SOLO DOPO LA MORTE DI ALTRE 157 PERSONE ANNUNCIA UN AGGIORNAMENTO DEL SOFTWARE “MCAS”, CHE PER RIDURRE IL PERICOLO DI STALLO SPINGE VERSO IL BASSO LA PRUA DEI 737 MAX: PRIMA DELLA STRAGE IN INDONESIA LO HA FATTO 26 VOLTE
LE COLPE DEL SOFTWARE E L’INCAPACITÀ DEI PILOTI DI GESTIRLO
Gianluca Di Feo per “la Repubblica”
"Gli aeroplani stanno diventando fin troppo complessi da far volare. Non servono più i piloti ma gli informatici del Mit: erano meglio le cose vecchie e semplici». Il tweet di Donald Trump si allinea al sentire popolare. La realtà però è diversa: i nuovi jet sono molto più facili da guidare. Perché quasi tutto è in mano al sistema computerizzato di bordo, che raccoglie informazioni e decide cosa fare: ha i suoi occhi, le sue orecchie, le sue sensazioni in base alle quali reagisce.
Fa di testa sua, pure nelle emergenze. Non siamo ancora arrivati a una realtà tipo "Odissea nello spazio", con il computer Hal-9000 che si rifiutava di obbedire all' uomo, ma siamo estremamente vicini. E il dramma del Boeing 737 Max ci pone davanti a una serie di problemi che presto riguarderanno la nostra quotidianità, dalle auto agli elettrodomestici: l' algoritmo nato per semplificarci la vita cercherà di imporre la sua scelta. Una situazione che in un jet lanciato a 800 chilometri orari può diventare letale.
Questo velivolo è praticamente uguale agli altri 10.400 Boeing 737 che da mezzo secolo solcano i cieli con grande affidabilità. L' ultima versione chiamata Max ha motori in posizione diversa, ma l' equipaggio non se ne accorge. Il software infatti è stato concepito in modo che si comporti come le serie precedenti: quando il pilota muove i comandi, il nuovo 737 reagisce come i vecchi. Un po' come quando compriamo il nuovo iPhone, che ha prestazioni evolute ma identica tastiera.
Anche per questo la cabina del Max è semplificata: quattro schermi e pochi interruttori. E ogni ordine fisico viene trasformato in impulsi elettronici, elaborati dal sistema di bordo in base ai suoi algoritmi. L' anima informatica di un jet richiede una programmazione mostruosa che impegna migliaia di ingegneri. Per l' F-35 si tratta di 24 milioni di linee ed elaborarle ha richiesto più tempo che costruire l' aereo.
Oggi centinaia di questi supercaccia sono in servizio senza il software definitivo: verrà inserito in futuro, come gli aggiornamenti che scarichiamo sul pc di casa. Tutto poi viene testato in realtà virtuale, senza prototipi veri: macchine che generano macchine.
Il guaio però è quando si verificano i problemi. In genere, dietro un incidente di volo non c' è una sola causa, ma una catena di eventi a cui spesso si somma l' incapacità del pilota nel gestirli.
Quando c' è stato ad ottobre in Indonesia il primo disastro di un B737 Max, le indagini preliminari hanno evidenziato la stessa complessità. Un sensore difettoso ha fornito dati errati al computer, indicando una velocità prossima allo stallo. E il cervello elettronico ha reagito, spingendo la prua verso il basso. L' equipaggio è intervenuto, riportando in linea il velivolo. Ma il computer ha insistito. Questa sfida tra uomo e software si è ripetuta 26 volte in nove minuti, fino allo schianto che ha ucciso 189 persone.
Si è scoperto allora che il 737 Max aveva un' innovazione: un programma Mcas pensato per ridurre il pericolo di stallo. Veniva descritto in dieci righine a pagina 748 del manuale. Senza una chiara spiegazione di come disattivarlo. E dopo la strage indonesiana tanti piloti hanno detto di non essere stati informati della modifica.
Come ha spiegato Dennis Tajer, comandante dell' American Airlines e portavoce di un sindacato - per ottenere l' abilitazione bastava un corso di 56 minuti su un tablet: pronti, via. Soltanto dopo il massacro è stato evidenziato che «il sistema Mcas è disegnato in modo di permettere all' equipaggio di usare l' interruttore del trim o quello dello stabilizzatore per annullare l' effetto». Annullare l' effetto, non impedire che si ripresentasse. Perché è il computer che decide.
A ottobre, di fronte ai sospetti e alle proteste, la Boeing ha fatto muro: «Quell' aereo è affidabile come tutti gli altri». La Faa statunitense, l' ente statale che certifica i velivoli, l' ha sostenuta. D' altronde il 737 Max è un affare fondamentale per l' economia Usa: ne sono stati ordinati 5.012, di cui 376 già consegnati, per un valore di 510 miliardi di dollari. Una cifra che ha spinto tanti a chiudere gli occhi. La strage in Etiopia invece ha fatto ricordare come in cielo non si possano accettare rischi.
Solo allora, solo quando tutto il mondo ha cominciato a bloccare la sua creatura, Boeing ha annunciato che entro aprile verrà introdotto un aggiornamento del software. Un upgrade su cui i suoi ingegneri lavorano da mesi «per rendere il Max ancora più sicuro».
Perché non l' hanno fatto prima? Probabilmente non ci sono riusciti. E non hanno voluto neppure mettere in discussione il loro gioiello. Lasciando il dubbio che i 157 passeggeri dell' Ethiopian Airlines si potessero salvare. Ma le loro vite contavano meno del business.
Fonte: qui
UN AEREO DELL'ETHIOPIAN AIRLINES, UN BOEING 737-8 MAX, SI È SCHIANTATO MENTRE ERA DIRETTO A NAIROBI, IN KENYA
I MORTI SONO 157 TRA CUI 8 ITALIANI
NELLA LISTA PASSEGGERI C'ERA ANCHE L'ASSESSORE AI BENI CULTURALI DELLA REGIONE SICILIANA, L’ARCHEOLOGO SEBASTIANO TUSA
IL PILOTA DEL VOLO ETHIOPIAN AIRLINES PRECIPITATO AVEVA COMUNICATO DIFFICOLTÀ E CHIESTO IL PERMESSO DI TORNARE INDIETRO SUBITO DOPO IL DECOLLO
AEREO CADUTO: IN LISTA PASSEGGERI ARCHEOLOGO TUSA
(ANSA) - PALERMO, 10 MAR 2019 - Nella lista dei 157 passeggeri del volo dell'Ethiopian Airlines precipitato oggi figura anche l'assessore ai Beni Culturali della Regione Siciliana Sebastiano Tusa, archeologo di fama internazionale, Sovrintendente del Mare della Regione. Tusa era diretto in Kenia, per un progetto dell'Unesco, dove era già stato nel Natale scorso insieme con la moglie, Valeria Patrizia Li Vigni, direttrice del Museo d'Arte contemporanea di Palazzo Riso a Palermo.
AEREO CADUTO: MEDIA, PILOTA AVEVA SEGNALATO DIFFICOLTÀ
(ANSA) - Il pilota del volo Ethiopian Airlines precipitato aveva comunicato difficoltà e chiesto il permesso di tornare indietro subito dopo il decollo. Lo riferisce Sky News
ETIOPIA, SI SCHIANTA AEREO CON 157 PERSONE A BORDO: NESSUN SOPRAVVISSUTO, "FORSE 8 LE VITTIME ITALIANE"
Un aereo dell'Ethiopian Airlines, un Boeing 737-8 MAX, si è schiantato mentre era diretto a Nairobi, in Kenya. Secondo quanto riferito dalla compagnia aerea, non ci sarebbero sopravvissuti. Stando a fonti Ansa non confermate, sarebbero 8 le vittime italiane, probabilmente bergamaschi legati a una onlus. La Farnesina è al lavoro per le dovute verifiche. L'incidente è avvenuto poco dopo che il volo era decollato dalla capitale Addis Abeba con 157 persone a bordo.
