Il Tribunale di Sorveglianza di Roma, accogliendo la richiesta dei legali, ha disposto il differimento della pena per l'ex senatore di Forza Italia Marcello Dell'Utri, detenuto per scontare una condanna definitiva a sette anni per concorso in associazione mafiosa. Il provvedimento sarebbe stato adottato per i problemi di salute di cui soffre Dell'Utri. Il politico, quindi, lascerà il carcere per andare ai domiciliari. Farà ritorno in cella se le sue condizioni dovessero migliorare. L'ex esponente di Forza Italia è attualmente detenuto nel carcere romano di Rebibbia dove sta scontando una pena a 7 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa.
"Gravi rischi per la vita"
Le relazioni dei medici del carcere di Rebibbia, in cui Dell'Utri è detenuto, sono del 28 giugno e del 5 luglio. Nella decisione del tribunale pesa anche lo stato psichico dell'ex senatore che ieri ha rifiutato di sottoporsi alla coronografia programmata presso l'ospedale San Filippo Neri, "non ritenendosi in grado di affrontare lo stress psicologico del piantonamento nell'ipotesi del ricovero postoperatorio riabilitativo rappresentato dai sanitari", scrivono i giudici. "Sebbene si tratti di motivazione discutibilmente giustificativa - dicono - tuttavia va tenuto conto delle condizioni psicologiche descritte nelle relazioni che indicano fragilità e sentimenti di sfiducia su cui incidono l'età e la recente conclusione del ricovero ospedaliero con piantonamento, protratto dal 14 febbraio al 18 aprile scorso, che lo ha emotivamente provato". Secondo la relazione "va soprattutto considerato che l'esame coronografico, complicato da probabile angioplastica ed ecografia intravascolare, è invasivo e non privo dì rischi e difficoltà, considerato che il paziente non è giovane, ha appena concluso 40 cicli di radioterapia e presenta una condizione cardiaca molto delicata per le accertate stenosi di grado severo". Secondo i magistrati, dunque, "l'attuale stato di salute non appare compatibile con la carcerazione per la ricorrenza di gravi ed improvvisi rischi per la vita e la salute, non fronteggiabili con gli strumenti sanitari del circuito penitenziario in considerazione delle preoccupanti condizioni cardiache, del complesso quadro multipalogico, delle precedenti e debilitanti cure radioterapeutiche, dell'età, dello stato ansioso e della necessità di un intervento cardiologico delicato". Per i giudici "è anche consequenziale alle attuali, compromesse, condizioni cliniche ed alle prevalenti preoccupazioni per l'evoluzione delle patologie, che l'attenzione del soggetto verso il trattamento penitenziario sia fortemente scemata, sicché il protrarsi dell'esecuzione della pena in regime di detenzione ordinaria non è più rispondente alla finalità rieducativa ed al senso di umanità".
Il politico ha un tumore alla prostata
Il 7 dicembre scorso il tribunale aveva respinto l'uscita dal carcere nonostante gli stessi consulenti della procura si fossero espressi per la incompatibilità tra le condizioni di salute di Dell'Utri e il suo stato di detenuto. All'ex parlamentare, cardiopatico e diabetico, è stato diagnosticato nel luglio scorso un tumore alla prostata. Nel corso di una udienza straordinaria, svolta il 2 febbraio scorso, i difensori dell'ex parlamentare, gli avvocati Alessandro De Federicis e Simona Filippi, hanno spiegato che anche "il garante dei detenuti sostiene che sia il carcere che le strutture protette sono inadeguate per le cure di cui ha bisogno Dell'Utri".
La decisione precedente: "Potrebbe scappare"
Accusato di rapporti con i clan fino al 1992, Dell'Utri è stato condannato in via definitiva nel 2014. Dopo il verdetto è fuggito in Libano. Una latitanza-lampo finita con l'arresto a Beirut. A febbraio il tribunale di sorveglianza aveva detto no alla scarcerazione motivando la decisione con la possibilità di fuga del politico.
Condannato per la Trattativa
Dopo quella pronuncia, Dell'Utri era stato nuovamente condannato per la trattativa Stato-Mafia: al politico sono stati inflitti 12 anni. Qualche giorno fa, l'ex sottosegretario alla Salute Davide Faraone è stato in carcere dall'ex senatore: “Le sue condizioni di salute - aveva commentato - dovrebbero essere valutate con senso di umanità".
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