9 dicembre forconi: “DESIRÉE E’ STATA STUPRATA ANCHE DOPO CHE ERA MORTA DA UN MAROCCHINO DI CARNAGIONE BIANCA”, LA TESTIMONIANZA CHOC E SPUNTA UN QUINTO STUPRATORE

sabato 10 novembre 2018

“DESIRÉE E’ STATA STUPRATA ANCHE DOPO CHE ERA MORTA DA UN MAROCCHINO DI CARNAGIONE BIANCA”, LA TESTIMONIANZA CHOC E SPUNTA UN QUINTO STUPRATORE


LE INTERCETTAZIONI: "LEI DICEVA DI AVERE 18 ANNI, SE MORE ANNAMO TUTTI IN MEZZO ALLA M..."

TRE GIORNI PRIMA CHE LA RAGAZZA ENTRASSE DI NUOVO NEL COVO DEI PUSHER, IL TRIBUNALE SI ERA OPPOSTO AL SUO COLLOCAMENTO COATTO IN UNA COMUNITA’ DI RECUPERO: LA RICHIESTA SOLLECITATA DAI SERVIZI SOCIALI E LA FAMIGLIA. MA PER IL GIUDICE NON C’ERA...

Fulvio Fiano per il Corriere della Sera

DESIREE MARIOTTINIDESIREE MARIOTTINI
Tre giorni prima che Desirée Mariottini entrasse di nuovo nel covo dei pusher di via dei Lucani per uscirne cadavere 12 ore dopo, un giudice del tribunale dei Minori si era opposto al suo collocamento coatto in una comunità di recupero per tossicodipendenti. La misura era stata chiesta dalla procura minorile su sollecitazione dei servizi sociali di Cisterna di Latina e della famiglia della 16enne.

Fermata a inizio ottobre per un presunto episodio di spaccio (pasticche di Rivotril), Desirée era stata invitata ad entrare in comunità. Una decisione che per la legge può essere solo volontaria, salvo che ci sia un tribunale a deciderlo.
Ma, secondo il giudice, vagliata anche la disponibilità delle strutture, non c' era urgenza per disporre il ricovero.

DESIREE MARIOTTINIDESIREE MARIOTTINI
L' episodio è stato ricostruito dai pm della procura capitolina, che accusano quattro cittadini africani di omicidio volontario pluriaggravato, violenza sessuale e spaccio. Il primo di loro, Chima Alinno, nigeriano, è comparso ieri davanti al tribunale del Riesame. «Abbiamo chiesto invano di avere in anticipo la traduzione dell' ordinanza per il mio cliente che non parla italiano», lamenta l' avvocato Pina Tenga.
DESIREE MARIOTTINI E LA MADREDESIREE MARIOTTINI E LA MADRE







Tra i nuovi atti depositati (i rilievi della scientifica nel palazzo abbandonato, i nuovi verbali dei testimoni, la deposizione del consulente tossicologo) particolare rilievo hanno le intercettazioni ambientali fatte in questura dove Muriel, Noemi, Giovanna e Narcisa, le quattro ragazze che hanno incrociato Desirée, hanno a lungo parlato di quanto successo, senza sapere di essere ascoltate.

I racconti sono frammentari, a volte sconclusionati, le voci si sovrappongono ma tra risatine e momenti di pietà umana emergono sprazzi di verità e descrizioni da brividi: «Quelli manco sapevano che l' avevano stuprata, gliel' ho detto io. "Pezzi de m... state tutti a fumà crack, guardate che colore c' ha sta pischella"», dice Giovanna. «Potevano limitarsi a fare sesso, basta e ciao. E invece no, hanno dovuto giocà così co la vita de na ragazzina di 16 anni. Ma poteva tenè pure 30, non si fa», aggiunge Noemi. Muriel ricorda di aver pensato: «Se questa more, annamo tutti in mezzo alla m...». Narcisa dice che ha visto i genitori di Desirée per il riconoscimento del cadavere e di essersi sentita male per il dispiacere: «Una volta entrata là - aggiunge - non ne è più uscita». Parla di metadone e pasticche. Noemi si chiede: «Magari era consenziente all' inizio, ma poi dopo?
DESIREE MARIOTTINIDESIREE MARIOTTINI

Perché ormai era rincoglionita e quelli invitano gli amici a fare sesso con lei. Vai a capire quando ha smesso di essere consenziente».
Nei loro interrogatori le clienti del covo si sono tutte attribuite il tentativo di portare in salvo la 16enne, a tratti anche accusandosi a vicenda.
OMICIDIO DI DESIREE MARIOTTINI - BRIAN MINTEH UNO DEI SENEGALESI ARRESTATIOMICIDIO DI DESIREE MARIOTTINI - BRIAN MINTEH UNO DEI SENEGALESI ARRESTATI






Non sempre sono risultate credibili. Muriel dice che le sta venendo l' ansia, che è preoccupata di aver potuto riferire qualcosa di sbagliato: «Ho rivestito Desirée, non potevo lasciare una ragazzina in quello stato davanti a uomini». Per quanto utili alle indagini, le quattro restano sotto osservazione del procuratore aggiunto Maria Monteleone e del pm Stefano Pizza per il mancato soccorso se non addirittura il favoreggiamento.

