9 dicembre forconi: L' INCHIESTA SUL NUOVO STADIO DELLA ROMA SI ALLARGA: ALTRI POLITICI COINVOLTI”

venerdì 7 settembre 2018

L' INCHIESTA SUL NUOVO STADIO DELLA ROMA SI ALLARGA: ALTRI POLITICI COINVOLTI”

IL FARO DEI PM E’ RIVOLTO SUI LEGAMI OPACHI DELLA FAMIGLIA DI COSTRUTTORI CON I PALAZZI DEI POTERE, RACCONTATI IN UN’INTERCETTAZIONE: "SPENDERÒ QUALCHE SOLDO SULLE ELEZIONI 
DICEVA LUCA PARNASI A UN COLLABORATORE È UN INVESTIMENTO MOLTO MODERATO RISPETTO A QUANTO FACEVO IN PASSATO..."

Michela Allegri per il Messaggero

PARNASIPARNASI
Gli atti già in mano ai pm basterebbero per arrivare subito al processo sull' affaire Tor di Valle. Ma la procura di Roma vuole continuare a indagare sul cosiddetto sistema Parnasi, perché stanno emergendo presunte responsabilità di altri politici e di altri funzionari capitolini, rispetto a quelli già travolti dal ciclone dell' inchiesta che, il 13 giugno, aveva portato in carcere lo stesso imprenditore Luca Parnasi e i suoi collaboratori, e aveva fatto finire ai domiciliari uno dei consulenti di punta della sindaca Virginia Raggi, l' avvocato Luca Lanzalone.

LANZALONE E RAGGILANZALONE E RAGGI
Il faro dei pm è rivolto verso i legami opachi della famiglia di costruttori con i palazzi del potere, allacciati anche molti anni fa e che sono raccontati dall' intercettazione che meglio di tutte riassume il modus operandi del gruppo Parnasi, cioè la corruzione intesa come asset d' impresa: «Spenderò qualche soldo sulle elezioni - diceva Luca Parnasi a un collaboratore - è un investimento che devo fare, molto moderato rispetto a quanto facevo in passato, quando ho speso cifre che manco te le racconto».

Partendo da quella conversazione captata e, soprattutto, dalla ricerca delle «cifre spese in passato», l' inchiesta si è allargata, tanto da convincere la pm Barbara Zuin a procedere con il rito ordinario: concedersi altro tempo per indagare, evitare il rito immediato, che costringerebbe gli inquirenti a una discovery degli atti in loro possesso e porterebbe l' imprenditore e i suoi soci sul banco degli imputati saltando la fase dell' udienza preliminare.

parnasi e salvini allo stadioPARNASI E SALVINI ALLO STADIO
Ora, i pm puntano a un maxi-processo, mentre gli indagati diventano più di trenta. L' ultimo a confrontarsi con i magistrati è stato l' ex vicepresidente del consiglio regionale, Adriano Palozzi (FI), tuttora ai domiciliari.

Parnasi, invece, è stato mandato ai domiciliari il 7 luglio, dopo 37 giorni di carcere e due interrogatori. Il gip Maria Paola Tomaselli ha deciso di alleggerire la misura cautelare a suo carico dopo il secondo interrogatorio con i pm e dopo le ammissioni sull' ormai ex consulente ombra della sindaca, Lanzalone, incaricato di seguire per il Campidoglio il progetto stadio. Ma non è stato l' unico argomento finito sotto torchio.

L'INTERROGATORIO L' interrogatorio di Parnasi è stato in gran parte secretato, perché da lì sono partite le nuove indagini. Gli inquirenti gli hanno chiesto conto di quell' intercettazione, del metodo di corruzione «stile anni 80» - diceva intercettato un suo collaboratore - che consisteva, da sempre, nel pagare tutti per ottenere favori. Sarebbero emersi altri nomi, rispetto a quelli già citati nelle carte.

parnasi giorgetti lanzalonePARNASI GIORGETTI LANZALONE
Le indagini non riguardano più solo la consulenza da 25mila euro alla società Pixie riconducibile a Palozzi, o la presunta corruzione dell' ex assessore Michele Civita (Pd) - l' assunzione del figlio in cambio dell' appoggio nell' affaire «stadio» - o il favore a Paolo Ferrara, ex capogruppo dei Cinquestelle in Campidoglio che, in cambio di presunte intercessioni, avrebbe ottenuto un progetto per il restyling del lungomare di Ostia da rivendicare con l' elettorato. Dalle indagini sarebbero emersi legami opachi con altri esponenti dei palazzi del potere e funzionari, che avrebbero favorito le aziende di famiglia - Eurnova e, prima ancora, Parsitalia - quando era ancora in vita il capostipite della famiglia, Sandro Parnasi, che aveva avviato il progetto dello stadio.
stadio olimpico romaSTADIO OLIMPICO ROMA

LA LISTA Ai magistrati, Luca Parnasi aveva consegnato la lista dei quindici candidati sostenuti alle ultime elezioni regionali e politiche con finanziamenti in chiaro ma rigorosamente sotto soglia - 4.500 euro a testa - in modo da non essere obbligato a metterli a bilancio. Un elenco che si aggiungeva ai dieci nomi che risultavano già dalle intercettazioni e sui quali sono in corso accertamenti del Nucleo investigativo dei carabinieri. L' imprenditore avrebbe fornito elementi che fanno fare all' inchiesta un salto oltre i confini del Campidoglio e oltre al caso del nuovo stadio della Roma.

