9 dicembre forconi: Incendio alla cattedrale di Notre Dame. I vigili: "Il resto della struttura è salvo"

martedì 16 aprile 2019

Incendio alla cattedrale di Notre Dame. I vigili: "Il resto della struttura è salvo"

Parigi e i parigini entrano in una notte lunga, triste e terribile, illuminata dalle fiamme che divorano da oltre cinque ore Notre Dame e hanno causato il crollo della guglia centrale, di due terzi del tetto, il danneggiamento di una delle torri e il ferimento grave di un vigile del fuoco.
"La nostra Storia brucia", ha detto Emmanuel Macron, mentre 400 pompieri tentano di salvare quel che resta del simbolo della capitale francese - celebrato da poeti, scrittori, pittori, musicisti - e di un pezzo fondamentale del patrimonio culturale del pianeta. "La ricostruiremo - ha aggiunto Macron, accorso sul posto -facendo partire da domani una raccolta fondi". 
Le cause dell'incendio, hanno spiegato i pompieri, sono "potenzialmente legate" al cantiere di ristrutturazione della guglia gotica, dalla quale nei giorni scorsi sono state tirate giù 16 statue di stagno. L'incendio si sarebbe sviluppato da un'impalcatura. Giovedì scorso una gru alta 120 metri era stata utilizzata per rimuovere le statue collocate da 150 anni, destinate al restauro.
VIDEO: Preghiere per Notre Dame
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È stata un'operazione complessa, durata circa dieci ore, durante le quali le statue di Gesù, dei 12 apostoli e i simboli degli evangelisti - ognuna alta tre metri e 250 chilogrammi di peso - sono state prima 'decapitate' e poi sospese dalla gru alla base del collo.
Le statue sono l'opera del celebre architetto Geoffroy-Dechaume, che si è raffigurato con le sembianze di San Tommaso, il patrono degli architetti. La rimozione delle statue - che avrebbero dovuto tornare al loro posto entro il 2022 - rientrava nel vasto cantiere di ristrutturazione della guglia, crollata dopo un'ora e quindici minuti circa dall'inizio dell'incendio. Il cantiere era stato affidato alla società Socra, della regione del Perigord (sudovest), autorevole nel suo settore anche a livello internazionale.
La procura della capitale francese ha aperto una inchiesta per "distruzione involontaria a mezzo di incendio". Il disastro, in poche parole, non sarebbe doloso. La pista di un incendio accidentale è al momento quella che "attira l'attenzione degli investigatori nello stato attuale dell'indagine", ha detto una fonte vicina al fascicolo. L'inchiesta è stata affidata alla Direzione Regionale della Polizia Giudiziaria

"La struttura che resta è salva"

La struttura di quel che resta di Notre Dame di Parigi è "salva". Lo hanno affermato i vigili del fuoco. L'intera struttura, hanno aggiunto i vigili del fuoco, è adesso "preservata".
La prossima ora e mezza sarà cruciale per gli sforzi di salvare quel che rimane della cattedrale di Notre Dame, aveva detto poco prima il comandante generale della Brigata dei vigili del fuoco di Parigi Jean-Claude Gallet, citato dalla Cnn.
"C'è il rischio che la grande campana cada. E se cade la campana, è la torre che collassa. Ci sono pompieri dentro e fuori. La prossima ora e mezza sarà cruciale. Dobbiamo vincere questa battaglia e fermare l'ampliamento delle fiamme. L'azione più efficace è dall'interno. Non siamo sicuri di essere in grado di fermare l'allargamento del rogo alla torre nord".
Eventualità che ora sembra scongiurata. Il comandante ha spiegato che la prima chiamata parlava di fiamme in alto: "stiamo portando in salvo i pezzi d'arte più preziosi, che sono stati messi al sicuro".     