DESIREE MARIOTTINIDESIREE MARIOTTINI
Noemi ad esempio dice di aver detto alla ragazza di sedersi e non piagnucolare «perché così i ragazzi sicuro non ti fanno fumà (crack, ndr)» e che doveva «far fare a quelli i loro porci comodi» e poi avrebbe avuto la dose.
Insieme descrivono Desirée in astinenza. Giovanna spiega che erano 4 o 5 mesi che la 16enne si faceva di quelle sostanze, ma che «il suo problema era che non si sapeva bucare». E Noemi: «Quella ragazzina chiedeva aiuto con l' anima, ve lo dico io».


OMICIDIO DI DESIREE MARIOTTINI - MAMADOU GARA UNO DEI SENEGALESI ARRESTATIOMICIDIO DI DESIREE MARIOTTINI - MAMADOU GARA UNO DEI SENEGALESI ARRESTATI








DESIREE, SPUNTA UN QUINTO STUPRATORE
Michela Allegri e Camilla Mozzetti per il Messaggero

«La cosa bella è che hanno abusato di lei anche dopo la morte, post mortem». Mangiano merendine mentre aspettano di essere interrogati dagli inquirenti in Questura. Non sanno che gli agenti della Squadra Mobile hanno tappezzato quella sala d'aspetto di cimici.

funerali desiree mariottini 9FUNERALI DESIREE MARIOTTINI 
Non sanno di essere intercettati. Tra una battuta su dove andare a trovare la droga - «nella città Africa sulla Tiburtina», cioè la ex Penicillina - e quanto pagarla, sui furti messi a segno per accaparrarsi un pezzo, ripercorrono quelle ore nel palazzo dell'orrore in via dei Lucani, a San Lorenzo, dove è morta la sedicenne Desirée Mariottini, drogata e stuprata da un branco di extracomunitari. Sono i testimoni chiave dell'inchiesta che, per il momento, ha portato in carcere 4 persone per omicidio volontario e violenza di gruppo. Ieri il gip ha emesso una nuova ordinanza cautelare per Yusif Salia, il ghanese arrestato nel Foggiano.

funerali desiree mariottini 2FUNERALI DESIREE MARIOTTINI 
Un atto che è stato depositato al tribunale del Riesame, che nei prossimi giorni si dovrà pronunciare sulla richiesta di scarcerazione avanzata dai legali di un altro indagato, Chima Alinno, che, insieme a Mamadou Gara e Brian Minteh, ha chiesto di tornare in libertà. Dalle intercettazioni depositate, però, emerge un dettaglio choc: il branco non sarebbe al completo. «Il bulgaro mi ha detto che ha visto un marocchino di carnagione bianca che si t... la ragazza mentre quella lì era morta», dice una delle testimoni, Narcisa, prima di fare i nomi di altre tre persone presenti quella notte.

LE INTERCETTAZIONI
desireeDESIREE
È il 24 ottobre quando il gruppo di testimoni viene portato in Questura. Giovanna, Nasko, Muriel, Narcisa e Noemi per circa 10 ore vengono lasciati in attesa in un salottino. Tutti concordano sul fatto che Desirée sia stata violentata e che qualcuno l'abbia fatto anche dopo il suo decesso: «Hanno abusato di lei anche dopo la morte», dice Giovanna. «Chiamava aiuto con l'anima», replica Noemi.

desiree con i genitoriDESIREE CON I GENITORI




«Lei diceva di avere 18 anni, qualcuno ha detto: Se more annamo tutti in mezzo alla m...». Un «casino» in cui i testimoni non volevano finire: «Quello stabile è una bomba a orologeria prima o poi doveva succedere un casino e noi ci siamo finiti in mezzo». Muriel al branco l'aveva detto: «Guardate che colore c'ha sta pischella». Su chi fosse stato il primo a drogare Desirée accusano Antonella: «È stata lei a darle le gocce». Poi si correggono e dicono che è stato «Yusif» (Salia ndr). Fanno i nomi di altri tre uomini - Victor, Karim e Omar - che quella notte erano nell'edificio abbandonato. Per chiarire quante persone abbiano abusato della ragazzina saranno fondamentali gli esiti degli esami del Dna.