L'ad di Ethiopian Airlines Tewolde Gebremariam sul luogo del disastro
Le vittime del disastro aereo sono di 33 nazionalitàI 157 morti a bordo dell'aereo erano di 33 nazionalità, 149 passeggeri e 8 membri dell'equipaggio. Lo schianto è avvenuto alle 8.44 locali, sei minuti dopo il decollo a una cinquantina di chilometri a sud della capitale etiope, vicino alla località di Bishoftu. Lo rende noto l'emittente locale Ebc.
Un portavoce dell'Ethiopian Airlines ha comunicato che tra le vittime del disastro aereo ci sono 32 keniani e 17 etiopi. L'ufficio del primo ministro Abiy Ahmed "esprime le sue più sentite condoglianze alle famiglie di coloro che hanno perso i loro cari sul volo di linea ET 302 per Nairobi".
"Membri dello staff dell'Ethiopian Airlines - si legge in un comunicato diffuso dalla compagnia aerea - sono sul luogo dell'incidente e faranno il possibile per aiutare gli addetti all'emergenza".
Sulle pagine ufficiali dei social network è stata pubblicata una foto che mostra l'ad della compagnia aerea in piedi tra i resti dell'aereo. Il post spiega che che "Tewolde Gebremariam è sulla scena dell'incidente e si rammarica di confermare che non ci sono sopravvissuti. Esprime la sua profonda vicinanza e le condoglianze alle famiglie dei passeggeri e dei membri dell'equipaggio che hanno perso la vita in questo tragico incidente".
La compagnia aerea informa anche via social che è disponibile una linea telefonica dedicata a parenti e amici che necessitino informazioni sui passeggeri a bordo dell'aereo.
Probabili vittime italiane"E' molto probabile" la presenza di italiani a bordo del volo dell'Ethiopian Airlines precipitato dopo il decollo da Addis Abeba. Lo riferiscono all'Ansa fonti qualificate che parlano di 8 connazionali deceduti nello schianto. Non si hanno ancora tuttavia conferme ufficiali, sono in corso verifiche da parte dell'Unità di crisi della Farnesina, che si è attivata fin dal primo momento.
Nella concitazione di questi momenti, il sito Bergamonews.it anticipa che si tratterebbe di bergamaschi legati a una onlus. Il sito non rivela però la propria fonte, né il numero degli italiani che sarebbero coinvolti nel disastro aereo.
L'aereo era stato consegnato a novembreL'aereo della Ethiopian Airlines precipitato poco dopo il decollo da Addis Abeba, un Boeing 737-8 MAX, era un velivolo nuovo, consegnato alla compagnia aerea a metà novembre. E' quanto emerge dal database dell'aviazione civile Planespotters.
L'Ethiopian Airlines gode di una buona reputazione in termini di sicurezza, una delle migliori in Africa, sebbene nel 2010 - come ricorda la Bbc - un suo aereo precipitò nel Mar Mediterraneo dopo il decollo da Beirut, in Libano. Nell'incidente morirono 90 persone. Fonte: qui
IL “737 MAX” DELLA BOEING FU LANCIATO SUL MERCATO PER RISPONDERE AD AIRBUS E AL SUO A320 CHE PROMETTEVA RISPARMI SUL CARBURANTE FINO AL 15%
BOEING PRESENTO’ UN MOTORE IN GRADO DI OFFRIRE RISPARMI SUL KEROSENE MA HA DOVUTO POSIZIONARLO PIÙ AVANTI E PIÙ IN ALTO, SPOSTANDO IL CENTRO DI GRAVITÀ
RISULTATO: IN CERTE SITUAZIONI IL B737 TENDEVA AD ANDARE SU CON IL MUSO, AVVICINANDOSI ALLO STALLO. PER EVITARLO HANNO INSERITO UN SOFTWARE GUIDA. CHE PERO’ PUO’…
Leonard Berberi per il “Corriere della sera”
Il primo dicembre 2010 a Seattle, cuore operativo di Boeing, si sono svegliati con un'amara sorpresa. I rivali franco-tedeschi di Airbus avevano appena annunciato una nuova versione (il «neo») del loro A320 - velivolo per le tratte brevi e medie - che grazie ai nuovi motori, più efficienti, avrebbe consentito risparmi di carburante fino al 15% rispetto al concorrente B737, realizzato da Boeing. Un sollievo per le compagnie aeree che vedono la bolletta energetica pesare per il 20-30% sui costi complessivi. Per questo senza una contromisura gli europei rischiavano di danneggiare il futuro del colosso americano: i jet a corridoio singolo sono i più venduti.
Otto mesi dopo, il 30 agosto 2011, Boeing presenta il 737 Max, aeromobile con il corpo del classico modello, ma con muscoli rigenerati, cioè un nuovo motore in grado di offrire risparmi sul kerosene simili all' Airbus A320neo. «Ma come potevamo rendere il nostro esemplare più appetibile? Puntando anche sul fatto che i costi di transizione sarebbero stati quasi nulli», confida al Corriere un ex dirigente di Boeing. I vettori, insomma, non avrebbero dovuto spendere soldi ulteriori per l' addestramento dei piloti perché tutto in quel 737 Max era uguale al 737 classico.
Non proprio tutto, si è scoperto mesi dopo. Come semplifica l' esperto Bjorn Fehrm, di Leeham Company, «per installare il nuovo motore, più grande, in Boeing hanno dovuto posizionarlo un po' più avanti e un po' più in alto visto che il 737 è un aereo basso».
Ma nel fare questo sono cambiati anche gli equilibri «spostando il centro di gravità».
Risultato: in certe situazioni il B737 Max tendeva ad andare su con il muso, avvicinandosi allo stallo. «Per risolvere questo nodo la società americana ha inserito nei programmi informatici dei Max il Maneuvering characteristics augmentation system (Mcas), software che consente di riportare automaticamente giù il muso del jet», ricorda Jon Ostrower sul sito specializzato The Air Current . Quelle poche righe in codice binario, come le descrive chi le ha lette, sono collegate a un terminale - all' esterno del velivolo - chiamato «sensore di incidenza».
Il sensore invia al Mcas i dati relativi all' assetto: se l' angolo di salita non è nei parametri si rischia lo stallo e così il software manovra gli stabilizzatori orizzontali in coda per abbassare il muso. Ma se il Mcas riceve informazioni sbagliate - perché ad esempio un volatile ha danneggiato il sensore - ecco che il computer innesca azioni che rischiano di far precipitare l' aereo. Cosa che, a leggere il rapporto preliminare d' inchiesta, sembra essere successo al Boeing 737 Max 8 di Lion Air, inabissatosi nell' ottobre 2018 al largo di Giacarta. I piloti potrebbero disattivare il Mcas, «ma devono conoscere la procedura che a tratti è contro intuitiva», spiegano due piloti. Che sottolineano come per loro esperienza il 737 Max «non ha mai dato problemi».
Ma che questo esemplare non fosse proprio uguale a quello precedente se n' erano accorti all' Easa, l' Agenzia europea per la sicurezza aerea.
«Il 27 giugno 2012 abbiamo ricevuto la richiesta di certificazione di Boeing per il 737 Max variante 8 - ricostruisce un dirigente - e poche settimane dopo i nostri tecnici si sono chiesti se non fosse il caso di prevedere un addestramento aggiuntivo». Ma dalla Faa, la corrispettiva americana il cui parere è quasi sempre rispettato da Easa, «sono arrivate rassicurazioni».
