Auto e mobilità elettrica, Enel è pronta al decollo. Il gruppo annuncia un piano per l'installazione di 2.500 colonnine di ricarica nel 2018, con un balzo a 7.000 colonnine di ricarica entro il 2020, per puntare al raddoppio due anni dopo, nel 2022. Per avere un'idea del cambiamento vale la pena ricordare che oggi in Italia le colonnine sono quasi 1000, per lo più di proprietà delle amministrazioni locali. Investimenti previsti: da 100 a 300 milioni per realizzare in modo capillare - incluse le isole, anche le minori e non solo Sicilia e Sardegna - l'infrastruttura di ricarica targata Enel con 3 modalità: Quick nelle aree urbane, Fast e Ultra Fast fuori dalle città.
Lancio in grande stile, con un evento che ha richiamato a Vallelunga, alle porte di Roma, istituzioni, mondo del business, industria automobilistica (Nissan, Renault, Tesla). Tutto "verde" naturalmente. Mentre si ascolta il rombo di bolidi a rumoroso motore a scoppio che corrono sul circuito alle porte di Roma, Francesco Starace e Francesco Venturini - rispettivamente Ad del gruppo Enel e direttore della divisione globale e-Solutions - sono in campo per presentare il piano nazionale per le colonnine di ricarica e tutte le novità che Enel lancia per correre sulla mobilità elettrica. A cominciare dal centro di ricerca che apre proprio a Vallelunga per i test sul nuovo sistema di e-mobility. Ma soprattutto sono in campo per spazzare via fake, falsi miti e comunicare i punti di forza di un progetto a cui Enel lavora da oltre un anno. L'enfasi è assicurata dall'annuncio che apre i lavori: "la e-Mobility revolution è iniziata". Una presentazione "all'americana" con top manager in camicia e uno stile che ricorda più le presentazioni di Steeve Jobs o Tim Cook e Mark Zuckerberg che non quelle più tradizionali in uso nel Vecchio Continente.
Il piano Enel è tarato per garantire la circolazione a 115.000 veicoli elettrici al 2020 e 300.000 nel 2022. Se il mercato crescerà più velocemente, altrettanto aumenterà l'installazione delle colonnine secondo un criterio di flessibilità volto a rassicurare le case automobilistiche: "Nessuno resterà a piedi" è il messaggio lanciato da Alberto Piglia, capo della mobilità elettrica di Enel. Questo spiega la flessibilità degli investimenti, da 100 a 300 milioni appunto. Circa l’80% dei punti di ricarica verrà installato nelle zone cittadine (si parte con 200 Comuni), di cui il 21% nelle grandi aree metropolitane e il 57% nelle altre città, e il restante 20% circa a copertura nazionale, per garantire gli spostamenti di medio e lungo raggio, nelle zone extraurbane e nelle autostrade. Tra queste ultime rientrano le stazioni di ricarica del progetto EVA+ (Electric Vehicles Arteries), co-finanziato dalla Commissione Europea, che prevede l’installazione, in tre anni, di 180 punti di ricarica lungo le tratte extraurbane italiane.
Francesco Starace, che proprio oggi giovedì 9 novembre, ha presentato i conti Enel dei primi nove mesi - aveva anticipato in febbraio un'intervista a FIRST online che il 2018 sarebbe stato un anno di svolta per l'auto elettrica. Oggi spiega: "Siamo indietro di un anno rispetto a quanto avrei voluto, non tutto si riesce a fare quando si vuole ma è fantastico essere pronti a lanciarsi ora in questa nuova avventura". E spinge sull'acceleratore: "L'elettricità continuerà a scendere a mano a mano che rinnovabili entreranno sempre più nel mix produttivo. Ma le rinnovabili non bastano a frenare il surriscaldamento climatico: già oggi l'investimento in un impianto nuovo di energia verde è competitivo rispetto a un impianto fossile esistente. Nuovo contro vecchio ammortizzato vince, è un fenomeno inarrestabile e l'elettricità, come vettore di energia, è destinata a soppiantare le altre fonti fossili. Di conseguenza - prosegue - avremo l'elettrificazione di segmenti industriali, a cominciare dai trasporti. E' un fatto chiaro, è la realtà. La mobilità elettrica succederà".
Starace non cita mai Sergio Marchionne, Ceo di Fca, ma è a lui probabilmente che pensa quando sottolinea che il Pacchetto Ue da poco approvato prevede un taglio del 30% sulle emissioni CO2 nei trasporti. "L'Italia lo dovrà recepire. L'automotive è una trasformazione in corso. Chi si è preparato prima avrà modo di guadagnare più degli altri; chi lo ha capito dopo sopravviverà; chi non lo ha capito è già finito. Il cambiamento non è da temere".
"Evitiamo le fake news", insiste Francesco Venturini che racconta descrive così il mondo che ci aspetta: "Siamo di fronte ad un cambiamento significativo nei modelli di consumo e di fare mobilità. La rete digitalizzata e lo snodo fondamentale dei contatori intelligenti di nuova generazione cambieranno la nostra esperienza. Potremo ricaricare l'auto in palestra, al supermercato o da casa, dall'ufficio: già oggi in California e Norvegia il 50% delle ricariche è da casa e il 25% dall'ufficio. La ricarica si prenota tramite App, localizzando quella più vicina e comoda. La rete digitale intelligente, un sistema in cloud, ci consente di controllare in sicurezza e in tempo reale tutto il network a livello internazionale e di gestire le eventuali congestioni". E sfata uno dei fake in circolazione: "Non è vero che con lo sviluppo dell'auto elettrica si deve produrre più energia: con 1 milioni di auto in circolazione si avrebbe lo 0,3% di domanda addizionale, corrispondente a 1 Twh all'incirca. Ma siccome l'auto elettrica è tre volte più efficiente di quella a motore a scoppio, alla fine si va a risparmiare".
I costi di un pieno? Calcolando una percorribilità di 10.000 km/anno, il consumo previsto è di 1.500 kilowattora ossia circa 300 euro l'anno se si ricarica da casa e 600 se si ricarica da una colonnina pubblica. Significa ipotizzare 40 euro per Milano-Roma (500 km) alla tariffa più alta. In futuro ci sarà la rete di ricarica privata di Enel e i costi cambieranno ma la politica tariffaria è ancora in corso di elaborazione.
Fonte: qui
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