"Un terribile incendio è in corso nella Cattedrale di Notre-Dame di Parigi". Lo scrive su Twitter il sindaco della capitale francese, Anne Hidalgo. I vigili del fuoco, aggiunge, "stanno cercando di controllare le fiamme. Si lavora in stretta collaborazione" con la Diocesi di Parigi. "Invito tutti - conclude - a rispettare il perimetro della sicurezza!".
Un giornalista Le Figaro Wladimir Garcin, riferisce nella diretta sul sito del giornale parigino che un comandante della polizia gli ha detto che l'incendio dovrebbe durare: "Brucerà a lungo".
"È orribile vedere l'enorme incendio della Cattedrale di Notre Dame a Parigi", scrive costernato su Twitter il presidente americano Donald Trump. "Forse gli aerei cisterna antincendio potrebbero essere utilizzati per spegnerla. Deve agire velocemente!"
In un tweet che sembra una risposta a Donald Trump, che aveva suggerito il getto di acqua da aerei, la protezione civile francese ha spiegato che una procedura simile "potrebbe far collassare l'intera struttura insieme con i vigili del fuoco che stanno in questo momento dando il meglio per salvare Notre Dame".

   

Le reazioni in Italia

 "Terrificante incendio alla cattedrale di Notre Dame, crollata la guglia. Un pensiero e un abbraccio al popolo di Parigi. Dall'Italia tutta la nostra vicinanza e tutto l'aiuto che potremo dare". Lo scrive il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, su Twitter.  
"Sono vicino al popolo francese per questo terribile incendio che ha colpito la cattedrale di Notre Dame, patrimonio dell'umanita' tutta. Per Parigi e la Francia il supporto e il sostegno di tutto il governo italiano". Ha scritto invece, sempre su Twitter, il vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio.  Fonte: qui

ECCO LE PRIME IMMAGINI DALL’INTERNO DELLA CATTEDRALE DI NOTRE DAME DOPO L’INCENDIO

GLI INTERROGATIVI SUBITO DOPO IL DISASTRO: PERCHÉ NON SI È RIUSCITI A SPEGNERE PRIMA L'INCENDIO? DI CERTO NON SI POTEVA INTERVENIRE CON I CANADAIR: OGNI AEREO HA UN CARICO DI 5 MILA LITRI D'ACQUA, E AVREBBE DOVUTO LANCIARE DA UN'ALTEZZA DI ALMENO 800 METRI. UNA BOMBA SIMILE AVREBBE DISTRUTTO ANCHE QUEL POCO CHE FORSE SI È SALVATO 

A RALLENTARE L’INTERVENTO HA CONTRIBUITO IL CANTIERE PIAZZATO INTORNO ALLA GUGLIA A 92 METRI DA TERRA, UN'ALTEZZA PROIBITIVA PER UN INTERVENTO TEMPESTIVO ED EFFICACE

IL FUOCO SAREBBE PARTITO PROPRIO DA UN'IMPALCATURA, IN UN ORARIO IN CUI PERÒ...

Francesco Giambertone per il “Corriere della Sera”

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Se lo chiede l' uomo della strada che vede in tv le immagini del disastro nel cuore di Parigi, se lo chiede anche l' inquilino della Casa Bianca, a migliaia di chilometri da lì, e nonostante il ruolo non resiste alla tentazione di improvvisarsi pompiere su Twitter: perché - scrive Trump - non usano degli aerei per spegnere il fuoco? Il suggerimento rimbalza fino in Francia e solleva già polemiche, che la Protezione civile francese deve domare come se le fiamme, quelle vere, non bastassero: i Canadair, spiegano, «rischierebbero di distruggere tutto» con una bomba d' acqua troppo potente per una cattedrale con novecento anni di Storia.
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È l' unica certezza, per ora, in un turbine di domande che da oggi - finito il calcolo dei danni - vorticheranno sulla Francia: perché non si è riusciti a spegnere prima l' incendio? I parigini e le centinaia di turisti hanno assistito per troppi minuti allo spettacolo del fuoco che devastava il tetto della cattedrale, abbatteva la guglia, faceva collassare la copertura. Non si sa cos' abbia fatto scoppiare il fuoco, probabilmente un incidente: sarà la procura di Parigi a chiarire le responsabilità.

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E a stabilire se c' entri qualcosa quel cantiere così unico, piazzato intorno alla guglia a 92 metri da terra, un' altezza proibitiva per un intervento tempestivo ed efficace: «Siamo bravi quando possiamo entrare nell' edificio e lavorare dall' interno - racconta un ex funzionario della Protezione civile italiana, Piero Moscardini - ma in una situazione del genere non potevano fare più di così. I pompieri sparavano acqua con lo snorkel, un cannone: al tetto quasi non ci arrivavano».