Fonte: qui


NELL’INCHIESTA SUL NUOVO STADIO DELLA ROMA EMERGONO ALTRE ACCUSE PER L’IMPRENDITORE: ECCO TUTTI GLI INCONTRI COL SUPERCONSULENTE DELLA RAGGI LANZALONE 

I SOLDI DISTRATTI DAI CONTI DELLA SOCIETÀ EURNOVA E UTILIZZATI PER RISTRUTTURARE IL SUPERATTICO DOVE ABITA COSTERANNO A PARNASI UNA NUOVA ACCUSA…

Michela Allegri per il Messaggero

luca parnasiLUCA PARNASI
Sono le pagine inedite del verbale della segretaria di Luca Parnasi, Elisa Melegari, a fornire nuovi particolari sull' affaire Tor di Valle. Contengono i dettagli estrapolati dall' agenda elettronica dell' imprenditore e tutti gli incontri con l' ex consulente di punta del Campidoglio, l' avvocato Luca Lanzalone, ai domiciliari per corruzione, e informazioni sui primi contatti tra i due, avvenuti quando il progetto del Nuovo Stadio della Roma era a rischio.

Ma non è tutto. Perché i soldi distratti dai conti della società Eurnova e utilizzati per ristrutturare il superattico dove abita e dove si trova agli arresti, in piazza Don Minzoni, con ogni probabilità costeranno una nuova accusa a Parnasi, ora ai domiciliari per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione di politici e funzionari comunali.

LANZALONE E RAGGILANZALONE E RAGGI
In vista della chiusura delle indagini, la Procura sta valutando di contestargli anche le false fatturazioni, di cui dovrebbe rispondere insieme a due dipendenti.Circa 150mila euro di interventi di restauro, infatti, sarebbero stati fatti passare come lavori effettuati negli uffici di una nuova società del gruppo, la Ampersand.

L' AGENDA La Melegari, interrogata subito dopo l' arresto di Parnasi e dei suoi collaboratori, il 13 giugno, ha ricostruito con la pm Barbara Zuin tutti gli appuntamenti tra il suo capo e Lanzalone. Un passaggio è significativo e, per gli inquirenti, potrebbe essere una prova dell' inizio della collaborazione - illecita - tra il consulente e il costruttore: «Ho visto il biglietto da visita di Lanzalone e lo ho inserito tra i nostri contatti quando la Raggi voleva bloccare il progetto dello Stadio. Lanzalone era stato nominato consulente del Comune. Luca mi aveva chiesto di chiamare la sua segreteria per fissare con lui un pranzo».

parnasi e salvini allo stadioPARNASI E SALVINI ALLO STADIO
Poi, la Melegari ha mostrato ai magistrati l' agenda elettronica in cui ha annotato tutti gli incontri. Il primo appuntamento è dell' 11 maggio 2017. Ne seguono molti altri, sia a Roma che a Milano. Il consulente e Parnasi si vedono da soli il 27 luglio 2017 e il 4 agosto. Cenano a piazza di Pietra, a Roma, il 14 settembre, mentre il 3 ottobre fanno colazione al bar Ciampini, a piazza San Lorenzo in Lucina. Il 25 ottobre si incontrano da Doney, in via Veneto. Si vedono tante altre volte, «il 20 dicembre 2017 e ancora il 29», dice la segretaria. Parnasi incontra anche i soci di Lanzalone a Milano il 25 gennaio scorso. Tra gennaio e giugno, si contano altri 7 appuntamenti.

PARNASIPARNASI
La segretaria parla anche dei contatti tra il suo capo e l' ex capogruppo dei Cinquestelle in Campidoglio, Paolo Ferrara, accusato di avere ricevuto da Parnasi un progetto per il restyling del lungomare di Ostia da spendere con l' elettorato. Agenda alla mano, la Melegari ricostruisce: «Un incontro il 16 gennaio 2018 al Trinity College; un altro il 26 gennaio in Parsitalia e ricordo altri appuntamenti a Ostia».

I POLITICI Nello stesso verbale, la Melegari aveva fornito agli inquirenti un elenco dei politici che aveva visto sfilare negli uffici di Eurnova e che Parnasi aveva finanziato in chiaro. «Il gruppo usava fare erogazioni liberali in favore di politici; avevo i nomi dei beneficiari e l' importo era sempre lo stesso, ossia 4.500 euro. Alcuni, come Ciocchetti e la Polverini, hanno avuto bonifici di 4.500 euro». E ancora: «Un giorno Luca è venuto da me insieme all' avvocato Mauro Vaglio. Mi dicevano che il bonifico non era andato a buon fine; il mandatario di Francesco Maria Giro mi ha chiesto la delibera ed è stata fatta il giorno stesso, benché retrodata».
LANZALONELANZALONE

La donna ha parlato anche di Adriano Palozzi, l' ex vicepresidente del consiglio regionale che si trova ai domiciliari, e di Davide Bordoni, capogruppo di FI in Campidoglio, indagato: «Ho visto Bordoni più volte nel nostro ufficio, sapevo che era un politico e credevo fosse un amico di Parnasi. Anche il suo nome era tra i beneficiari delle erogazioni». Ricorda di colloqui con Michele Civita, ex assessore regionale in quota Pd: «Il curriculum di suo figlio mi è passato tra le mani, il figlio ha avuto un colloquio con Parnasi». Circostanza che, ora, costa al politico l' accusa di corruzione.

Fonte: qui

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