Oggi il 737 Max 8 vola sui cieli europei con le livree della polacca Lot e della nordica Norwegian Air, dell' italiana Air Italy e dell' emiratina flydubai. Ha un prezzo di listino di 117,1 milioni di dollari e ne sono stati ordinati 2.634. Il prossimo mese sarà consegnato anche a Ryanair. Fonte: qui
Leonard Berberi per il “Corriere della sera”
Il primo dicembre 2010 a Seattle, cuore operativo di Boeing, si sono svegliati con un'amara sorpresa. I rivali franco-tedeschi di Airbus avevano appena annunciato una nuova versione (il «neo») del loro A320 - velivolo per le tratte brevi e medie - che grazie ai nuovi motori, più efficienti, avrebbe consentito risparmi di carburante fino al 15% rispetto al concorrente B737, realizzato da Boeing. Un sollievo per le compagnie aeree che vedono la bolletta energetica pesare per il 20-30% sui costi complessivi. Per questo senza una contromisura gli europei rischiavano di danneggiare il futuro del colosso americano: i jet a corridoio singolo sono i più venduti.
Otto mesi dopo, il 30 agosto 2011, Boeing presenta il 737 Max, aeromobile con il corpo del classico modello, ma con muscoli rigenerati, cioè un nuovo motore in grado di offrire risparmi sul kerosene simili all' Airbus A320neo. «Ma come potevamo rendere il nostro esemplare più appetibile? Puntando anche sul fatto che i costi di transizione sarebbero stati quasi nulli», confida al Corriere un ex dirigente di Boeing. I vettori, insomma, non avrebbero dovuto spendere soldi ulteriori per l' addestramento dei piloti perché tutto in quel 737 Max era uguale al 737 classico.
Non proprio tutto, si è scoperto mesi dopo. Come semplifica l' esperto Bjorn Fehrm, di Leeham Company, «per installare il nuovo motore, più grande, in Boeing hanno dovuto posizionarlo un po' più avanti e un po' più in alto visto che il 737 è un aereo basso».
Ma nel fare questo sono cambiati anche gli equilibri «spostando il centro di gravità».
Risultato: in certe situazioni il B737 Max tendeva ad andare su con il muso, avvicinandosi allo stallo. «Per risolvere questo nodo la società americana ha inserito nei programmi informatici dei Max il Maneuvering characteristics augmentation system (Mcas), software che consente di riportare automaticamente giù il muso del jet», ricorda Jon Ostrower sul sito specializzato The Air Current . Quelle poche righe in codice binario, come le descrive chi le ha lette, sono collegate a un terminale - all' esterno del velivolo - chiamato «sensore di incidenza».
Il sensore invia al Mcas i dati relativi all' assetto: se l' angolo di salita non è nei parametri si rischia lo stallo e così il software manovra gli stabilizzatori orizzontali in coda per abbassare il muso. Ma se il Mcas riceve informazioni sbagliate - perché ad esempio un volatile ha danneggiato il sensore - ecco che il computer innesca azioni che rischiano di far precipitare l' aereo. Cosa che, a leggere il rapporto preliminare d' inchiesta, sembra essere successo al Boeing 737 Max 8 di Lion Air, inabissatosi nell' ottobre 2018 al largo di Giacarta. I piloti potrebbero disattivare il Mcas, «ma devono conoscere la procedura che a tratti è contro intuitiva», spiegano due piloti. Che sottolineano come per loro esperienza il 737 Max «non ha mai dato problemi».
Ma che questo esemplare non fosse proprio uguale a quello precedente se n' erano accorti all' Easa, l' Agenzia europea per la sicurezza aerea.
«Il 27 giugno 2012 abbiamo ricevuto la richiesta di certificazione di Boeing per il 737 Max variante 8 - ricostruisce un dirigente - e poche settimane dopo i nostri tecnici si sono chiesti se non fosse il caso di prevedere un addestramento aggiuntivo». Ma dalla Faa, la corrispettiva americana il cui parere è quasi sempre rispettato da Easa, «sono arrivate rassicurazioni».
Oggi il 737 Max 8 vola sui cieli europei con le livree della polacca Lot e della nordica Norwegian Air, dell' italiana Air Italy e dell' emiratina flydubai. Ha un prezzo di listino di 117,1 milioni di dollari e ne sono stati ordinati 2.634. Il prossimo mese sarà consegnato anche a Ryanair. Fonte: qui
IL BOEING 737 DELLA “ETHIOPIAN AIRLINES” PRECIPITATO POCO DOPO IL DECOLLO ERA DELLO STESSO MODELLO DELL'AEREO DELLA “LION AIR” CADUTO NEL MARE DI GIAVA LO SCORSO OTTOBRE
DUE TRAGEDIE CON MOLTE ANALOGIE: IN ENTRAMBI I CASI L'AEREO HA PERSO QUOTA DOPO IL DECOLLO, CON FORTI OSCILLAZIONI DELLA VELOCITÀ NELLA FASE DI ASCESA VERTICALE
IL PROBLEMA TECNICO POTREBBE ESSERE LEGATO AL SISTEMA ANTI-STALLO
TUTTI I SOSPETTI SUL 737 MAX SISTEMA ANTI-STALLO NEL MIRINO
Mauro Evangelisti per “il Messaggero”
Sei minuti dopo il decollo da Addis Abeba precipita il volo Et302 di Ethiopian Airlines diretto a Nairobi. È un Boeing 737 Max-8. Come quello di Lion Air caduto il 29 ottobre in Indonesia, anche in quel caso dopo il decollo.
Boeing ha spiegato: «Il 737 Max-8 è sicuro come qualsiasi altro aereo». Ma la Faa (l' autorità americana dell' aviazione) il 7 novembre aveva diffuso una direttiva urgente sulle procedure da seguire quando scatta il sistema automatico anti-stallo. Lo ha fatto dieci giorni dopo la prima tragedia in Indonesia. Sono cento compagnie aeree di tutto il mondo che hanno ordinato oltre 4.500 esemplari di 737 Max, considerato all' avanguardia per efficienza e consumi.
È presto per arrivare a conclusioni, ma due incidenti e un totale di 346 vittime in meno di cinque mesi per un tipo di aereo il cui primo volo è avvenuto nel 2016 e che vede 350 esemplari già operativi, non possono passare inosservati.
PRECEDENTI
Dopo l' incidente in Indonesia la Faa (l'agenzia federale dell' aviazione degli Stati Uniti) ma anche la stessa Boeing diffusero dei documenti di avvertimento alle compagnie sul sistema anti stallo. L' equipaggio Lion Air, si disse, non era adeguatamente addestrato. Ma il caso di Ethiopian Airlines coinvolge una delle compagnie più stimate sul fronte della sicurezza (quanto meno negli ultimi anni), con piloti molto esperti. Il comandante del volo Et302 di certo conosceva il precedente di Lion Air, possibile che non abbia saputo interpretare correttamente un'anomalia del sistema? Per questo, prima di arrivare a conclusioni sarà necessario attendere l' analisi dei voice e data recorder (di fatto la scatola nera).
Secondo un esperto di Airline ratings nel caso del volo precipitato in Indonesia c'erano state «forti oscillazioni della velocità» non riscontrabili nel decollo del volo Ethiopian. Per Mary Schiavo, analista di aviazione della Cnn, «ciò che è avvenuto è altamente sospetto, abbiamo un aereo nuovissimo precipitato due volte in pochi mesi, questo fa scattare un campanello d' allarme».
Però un punto fermo c'è: i documenti di Faa e Boeing, a novembre, ricordano che per evitare che l'aereo vada in stallo con un determinato angolo di attacco i sensori fanno scattare gli equilibratori, di fatto agiscono automaticamente abbassando il muso. Se però il sensore registra in realtà un dato sbagliato, ci sono delle procedure da seguire per mantenere l' assetto di volo giusto. Il Wall Street Journal, sempre a novembre, riportò le accuse di un sindacato di piloti secondo cui Boeing non ha comunicato con efficacia le nuove procedure da seguire.
