9 dicembre forconi: IL DEBITO PUBBLICO DI 2 MILA E TRECENTO MILIARDI E’ SOSTENIBILE? CERTO: LA RICCHEZZA DEGLI ITALIANI VALE 10 MILA MILIARDI DI EURO, TRA IMMOBILI, PORTAFOGLI DI TITOLI E LIQUIDITÀ

venerdì 9 novembre 2018

IL DEBITO PUBBLICO DI 2 MILA E TRECENTO MILIARDI E’ SOSTENIBILE? CERTO: LA RICCHEZZA DEGLI ITALIANI VALE 10 MILA MILIARDI DI EURO, TRA IMMOBILI, PORTAFOGLI DI TITOLI E LIQUIDITÀ



I DEPOSITI RAPPRESENTANO LA MAGGIOR COMPONENTE DELLA RICCHEZZA FINANZIARIA DELLE FAMIGLIE ITALIANE (AL 31%, CIRCA 1.200 Miliardi), MENTRE I TITOLI PUBBLICI SONO SCESI A CIRCA IL 20% DEL TOTALE, UNA QUOTA SIMILE A QUELLA DELLE AZIONI (24%)


SPORTELLO BANCARIOSPORTELLO BANCARIO
La ricchezza totale delle famiglie italiane sfiora i 10 mila miliardi di euro. Per la precisione tra mattone e investimenti finanziari si arriva a 9.799 miliardi, con circa 6.000 di ricchezza reale e 4.000 di quella finanziaria, dove sono inclusi azioni, bond e depositi. È quanto emerge da uno studio della Banca d’Italia, curato da Diego Caprara, Riccardo De Bonis e Luigi Infante, del servizio analisi statistiche di via Nazionale, che spiega quanto sia cambiata dal dopoguerra la ricchezza delle famiglie.

La sua composizione ricorda quella di Francia e Spagna, mentre sono inferiori le somiglianze con gli Stati Uniti, dove il mercato finanziario è più evoluto e con la Germania, dove è più limitato il fenomeno delle case di proprietà. Quindi la ricchezza reale pari a 6.300 miliardi vale 5,5 volte il reddito disponibile, mentre quella finanziaria, pari a 4.400 miliardi, è 3,8 volte. La ricchezza totale netta, tenendo conto dei debiti, è invece quantificabile in 8,5 volte il reddito.

DEBITO PUBBLICODEBITO PUBBLICO
La «rincorsa» della finanza sul mattone è iniziata subito dopo la guerra in un’Italia ancora agricola con alcune battute d’arresto, come la nazionalizzazione di Enel, le crisi di Borsa degli anni ‘70 e ‘80 e quella recente della finanza globale. Negli anni della new economy c’era stato anche il sorpasso, poi rientrato. Il recupero è in corso ma, al momento, il peso della ricchezza «reale» resta ancora superiore.

All’interno della finanza c’è invece una classe di attivi scesa ai minimi storici dal 1950: le emissioni bancarie, colpite dalla normativa del bail in, e i titoli di Stato, un tempo i grandi preferiti dei risparmiatori. Ora la gran parte dei Btp è detenuta in maniera indiretta, tramite fondi pensione e gestioni. In termini assoluti i titoli di Stato detenuti direttamente, pari a 121 miliardi di euro, sono la metà di vent’anni fa, quando avevano raggiunto il picco di 363 miliardi, di pari passo con l’aumento del debito pubblico.

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La poca voglia di rischiare, invece, è sempre di moda. E quindi anche la liquidità, come emerso di recente anche dalla ricerca dell’Acri. I depositi rappresentano la maggior componente della ricchezza finanziaria delle famiglie italiane (al 31%), mentre i titoli pubblici sono scesi a circa il 20% del totale, una quota simile a quella delle azioni (24%).

Fonte: qui

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