Alla Parigi ancora in lacrime qualcuno dovrà spiegare se esisteva o meno un adeguato piano anti-incendio, per uno dei monumenti più importanti e fragili d' Europa, già bersaglio delle mire dei terroristi. Dovrà chiarire se in quel cantiere sono state seguite tutte le norme di sicurezza e sulla prevenzione, se ci fosse o meno un addetto a controllare che la ditta utilizzasse i materiali giusti, e se i fondi stanziati fossero sufficienti. Risposte che spetteranno, inevitabilmente, anche alla politica. Mentre Macron, a tarda sera, può solo complimentarsi coi cinquecento pompieri applauditi dalla folla: «Coraggio leonino, grande professionalità e tenacia: grazie».
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Sui siti francesi c' è spazio anche per il tweet della belga Opaline Meunier, consigliera comunale, che scatena la rabbia bipartisan: «Sono mattoni. Si ricostruiranno. Non ci sono feriti. Ci sono così tanti altri drammi per cui mi piacerebbe vedere qualcuno piangere». Lo cancellerà, comunque troppo tardi.

TRE NODI
Francesco Giambertone per il “Corriere della Sera”

GLI AEREI NON SERVIVANO SAREBBE STATA UNA BOMBA
Sull' incendio divampato a Notre Dame non potevano intervenire i Canadair, gli aerei utilizzati spesso per spegnere i roghi nei boschi, al contrario di quanto suggerito su Twitter da Donald Trump. «Ognuno di quei velivoli - spiega al Corriere Piero Moscardini, ex funzionario della Protezione Civile - ha un carico di 5 mila litri d' acqua, e avrebbe dovuto lanciare da un' altezza di almeno 800 metri. Non si può sganciare una bomba simile su un edificio: avrebbe distrutto anche quel poco che forse si è salvato».

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Inoltre, con una tale colonna di fumo non ci sarebbe stata la visibilità necessaria a uno sgancio preciso, e si sarebbero messe in pericolo le vite di chi si trovava intorno all' edificio. Nemmeno gli elicotteri, che aiutarono a domare il fuoco che devastò La Fenice di Venezia nel 1996, avrebbero potuto fare nulla: «Era del tutto impossibile operare dall' alto». La Protezione civile

IL TELAIO DEL TETTO IN LEGNO: BASTAVA SOLO UNA SCINTILLA
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Il motivo principale per cui l' incendio è divampato così velocemente è l' enorme quantità di legno del XIII secolo presente nella struttura della cattedrale, in particolare nel telaio di sostegno della copertura del tetto: il punto che ha preso fuoco più in fretta ed è collassato sulla navata della chiesa. «Si tratta di legno vecchio, secco, è bruciato tutto violentemente», racconta Piero Moscardini, ex funzionario della Protezione Civile. «In uno scenario del genere basta veramente una scintilla».

Anche il portavoce di Notre-Dame, Andre Finot, ha dovuto ammettere che «della struttura in legno non rimarrà nulla». L' incendio si è sviluppato intorno alle impalcature montate per i lavori di restauro: strutture composte per la maggior parte in metallo, ma non è escluso che anche lì vi fossero delle travi in legno - quelle su cui avrebbero potuto passare gli operai - e che potrebbero aver contribuito ad alimentare le fiamme. L' inchiesta della procura chiarirà anche questo.
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FUOCO DALLE IMPALCATURE? GLI OPERAI NON C' ERANO
È possibile che il cantiere di ristrutturazione della guglia gotica - crollata per l' incendio - abbia avuto un ruolo. Secondo le prime indicazioni dei pompieri (ancora da confermare) il fuoco sarebbe partito proprio da un' impalcatura, in un orario in cui però il cantiere - posizionato a circa 90 metri da terra - non era in funzione. I lavori sono gestiti dalla società Socra, della regione del Périgord, attiva anche a livello internazionale.

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La ristrutturazione, iniziata mesi fa, si era resa necessaria per far fronte ai danni sempre più gravi portati dall' acqua e dall' inquinamento a una struttura vecchia di 856 anni a cui il restauro del 1844, con l' utilizzo di pietre di bassa qualità e di cemento, non aveva portato grandi benefici. Con i nuovi lavori si sarebbe dovuto sostituire il piombo del tetto e restaurare le grandi statue di rame collocate da 150 anni a un' altezza di 120 metri.
E proprio l' altezza a cui è divampato il fuoco ha reso una situazione critica quasi impossibile da gestire per i pompieri.

Fonte: qui


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