RICOSTRUZIONE
Ma ciò che è successo all' aereo decollato alle 8.38 locali da Addis Abeba e scomparso dai radar alle 8.44 è sovrapponibile a quanto avvenuto in Indonesia al Lion Air? No, sarebbe scorretto arrivare a una conclusione così rapida. I dati a disposizione mostrano che l' Et302 in quattro minuti raggiunge l' altitudine massima, circa 8.000 piedi, poi si abbassa, dopo sei minuti risale a 9.000, infine perde ogni contatto con i controllori di volo. Gli esperti però fanno notare che comunque l' aeroporto Bole di Addis Abeba si trova a 7.000 piedi, dunque in realtà il Boeing 737 Max-8 non si era alzato di molto dopo il decollo.
I radar hanno registrato una «velocità verticale instabile». Racconta il Ceo di Ethiopian Airlines, Tewolde Gebremariam, nel corso di una conferenza stampa: il comandante Yared Getachew, nato in Etiopia ma di cittadinanza keniota, «ha chiesto ai controlli di volo di potere tornare indietro perché aveva rilevato dei problemi, era stato autorizzato a farlo».
L'aereo, nuovissimo visto che era stato consegnato a Ethiopian il 15 novembre, era arrivato in mattinata dal Sud Africa e non erano state segnalate anomalie. A febbraio c' erano stati sul velivolo i controlli di routine e, anche in questo caso, non erano emersi problemi. Il comandante Getachew lavorava sui 737 da dodici anni e aveva alle spalle più di 8 mila ore di volo.
Per comprendere se davvero vi sia un problema specifico per questo aereo bisognerà comunque attendere l' esito dell' inchiesta. In ballo ci sono investimenti corposi: il colosso Ryanair ne ha ordinati 135, la compagnia italiana AirItaly ne sta già utilizzando così come avviene normalmente in tutto il mondo.
È IL SECONDO 737 MAX 8 A SCHIANTARSI IN POCHI MESI. ECCO PERCHÉ POTREBBE ESSERE CADUTO
Francesco Russo per www.agi.it
Erano attesi entro agosto i risultati dell'inchiesta di Boeing sul 737 Max 8 della Lion Air che cadde il 29 ottobre 2018 nel mare di Giava pochi minuti dopo il decollo da Giacarta, causando la morte di 189 persone. Nel frattempo, un altro incidente mortale, con una dinamica che sembra analoga, ha coinvolto lo stesso modello. Era infatti un 737 Max 8 anche l'aereo della Ethiopian Airlines schiantatosi poco dopo aver lasciato l'aeroporto di Addis Abeba, portando con sè le vite delle 157 persone a bordo. Anche in questo caso il velivolo era in servizio da circa quattro mesi.
Tra gli acquirenti anche Air Italy
Il nuovo incidente ha portato l'aviazione civile cinese a sospendere l'utilizzo dei 737 Max 8 operati dalle compagnie aeree del Paese, una decisione assunta nelle stesse ore dall'Etiopia. Ma gli esemplari in funzione di quello che doveva essere il fiore all'occhiello della Boeing sono centinaia e gli ordinativi totali ammontano a circa 5.000 unità, un record. Tra i committenti alcuni dei maggiori vettori globali, dalla American Airlines alla United Airlines, da RyanAir alla Norwegian Air Shuttle, fino ad Air Italy, che ne ha acquistati dieci.
Il modello fu messo sul mercato rapidamente, per rispondere al lancio del nuovo modello di A320 dell'eterna rivale Airbus. Una fretta che forse è stata fatale. Va ricordato che la prima consegna, nel maggio 2017, fu ritardata da un problema alle turbine risolto con l'installazione di componenti sostitutivi. Il primo vettore a ricevere un 737 Max 8 fu proprio la Lion Air.
Il colosso di Seattle aveva presentato il 737 Max 8 nel 2017 come la versione più aggiornata, in termini di tecnologia e di efficienza energetica, del suo jet più popolare. La corsa agli ordini fu la più rapida della storia dell'azienda. Ma le ripercussioni su Boeing potrebbero essere molto pesanti, dal momento che la dinamica dei due incidenti è talmente simile da far ipotizzare che la causa possa essere la stessa. In entrambi i casi l'aereo ha perso quota dopo il decollo, con forti oscillazioni della velocità nella fase di ascesa verticale. E in entrambi i casi il pilota aveva chiesto il permesso di rientrare in aeroporto poco dopo la partenza, per poi perdere contatto con la torre di controllo.
Un software difettoso
Una decina di giorni dopo il disastro della Lion Air, Boeing aveva emesso un avviso di sicurezza su un software di pilotaggio automatico che, entrando in conflitto con altri avvisi di cabina, avrebbe potuto confondere i piloti facendo precipitare l'aereo e, in attesa di risolvere il problema, aveva emesso delle linee guida al personale di bordo perché riuscisse ad aggirarlo. Nei dettagli, a non funzionare bene era stato il sensore che misura l'angolo di incidenza (che, nel caso della Lion Air era stato sostituito, perché difettoso, il giorno prima del disastro) ovvero, in parole povere, controlla se l'aereo ha raggiunto la velocità necessaria per rimanere in aria.
Nel caso dell'incidente della Lion Air, dalle indagini preliminari risulta che il sensore avesse segnalato per errore all'equipaggio una fase di stallo, ovvero una velocità insufficiente a restare in quota, confondendo il pilota. In questi casi, se il pilota non riconosce la segnalazione come erronea e prende gli adeguati provvedimenti, il sistema di pilotaggio automatico prende il controllo e l'aereo cade all'improvviso per recuperare la velocità che il software ritiene necessaria a superare la fase di stallo.
Se ciò avviene dopo il decollo, il risultato è lo schianto del velivolo, anche perché, in questo caso, il software legge e trasmette al pilota informazioni erronee sull'altitudine. Occorrerà adesso capire se l'equipaggio del volo Ethiopian Airlines fosse stato adeguatamente informato del problema e se avesse gli strumenti per superarlo.
Fonte: qui
TUTTI I SOSPETTI SUL 737 MAX SISTEMA ANTI-STALLO NEL MIRINO
Mauro Evangelisti per “il Messaggero”
Sei minuti dopo il decollo da Addis Abeba precipita il volo Et302 di Ethiopian Airlines diretto a Nairobi. È un Boeing 737 Max-8. Come quello di Lion Air caduto il 29 ottobre in Indonesia, anche in quel caso dopo il decollo.
Boeing ha spiegato: «Il 737 Max-8 è sicuro come qualsiasi altro aereo». Ma la Faa (l' autorità americana dell' aviazione) il 7 novembre aveva diffuso una direttiva urgente sulle procedure da seguire quando scatta il sistema automatico anti-stallo. Lo ha fatto dieci giorni dopo la prima tragedia in Indonesia. Sono cento compagnie aeree di tutto il mondo che hanno ordinato oltre 4.500 esemplari di 737 Max, considerato all' avanguardia per efficienza e consumi.
È presto per arrivare a conclusioni, ma due incidenti e un totale di 346 vittime in meno di cinque mesi per un tipo di aereo il cui primo volo è avvenuto nel 2016 e che vede 350 esemplari già operativi, non possono passare inosservati.
