
Fonte: qui
Identificati quattro aggressori dei ragazzi del cinema America
Sono stati identificati quattro presunti responsabili del gruppo di picchiatori che il 15 giugno, in pieno centro di Roma, ha aggredito con calci e pugni alcuni ragazzi perché avevano la maglietta 'antifascista' del cinema America: si tratta di quattro maggiorenni, tutti tra i 22 e i 23 anni, che dai primi accertamenti della Polizia e dei Carabinieri sarebbero vicini agli ambienti dell'estrema destra romana e che sono stati portati in questura per essere interrogati, dopo una serie di perquisizioni scattate nelle loro abitazioni.
Lettore video di: RAI (Informativa sulla privacy)
Sono stati identificati quattro presunti responsabili del gruppo di picchiatori che il 15 giugno, in pieno centro di Roma, ha aggredito con calci e pugni alcuni ragazzi perché avevano la maglietta 'antifascista' del cinema America: si tratta di quattro maggiorenni, tutti tra i 22 e i 23 anni, che dai primi accertamenti della Polizia e dei Carabinieri sarebbero vicini agli ambienti dell'estrema destra romana e che sono stati portati in questura per essere interrogati, dopo una serie di perquisizioni scattate nelle loro abitazioni.
Lettore video di: RAI (Informativa sulla privacy)
ESULTA IL MINISTRO DELL'INTERNO: «PARLANO I FATTI»
«Gli altri chiacchierano, ministero e forze dell'ordine fanno i fatti», ha detto soddisfatto Matteo Salvini che poi ha assicurato: «nessuna tolleranza per i violenti». Le indagini sono scattate subito dopo l'aggressione, avvenuta alle 4 del mattino tra i vicoli di Trastevere, dove i quattro amici - Yasir Abdilhakim, Valerio Colantoni, Stefano Riobbo e David Habib - stavano concludendo la serata dopo aver assistito in piazza San Cosimato alla proiezione di First Reformed, organizzata dal cinema America. E proprio la t-shirt del locale, che David indossava, sarebbe stato il motivo che ha scatenato la violenza del gruppo di aggressori, almeno sette-otto persone stando a quanto ricostruito finora. «Hai la maglietta del cinema America, sei antifascista, levatela subito e vattene di qua» avrebbe detto uno dei picchiatori spalleggiato da un amico a David, il più grande dei quattro che ha avuto il setto nasale rotto da una testata. Poi sarebbero sopraggiunte almeno altri sei ragazzi che avrebbero cominciato a prendere a calci e pugni i quattro, per poi darsi alla fuga per i vicoli. Un assalto 'squadrista' in piena regola.
«Gli altri chiacchierano, ministero e forze dell'ordine fanno i fatti», ha detto soddisfatto Matteo Salvini che poi ha assicurato: «nessuna tolleranza per i violenti». Le indagini sono scattate subito dopo l'aggressione, avvenuta alle 4 del mattino tra i vicoli di Trastevere, dove i quattro amici - Yasir Abdilhakim, Valerio Colantoni, Stefano Riobbo e David Habib - stavano concludendo la serata dopo aver assistito in piazza San Cosimato alla proiezione di First Reformed, organizzata dal cinema America. E proprio la t-shirt del locale, che David indossava, sarebbe stato il motivo che ha scatenato la violenza del gruppo di aggressori, almeno sette-otto persone stando a quanto ricostruito finora. «Hai la maglietta del cinema America, sei antifascista, levatela subito e vattene di qua» avrebbe detto uno dei picchiatori spalleggiato da un amico a David, il più grande dei quattro che ha avuto il setto nasale rotto da una testata. Poi sarebbero sopraggiunte almeno altri sei ragazzi che avrebbero cominciato a prendere a calci e pugni i quattro, per poi darsi alla fuga per i vicoli. Un assalto 'squadrista' in piena regola.