Fonte: qui

ECCO CHI HA FORNITO LA DROGA A DESIRÉE MARIOTTINI: E’ UN PUSHER ROMANO DI 36 ANNI

SI CHIUDE IL CERCHIO SULLE BELVE CHE HANNO DROGATO, STUPRATO E INFINE AMMAZZATO LA RAGAZZA: IERI E’ STATO FERMATO L'UOMO CHE SPACCIAVA NELLO STABILE DISABITATO SAN LORENZO: AVREBBE FORNITO LE DROGHE ALLA 16ENNE MA ANCHE AI SUOI KILLER

DURANTE LA PERQUISIZIONE, ADDOSSO AL PUSHER, RINTRACCIATO PRESSO LA FERMATA METRO 'PIGNETO', SONO STATE TROVATE BEN DODICI DOSI DI COCAINA E PSICOFARMACI 

Sergio Rame per il Giornale

Si chiude il cerchio sulle belve che hanno drogato, stuprato e infine ammazzato Desirée Mariottini.

Ieri pomeriggio il personale della Squadra mobile di Roma e del commissariato San Lorenzo ha fermato Marco Mancini, il 36enne romano che vende "cocaina, eroina e psicofarmaci con effetti psicotropi contenenti quetiapina" ai drogati e agli sbandati che frequentano lo stabile abbandonato di via Dei Lucani 22. Tra i suoi clienti c'era appunto anche la sedicenne barbaramente uccisa la notte tra il 18 e il 19 ottobre.

Dopo l'arresto dei senegalesi senegalesi Brian Minteh e Mamadou Gara, del nigeriano Alinno Chima e del ghanese Yusif Galia, il gip Maria Paola Tomaselli si era subito fatta un'idea ben precisa di come sia morta la 16enne di Cisterna di Latina. Il mix di droga e pasticche che l'hanno stroncata le sarebbe stato dato da un italiano, un certo Marco che spacciava nel rudere disabitato del quartiere San Lorenzo.

DESIREE MARIOTTINI E LA MADREDESIREE MARIOTTINI E LA MADRE
Era ormai da settimane che gli inquirenti erano sulle sue tracce. Alla fine le forze dell'ordine hanno rintracciato Mancini dalla fermata della metropolitana linea C Pigneto. Durante la perquisizione, addosso al pusher romano sono state trovate ben dodici dosi di cocaina e psicofarmaci di vario genere per i quali è stato immediatamente segnalato alle autorità giudiziarie per "detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti e psicotrope".

OMICIDIO DESIREE

Dopo settimane di ricerche si è stretto il cerchio attorno allo spacciatore di via dei Lucani a Roma ed è italiano. Si tratta di Marco M., nato nella Capitale di 36 anni, che secondo gli investigatori ha fornito stupefacenti a Desirée Mariottini e ai sui killer. È stato fermato in relazione allo stupro e all’omicidio della sedicenne.

Le indagini

DESIREE MARIOTTINIDESIREE MARIOTTINI
L’uomo, sabato pomeriggio, è stato rintracciato dagli agenti della Squadra mobile di Roma e del commissariato San Lorenzo vicino alla fermata «Pigneto» della linea metropolitana C ed è stato sottoposto a perquisizione.

Gli agenti gli hanno sequestrato 12 dosi di cocaina e e psicofarmaci di vario genere, motivo per cui Marco M. è stato segnalato all’autorità giudiziaria per il reato di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti e psicotrope e portato in Questura dove è stato interrogato.

Il trentenne è accusato di aver messo in atto, con più azioni di un medesimo disegno criminoso, la detenzione e la cessione illecita di sostanze stupefacenti, quali cocaina, eroina e psicofarmaci, questi ultimi capaci di indurre effetti psicotropi e anche contenenti «quetiapina» e secondo le indagini gli stupefacenti venivano venduti a persone che frequentavano i locali di via Dei Lucani 22 ed anche, per l’appunto a Desirée.
DESIREE MARIOTTINIDESIREE MARIOTTINI

Lo scenario

Sempre secondo gli investigatori, il trentenne, frequentava da poco la piazza di San Lorenzo e nel dettaglio l’edificio di via dei Lucani, il quadro, da alcune testimonianze che avrebbero descritto anche una rissa con altri spacciatori, che lo avrebbe coinvolto pochi giorni prima dell’aggressione letale alla sedicenne di Cisterna di Latina.

Fonte: qui

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