PRECEDENTI
Dopo l' incidente in Indonesia la Faa (l'agenzia federale dell' aviazione degli Stati Uniti) ma anche la stessa Boeing diffusero dei documenti di avvertimento alle compagnie sul sistema anti stallo. L' equipaggio Lion Air, si disse, non era adeguatamente addestrato. Ma il caso di Ethiopian Airlines coinvolge una delle compagnie più stimate sul fronte della sicurezza (quanto meno negli ultimi anni), con piloti molto esperti. Il comandante del volo Et302 di certo conosceva il precedente di Lion Air, possibile che non abbia saputo interpretare correttamente un'anomalia del sistema? Per questo, prima di arrivare a conclusioni sarà necessario attendere l' analisi dei voice e data recorder (di fatto la scatola nera).
Secondo un esperto di Airline ratings nel caso del volo precipitato in Indonesia c'erano state «forti oscillazioni della velocità» non riscontrabili nel decollo del volo Ethiopian. Per Mary Schiavo, analista di aviazione della Cnn, «ciò che è avvenuto è altamente sospetto, abbiamo un aereo nuovissimo precipitato due volte in pochi mesi, questo fa scattare un campanello d' allarme».
Però un punto fermo c'è: i documenti di Faa e Boeing, a novembre, ricordano che per evitare che l'aereo vada in stallo con un determinato angolo di attacco i sensori fanno scattare gli equilibratori, di fatto agiscono automaticamente abbassando il muso. Se però il sensore registra in realtà un dato sbagliato, ci sono delle procedure da seguire per mantenere l' assetto di volo giusto. Il Wall Street Journal, sempre a novembre, riportò le accuse di un sindacato di piloti secondo cui Boeing non ha comunicato con efficacia le nuove procedure da seguire.
RICOSTRUZIONE
Ma ciò che è successo all' aereo decollato alle 8.38 locali da Addis Abeba e scomparso dai radar alle 8.44 è sovrapponibile a quanto avvenuto in Indonesia al Lion Air? No, sarebbe scorretto arrivare a una conclusione così rapida. I dati a disposizione mostrano che l' Et302 in quattro minuti raggiunge l' altitudine massima, circa 8.000 piedi, poi si abbassa, dopo sei minuti risale a 9.000, infine perde ogni contatto con i controllori di volo. Gli esperti però fanno notare che comunque l' aeroporto Bole di Addis Abeba si trova a 7.000 piedi, dunque in realtà il Boeing 737 Max-8 non si era alzato di molto dopo il decollo.
I radar hanno registrato una «velocità verticale instabile». Racconta il Ceo di Ethiopian Airlines, Tewolde Gebremariam, nel corso di una conferenza stampa: il comandante Yared Getachew, nato in Etiopia ma di cittadinanza keniota, «ha chiesto ai controlli di volo di potere tornare indietro perché aveva rilevato dei problemi, era stato autorizzato a farlo».
L'aereo, nuovissimo visto che era stato consegnato a Ethiopian il 15 novembre, era arrivato in mattinata dal Sud Africa e non erano state segnalate anomalie. A febbraio c' erano stati sul velivolo i controlli di routine e, anche in questo caso, non erano emersi problemi. Il comandante Getachew lavorava sui 737 da dodici anni e aveva alle spalle più di 8 mila ore di volo.
Per comprendere se davvero vi sia un problema specifico per questo aereo bisognerà comunque attendere l' esito dell' inchiesta. In ballo ci sono investimenti corposi: il colosso Ryanair ne ha ordinati 135, la compagnia italiana AirItaly ne sta già utilizzando così come avviene normalmente in tutto il mondo.
È IL SECONDO 737 MAX 8 A SCHIANTARSI IN POCHI MESI. ECCO PERCHÉ POTREBBE ESSERE CADUTO
Francesco Russo per www.agi.it
Erano attesi entro agosto i risultati dell'inchiesta di Boeing sul 737 Max 8 della Lion Air che cadde il 29 ottobre 2018 nel mare di Giava pochi minuti dopo il decollo da Giacarta, causando la morte di 189 persone. Nel frattempo, un altro incidente mortale, con una dinamica che sembra analoga, ha coinvolto lo stesso modello. Era infatti un 737 Max 8 anche l'aereo della Ethiopian Airlines schiantatosi poco dopo aver lasciato l'aeroporto di Addis Abeba, portando con sè le vite delle 157 persone a bordo. Anche in questo caso il velivolo era in servizio da circa quattro mesi.
Tra gli acquirenti anche Air Italy
Il nuovo incidente ha portato l'aviazione civile cinese a sospendere l'utilizzo dei 737 Max 8 operati dalle compagnie aeree del Paese, una decisione assunta nelle stesse ore dall'Etiopia. Ma gli esemplari in funzione di quello che doveva essere il fiore all'occhiello della Boeing sono centinaia e gli ordinativi totali ammontano a circa 5.000 unità, un record. Tra i committenti alcuni dei maggiori vettori globali, dalla American Airlines alla United Airlines, da RyanAir alla Norwegian Air Shuttle, fino ad Air Italy, che ne ha acquistati dieci.
Il modello fu messo sul mercato rapidamente, per rispondere al lancio del nuovo modello di A320 dell'eterna rivale Airbus. Una fretta che forse è stata fatale. Va ricordato che la prima consegna, nel maggio 2017, fu ritardata da un problema alle turbine risolto con l'installazione di componenti sostitutivi. Il primo vettore a ricevere un 737 Max 8 fu proprio la Lion Air.
Il colosso di Seattle aveva presentato il 737 Max 8 nel 2017 come la versione più aggiornata, in termini di tecnologia e di efficienza energetica, del suo jet più popolare. La corsa agli ordini fu la più rapida della storia dell'azienda. Ma le ripercussioni su Boeing potrebbero essere molto pesanti, dal momento che la dinamica dei due incidenti è talmente simile da far ipotizzare che la causa possa essere la stessa. In entrambi i casi l'aereo ha perso quota dopo il decollo, con forti oscillazioni della velocità nella fase di ascesa verticale. E in entrambi i casi il pilota aveva chiesto il permesso di rientrare in aeroporto poco dopo la partenza, per poi perdere contatto con la torre di controllo.
Un software difettoso
Una decina di giorni dopo il disastro della Lion Air, Boeing aveva emesso un avviso di sicurezza su un software di pilotaggio automatico che, entrando in conflitto con altri avvisi di cabina, avrebbe potuto confondere i piloti facendo precipitare l'aereo e, in attesa di risolvere il problema, aveva emesso delle linee guida al personale di bordo perché riuscisse ad aggirarlo. Nei dettagli, a non funzionare bene era stato il sensore che misura l'angolo di incidenza (che, nel caso della Lion Air era stato sostituito, perché difettoso, il giorno prima del disastro) ovvero, in parole povere, controlla se l'aereo ha raggiunto la velocità necessaria per rimanere in aria.
Nel caso dell'incidente della Lion Air, dalle indagini preliminari risulta che il sensore avesse segnalato per errore all'equipaggio una fase di stallo, ovvero una velocità insufficiente a restare in quota, confondendo il pilota. In questi casi, se il pilota non riconosce la segnalazione come erronea e prende gli adeguati provvedimenti, il sistema di pilotaggio automatico prende il controllo e l'aereo cade all'improvviso per recuperare la velocità che il software ritiene necessaria a superare la fase di stallo.
Se ciò avviene dopo il decollo, il risultato è lo schianto del velivolo, anche perché, in questo caso, il software legge e trasmette al pilota informazioni erronee sull'altitudine. Occorrerà adesso capire se l'equipaggio del volo Ethiopian Airlines fosse stato adeguatamente informato del problema e se avesse gli strumenti per superarlo.
Fonte: qui
I DUBBI NELLE CHAT INTERNE DEI PILOTI ITALIANI SUL BOEING 737 MAX E IL SUO SOFTWARE ANTI STALLO: “IN UN PAIO DI OCCASIONI HO AVVERTITO LA SENSAZIONE CHE L’AEREO MI STESSE SFUGGENDO DI MANO. SE NON MI SENTO TRANQUILLO IO PERCHÉ DEVONO ESSERLO I PASSEGGERI?”