AGGRESSORI IDENTIFICATI ANCHE GRAZIE ALLE IMMAGINI DI SICUREZZA
Proprio la testimonianza di David e degli altri ragazzi è stata fondamentale però per identificare i primi quattro del gruppetto di assalitori: «erano di Roma nord», hanno raccontato alla Digos i ragazzi, «uno di loro aveva un tatuaggio con quattro numeri romani sul braccio e un altro era rasato». Così, una volta ottenuta la descrizione dei presunti autori del pestaggio - ai quali sono state mostrate anche una serie di foto di militanti di estrema destra già schedati - e l'orario in cui si è verificata l'aggressione, gli uomini della Digos e i carabinieri della compagnia di Roma Trastevere hanno acquisito tutte le immagini delle telecamere della zona. Fondamentali, in particolare, si sono rivelate quelle registrate dalle telecamere di sorveglianza di alcuni negozi vicini al punto dove i quattro ragazzi sono stati aggrediti. Le immagini sono state nuovamente mostrate ai feriti: e gli ulteriori elementi forniti dai giovani hanno consentito agli investigatori di far scattare una serie di accertamenti, riscontri e raccolta di informazioni che ha portato ad identificare i quattro.
Proprio la testimonianza di David e degli altri ragazzi è stata fondamentale però per identificare i primi quattro del gruppetto di assalitori: «erano di Roma nord», hanno raccontato alla Digos i ragazzi, «uno di loro aveva un tatuaggio con quattro numeri romani sul braccio e un altro era rasato». Così, una volta ottenuta la descrizione dei presunti autori del pestaggio - ai quali sono state mostrate anche una serie di foto di militanti di estrema destra già schedati - e l'orario in cui si è verificata l'aggressione, gli uomini della Digos e i carabinieri della compagnia di Roma Trastevere hanno acquisito tutte le immagini delle telecamere della zona. Fondamentali, in particolare, si sono rivelate quelle registrate dalle telecamere di sorveglianza di alcuni negozi vicini al punto dove i quattro ragazzi sono stati aggrediti. Le immagini sono state nuovamente mostrate ai feriti: e gli ulteriori elementi forniti dai giovani hanno consentito agli investigatori di far scattare una serie di accertamenti, riscontri e raccolta di informazioni che ha portato ad identificare i quattro.
PER IL MOMENTO NESSUN FERMO NEI CONFRONTI DEI QUATTRO
Si tratta di ragazzi di 22-23 anni nei cui confronti sono scattate una serie di perquisizioni disposte dalla procura: nelle abitazioni gli investigatori avrebbero trovato tutta una serie di elementi dai quali emerge la vicinanza e la simpatia dei quattro per i movimenti dell'estrema destra. I giovani sono stati così portati in questura per essere interrogati, anche se al momento non è stato disposto il fermo nei loro confronti. E le indagini vanno avanti: restano infatti da identificare gli altri appartenenti al gruppo. Ma intanto i ragazzi hanno voluto ringraziare le forze di polizia per il lavoro fatto. «Siamo orgogliosi del nostro paese e della risposta che ha dato a chi pensa di poter affermare le proprie idee con l'utilizzo della violenza, che condanniamo in ogni sua forma. Da questa storia possiamo tutti ripartire insieme per costruire una società inclusiva». Fonte: qui
Si tratta di ragazzi di 22-23 anni nei cui confronti sono scattate una serie di perquisizioni disposte dalla procura: nelle abitazioni gli investigatori avrebbero trovato tutta una serie di elementi dai quali emerge la vicinanza e la simpatia dei quattro per i movimenti dell'estrema destra. I giovani sono stati così portati in questura per essere interrogati, anche se al momento non è stato disposto il fermo nei loro confronti. E le indagini vanno avanti: restano infatti da identificare gli altri appartenenti al gruppo. Ma intanto i ragazzi hanno voluto ringraziare le forze di polizia per il lavoro fatto. «Siamo orgogliosi del nostro paese e della risposta che ha dato a chi pensa di poter affermare le proprie idee con l'utilizzo della violenza, che condanniamo in ogni sua forma. Da questa storia possiamo tutti ripartire insieme per costruire una società inclusiva». Fonte: qui
Nessun commento:
Posta un commento