“L' UNICA COSA CHE PUOI FARE È DIRE CHE ANDRÀ TUTTO BENE, CHE NOI SIAMO IN OCCIDENTE, ANCHE SE…”
Leonard Berberi per il “Corriere della Sera”
Da domenica i loro telefonini sono diventati bollenti. Ci sono i colleghi che si scambiano i pareri nei gruppi WhatsApp «avanzando ogni genere d' ipotesi» sulle tragedie in Indonesia prima ed Etiopia poi. Ci sono i loro parenti che si accertano che sia andato tutto bene nella giornata ad alta quota. O che chiedono suggerimenti su come prendere un volo ma evitando di salire su un Boeing 737 Max. Per non parlare dei passeggeri. Che al momento dell' imbarco proprio su un 737 Max tra domenica e ieri chiedevano uno dopo l' altro se fosse ancora sicuro volare con quell' apparecchio.
«L' unica cosa che puoi fare è dire che andrà tutto bene, che noi siamo in Occidente, anche se dopo due incidenti del genere il sospetto viene anche a chi l' aereo lo deve pilotare», confida al Corriere un comandante italiano 45enne, con 12 anni alle spalle sui Boeing 737 tradizionali e da tredici mesi quasi sempre su un 737 Max 8 di un vettore di rilievo europeo.
Lui e altri suoi due colleghi contattati ieri hanno voluto parlare soltanto in forma anonima perché soprattutto nei casi di tragedie che coinvolgono gli aerei sono le compagnie a proibire questo genere di contatto con i cronisti e la pubblicazione dei nomi può comportare anche il licenziamento in tronco.
Tutti e tre spiegano di aver fatto poche ore al simulatore di volo per ottenere poi l' abilitazione a pilotare la versione Max del colosso americano. «Un corso devo dire molto semplice, anche perché la cabina di pilotaggio del nuovo modello è di fatto la stessa del 737 tradizionale», sottolinea un altro comandante, italiano pure lui e quasi coetaneo del primo, con quasi dieci anni su un Boeing di una low cost del Vecchio continente e con finora otto mesi ai comandi di un Max 8 di un vettore «tradizionale». Un passaggio al jet di ultima generazione «senza particolari traumi, servono soltanto un po' di ore per entrare in sintonia con il Max», racconta.
Anche se non trova d' accordo gli altri due, compreso questo veterano over 50: «Alla Boeing possono pure dire che i velivoli sono uguali, ma una volta ai comandi la differenza si sente e anche bene, soprattutto nella fase di decollo», sostiene. Il «veterano» ricorda almeno un paio di occasioni, ad aereo vuoto a metà, «in cui ho avvertito la netta sensazione che l' aereo mi stesse sfuggendo di mano: è una cosa che capita di solito agli inizi, e che magari non è nemmeno vera, ma mi ha fatto sentire molto meno sicuro. E se non mi sento io tranquillo là dentro perché devono esserlo i passeggeri?».
Tutti e tre sostengono di avere ricevuto un addestramento e aggiornamenti soddisfacenti, ma non tutti concordano su come vedere i due incidenti. C' è chi dà la colpa al sistema anti-stallo inserito da Boeing nel nuovo modello: «Un tipo di supporto che non c' era nei manuali di volo e che francamente ha un sistema veloce ma controintuitivo per essere disabilitato». C' è chi spiega: «fuori dall' Europa e dal Nord America non me la sento di mettere la mano sul fuoco sulla professionalità di alcuni colleghi».
E c' è chi, al di là dell' esperienza dei piloti coinvolti nei due disastri, vorrebbe sapere «quante delle ore di volo alle spalle sono state su un 737 tradizionale e quante su un Max». Tutti e tre su una cosa convergono: il nuovo gioiello di casa Boeing «questi giorni nei nostri gruppi WhatsApp tra piloti ricorda molto la sorte del DC-10». Un velivolo che ha avuto problemi in volo sin da subito.
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''HO SENTITO LE VOCI DEI PILOTI. AVEVANO PROBLEMI AL SISTEMA DI CONTROLLO DELL'AEREO E HANNO CHIESTO DI TORNARE INDIETRO CON URGENZA. NESSUN FATTORE ''ESTERNO'', COME LA COLLISIONE CON UNO STORMO DI UCCELLI''. PARLA IL CEO DI ETHIOPIAN AIRLINES
L'ANALISI DELLE SCATOLE NERE AVVERRÀ ALL'ESTERO, L'ETIOPIA NON HA GLI STRUMENTI. E PURE TURCHIA, NUOVA ZELANDA, KOSOVO, EMIRATI, HONG KONG, BULGARIA, UZBEKISTAN METTONO A TERRA I BOEING 737 MAX. GLI USA, NO
Dagonews da ''The Wall Street Journal'' - Nelle registrazioni delle voci dei piloti, si sente il comandante che ha problemi con i controlli di volo dell'aereo, e chiede di tornare indietro all'aeroporto di Addis Abeba. Lo rivela il CEO della Ethiopian Airlines, Tewolde Gebremariam, che ha ascoltato il file audio e sostiene che non ci fossero altri problemi ''esterni'', come uno stormo di uccelli che finisce nei motori.
AEREO CADUTO: ANALISI SCATOLE NERE AVVERRÀ ALL'ESTERO
(ANSA) - L'Etiopia invierà all'estero le scatole nere del Boeing 737 Max 8 della Ethiopian Airlines precipitato domenica scorsa uccidendo le 157 persone a bordo per farle analizzare: lo ha detto il portavoce della compagnia aerea, riporta il New York Times. Non è stato reso noto ancora in quale Paese verranno inviate le scatole nere. Da parte sua, il Wall Street Journal scrive che l'Etiopia non possiede il know-how e le strutture necessarie per la lettura dei dati contenuti nei congegni.
AEREO CADUTO:USA, NON CI SONO BASI PER FERMARE 737 MAX
(ANSA) - "Non ci sono le basi per ordinare la messa a terra del Boeing 737 Max". Lo afferma la Federal Administration Aviation, sottolineando che nessuna delle altre autorità ha fornito dati che garantiscano la necessità di un'azione. "Continuiamo a esaminare i dati disponibili. E se nel corso dell'esame emergessero problemi, la Faa è pronta ad agire immediatamente e in modo appropriato".
LA CINA METTE A TERRA TUTTI I 737 MAX. E SAPETE CHI NE HA ORDINATI PARECCHI IN ITALIA?
ANCHE L'ETHIOPIAN AIRLINES FERMA I MODELLI DEL NUOVISSIMO AEREO CHE HA DEBUTTATO NEL 2017, SECONDO GLI ESPERTI UN PO' IN FRETTA E FURIA PER BATTERE LA RIVALE AIRBUS NELLE EMISSIONI E NEI COSTI DI GESTIONE: CE NE SONO GIÀ 500 NEL MONDO E OLTRE 5.000 SONO STATI ORDINATI, UN RECORD
AEREO CADUTO: AUTHORITY CINA, STOP USO BOEING 737 MAX
(ANSA) - Le compagnie aeree cinesi hanno ricevuto l'ordine di sospendere l'uso del Boeing 737 Max dopo l'incidente di ieri che ha coinvolto un modello di Ethiopian Airlines e causato la morte di 157 persone. Lo riporta la rivista finanziaria Caijing, citando fonti vicine a dossier in merito alla mossa della Civil Aviation Administration of China, l'Authority di settore. Quello di ieri è il secondo incidente per il Boeing 737 Max 8, a cinque mesi da quello della Lion Air verificatosi in Indonesia, in cui persero la vita 189 persone.
Lo stop temporaneo è operativo da questa mattina basandosi sui timori per la sicurezza visto il precedente incidente in Indonesia, molto simile per modalità. La Civil Aviation Administration of China (Caac), confermando l'anticipazione di Caijing, ha detto che la decisione è stata presa dopo una consultazione con l'omologa agenzia americana Federal Aviation Administration (Faa) e la Boeing. Sono otto i cittadini cinesi nell'elenco delle 157 vittime del volo Ethiopian Airlines.
"Dati i due incidenti legati ai nuovi Boeing 737-8 da poco consegnati, e accaduti durante la fase di decollo, ci sono alcuni gradi di similitudine", ha spiegato l'Authority, secondo cui lo stop è "in linea con i principi regolatori della tolleranza zero agli azzardi sulla sicurezza".
I modelli 737-8 in dotazione alle compagnie aeree cinesi sono poco più di 60: dal sito FlightRadar24, che monitora i voli 24 ore su 24, si rileva che gli aerei nel mirino erano tutti a terra poco prima delle 9:00 locali (2:00 in Italia). La gran parte dei 15 modelli di Air China sono fermi da domenica sera, ad eccezione di due atterrati in mattinata, mentre quattro di China Eastern sono atterrati ieri sera.
AEREO CADUTO: ETHIOPIAN AIRLINES BLOCCA BOEING 737 MAX
(ANSA) - Ethiopian Airlines ha bloccato tutti gli aerei Boeing 737 Max, cioè quelli dello stesso modello precipitato ieri 6 minuti dopo il decollo causando 157 morti. A renderlo noto la compagnia aerea in un tweet. 'A seguito del tragico incidente del 10 marzo - si legge - Ethiopian Airlines ha deciso di tenere a terra tutti i Boeing 737 Max. Non si conoscono ancora le cause della sciagura - prosegue la nota - e la decisione è presa in via precauzionale. La compagnia - conclude il comunicato - diffonderà ulteriori informazioni non appena disponibili'.
AEREO CADUTO: COREA SUD APRE INDAGINE SU B737 MAX
(ANSA) - La Corea del Sud ha lanciato una indagine "precauzionale" sul Boeing 737 Max 8 dopo l'incidente di ieri che ha coinvolto lo stesso modello di Ethiopian Airlines, con la morte di 157 persone. Un team di 4 tecnici ha visitato la Eastar Jet, compagnia locale low cost, avviando accertamenti sul pilota automatico e altri sistemi. Oh Sung-oun, direttore della Divisione aeronavigabilità del ministero dei Trasporti, l'esame finirà venerdì e non ci sono al momento piani per tenere a terra i B737 Max, riferisce l'agenzia Yonhap.
AIR ITALY USA QUESTO MODELLO - È IL SECONDO 737 MAX 8 A SCHIANTARSI IN POCHI MESI. ECCO PERCHÉ POTREBBE ESSERE CADUTO
Da www.agi.it
Erano attesi entro agosto i risultati dell'inchiesta di Boeing sul 737 Max 8 della Lion Air che cadde il 29 ottobre 2018 nel mare di Giava pochi minuti dopo il decollo da Giacarta, causando la morte di 189 persone. Nel frattempo, un altro incidente mortale, con una dinamica che sembra analoga, ha coinvolto lo stesso modello. Era infatti un 737 Max 8 anche l'aereo della Ethiopian Airlines schiantatosi poco dopo aver lasciato l'aeroporto di Addis Abeba, portando con sè le vite delle 157 persone a bordo. Anche in questo caso il velivolo era in servizio da circa quattro mesi.
Tra gli acquirenti anche Air Italy
Il nuovo incidente ha portato l'aviazione civile cinese a sospendere l'utilizzo dei 737 Max 8 operati dalle compagnie aeree del Paese, una decisione assunta nelle stesse ore dall'Etiopia. Ma gli esemplari in funzione di quello che doveva essere il fiore all'occhiello della Boeing sono centinaia e gli ordinativi totali ammontano a circa 5.000 unità, un record. Tra i committenti alcuni dei maggiori vettori globali, dalla American Airlines alla United Airlines, da RyanAir alla Norwegian Air Shuttle, fino ad Air Italy, che ne ha acquistati dieci.
Il modello fu messo sul mercato rapidamente, per rispondere al lancio del nuovo modello di A320 dell'eterna rivale Airbus. Una fretta che forse è stata fatale. Va ricordato che la prima consegna, nel maggio 2017, fu ritardata da un problema alle turbine risolto con l'installazione di componenti sostitutivi. Il primo vettore a ricevere un 737 Max 8 fu proprio la Lion Air.
Il colosso di Seattle aveva presentato il 737 Max 8 nel 2017 come la versione più aggiornata, in termini di tecnologia e di efficienza energetica (consuma il 13% di carburante in meno rispetto ai modelli della stessa fascia), del suo jet più popolare. La corsa agli ordini fu la più rapida della storia dell'azienda.
Ma le ripercussioni su Boeing potrebbero essere molto pesanti, dal momento che la dinamica dei due incidenti è talmente simile da far ipotizzare che la causa possa essere la stessa. In entrambi i casi l'aereo ha perso quota dopo il decollo, con forti oscillazioni della velocità nella fase di ascesa verticale. E in entrambi i casi il pilota aveva chiesto il permesso di rientrare in aeroporto poco dopo la partenza, per poi perdere contatto con la torre di controllo.
Un software difettoso
Una decina di giorni dopo il disastro della Lion Air, Boeing aveva emesso un avviso di sicurezza su un software di pilotaggio automatico che, entrando in conflitto con altri avvisi di cabina, avrebbe potuto confondere i piloti facendo precipitare l'aereo e, in attesa di risolvere il problema, aveva emesso delle linee guida al personale di bordo perché riuscisse ad aggirarlo. Nei dettagli, a non funzionare bene era stato il sensore che misura l'angolo di incidenza (che, nel caso della Lion Air era stato sostituito, perché difettoso, il giorno prima del disastro) ovvero, in parole povere, controlla se l'aereo ha raggiunto la velocità necessaria per rimanere in aria.
Nel caso dell'incidente della Lion Air, dalle indagini preliminari risulta che il sensore avesse segnalato per errore all'equipaggio una fase di stallo, ovvero una velocità insufficiente a restare in quota, confondendo il pilota. In questi casi, se il pilota non riconosce la segnalazione come erronea e prende gli adeguati provvedimenti, il sistema di pilotaggio automatico prende il controllo e l'aereo cade all'improvviso per recuperare la velocità che il software ritiene necessaria a superare la fase di stallo.
Se ciò avviene dopo il decollo, il risultato è lo schianto del velivolo, anche perché, in questo caso, il software legge e trasmette al pilota informazioni erronee sull'altitudine. Occorrerà adesso capire se l'equipaggio del volo Ethiopian Airlines fosse stato adeguatamente informato del problema e se avesse gli strumenti per superarlo. Fonte: qui
IL REGNO UNITO CHIUDE LO SPAZIO AEREO A TUTTI I BOEING 737 MAX. E L'UNIONE EUROPEA SAREBBE PRONTA A PRENDERE LA STESSA STRADA. MA L'AZIENDA RIPETE: ''ABBIAMO PIENA FIDUCIA NELL'AEREO, L'AGENZIA AMERICANA PER L'AVIAZIONE NON CI HA RICHIESTO NESSUNA AZIONE''.
MA LA LISTA DI CHI LI LASCIA A TERRA SI ALLUNGA: MALAYSIA, LION, AEROLINAS ARGENTINAS - IL TITOLO AFFONDA A NEW YORK
AEREO CADUTO: GB CHIUDE SPAZIO AEREO AI BOEING 737 MAX
(ANSA) - Il Regno Unito ha annunciato di aver bandito tutti i voli nel suo spazio aereo dei Boeing 737 Max 8, dopo il disastro aereo della Ethiopian Airlines. Lo ha annunciato la Civil Aviation Authority (CAA) britannica, ricordando che lo stesso hanno già fatto le autorità di Australia, Singapore, Cina, Indonesia e Malaysia.
MEDIA, EUROPA PRONTA A SEGUIRE STOP GB
(ANSA) - L'agenzia europea per la sicurezza aerea (Easa) sarebbe pronta a seguire la Gran Bretagna e a bloccare tutti i voli dei Boeing 737 Max 8, dopo il disastro aereo della Ethiopian Airlines. Lo riferisce Bloomberg.
BOEING, ABBIAMO PIENA FIDUCIA IN 737 MAX
(ANSA) - ''Abbiamo piena fiducia nella sicurezza del Max'': la Federal Aviation Administration al momento ''non richiede alcune azione''. Lo afferma Boeing in una nota, sottolineando che la sicurezza è la ''nostra priorità''.
AEREO CADUTO: BLOOMBERG, ANCHE DA MALAYSIA STOP A 737
(ANSA) - L'autorità per l'aviazione civile della Malaysia ha annunciato che sospenderà i voli degli aerei Boeing 737 Max 8 da e per il Paese, con effetto immediato, dopo l'incidente alle Ethiopian Airlines. Lo ha comunicato la stessa authority con un tweet citato dall'agenzia Bloomberg.
AEREO CADUTO:AEROLINEAS ARGENTINAS,STOP BOEING 737 MAX
(ANSA) - La compagnia Aerolineas Argentinas ha disposto un "riposo obbligato" per i suoi cinque Boeing 737 Max 8 a seguito dell'incidente di un simile velivolo di Ethiopian Airlines che ha causato la morte di 157 persone. In un comunicato la compagnia ha precisato che "il fermo degli aerei permetterà una loro ispezione e successivamente, secondo quanto comunicherà il costruttore Boeing, si deciderà se torneranno a volare".
ROMNEY, USA DOVREBBERO LASCIARE A TERRA I 737
(ANSA) - ''Per abbondanza di precauzione, la Federal Aviation Administration dovrebbe mettere a terra i 7367 Max 8 fino a che non saranno accertate le cause dei recenti incidenti''. Lo twitta il senatore repubblicano Mitt Romney.
BRASILE, ANCHE GOL SOSPENDE VOLI 737 MAX 8
(ANSA) - Anche la compagnia aerea brasiliana Gol ha annunciato la sospensione dei suoi voli con aerei del modello Boeing 737 Max 8, dopo lo schianto in Africa di un velivolo della stessa categoria della Ethiopian Airlines, che ha causato la morte di 157 persone. In un comunicato, la compagnia ha spiegato che "la sicurezza è il valore numero uno per la Gol, che orienta in modo assoluto tutte le iniziative dell'azienda", per cui dalle 20 di lunedì (mezzanotte in Italia) si sospendono tutte le operazioni commerciali dei suoi aerei 737 Max 8. La Gol ha precisato che la sua flotta aerea è composta da 121 aerei Boeing, dei quali solo 7 sono del modello 737 Max 8, sottolineando che da quando sono operativi questi velivoli "hanno già portato a termine 2.933 voli, per un totale di 12.700 ore di volo, in totale efficienza e sicurezza".
LION AIR SOSPENDE I VOLI DEI BOEING 737 MAX 8
(ANSA) - La Lion Air, la più grande compagnia aerea privata indonesiana, ha sospeso tutti i voli dei suoi 10 velivoli Boeing 737 Max 8. La decisione, riporta il portale di notizie indonesiano Tempo.co, segue il divieto temporaneo imposto ieri dal ministero dei Trasporti del Paese di utilizzare questi aerei alla luce del disastro della Ethiopian Airlines di domenica scorsa, che ha coinvolto lo stesso modello del costruttore americano. La stessa Lion Air era proprietaria del Boeing 737 Max 8 precipitato pochi minuti dopo il decollo il 29 ottobre scorso nel Mare di Java, causando la morte delle 189 persone a bordo. Il ministro dei Trasporti dell'Indonesia ha stabilito che i velivoli Boeing 737 Max 8 vengano lasciati a terra da oggi, quando inizieranno le ispezioni, e potranno tornare in servizio solo dopo la certificazione degli ispettori di volo.
BOEING ACCENTUA PERDITE A WALL STREET, -5,05%
(ANSA) - Boeing accentua le perdite a Wall Street, dove cede il 5,05%. I titoli continua a risentire della pressione dopo l'aereo dell'Ethiopian Airlines caduto e i dubbi sulla sicurezza del 737 Max.
Fonte: qui
E ALLA FINE PURE L'UNIONE EUROPEA BLOCCA TUTTI I BOEING 737 MAX, IL NUOVISSIMO MODELLO COINVOLTO IN DUE INCIDENTI MORTALI E IRRISOLTI NELL'ARCO DI 5 MESI.
ANCHE IN ITALIA SONO STATI FERMATI
IN PRATICA RESTA SOLO L'AMERICA A TENERLI IN ARIA, E PESA IL FATTO CHE BOEING SIA UN CAMPIONE NAZIONALE CHE IN QUESTE ORE, CON IL SUO CROLLO, STIA FACENDO SOFFRIRE TUTTA WALL STREET
IL TWEET DI TRUMP SUGLI AEREI: ''ORMAI PER FARLI VOLARE SERVE EINSTEIN''
EASA SOSPENDE VOLI BOEING 737 MAX-8 E MAX-9 DALLE 19
(ANSA) - L'Agenzia per la sicurezza del trasporto aereo dell'Unione europea (Easa) sospende tutti i voli del Boeing 737-8 Max e 737-9 Max in Europa a partire dalle 19, come misura precauzionale, a seguito al disastro aereo di domenica in Etiopia. Si legge in una nota pubblicata sul profilo Twitter dell'Agenzia.
IN ITALIA STOP A BOEING 737 MAX-8 DALLE ORE 21
(ANSA) - L'Italia ha deciso lo stop operativo dei Boeing 737 Max-8. L'Enac, secondo quanto si apprende, ha disposto lo stop operativo dei B737 dalle 21 di stasera. "Dalle 21:00 di oggi, 12 marzo 2019, visto il perdurare della mancanza di informazioni certe in merito alla dinamica dell'incidente della Ethiopian Airlines avvenuto domenica 10 marzo e che ha coinvolto un velivolo Boeing 737 Max 8 e del precedente incidente di ottobre in Indonesia, l'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile, per motivi precauzionali, ha disposto la chiusura dello spazio aereo italiano a tutti i voli commerciali operati con aeromobili di questo tipo".
Lo si legge in una nota dell'Enac. "In accordo con quanto in corso in Europa, gli aeromobili di questo modello non possono più operare da e per gli aeroporti nazionali fino a nuove comunicazioni", precisa l'Enac, ricordando che tutti i velivoli Boeing, e quindi anche i Boeing 737 Max 8, sono certificati dalla FAA - Federal Aviation Administration, Ente americano per l'aviazione civile. Le certificazioni degli aeromobili che operano nelle flotte europee sono convalidate dall'EASA.
L'Enac continuerà a seguire l'evolversi della situazione in contatto con l'Agenzia europea per la sicurezza aerea. L'Ente, inoltre, prosegue la nota, invita le compagnie aeree operative da e per gli aeroporti nazionali e che utilizzano tali velivoli, a riprogrammare i voli cercando di ridurre al minimo i disservizi per i passeggeri, fornendo tutte le informazioni necessarie nel rispetto dei regolamenti comunitari di riferimento.
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