9 dicembre forconi: CATALOGNA - PUIGDEMONT CEDE AGLI INDIPENDENTISTI E NON CONVOCA LE ELEZIONI ANTICIPATE: “NON HO AVUTO ALCUNA GARANZIA”

giovedì 26 ottobre 2017

CATALOGNA - PUIGDEMONT CEDE AGLI INDIPENDENTISTI E NON CONVOCA LE ELEZIONI ANTICIPATE: “NON HO AVUTO ALCUNA GARANZIA”

MADRID CHIEDE L'ATTIVAZIONE DELL'ART.155 PER COMMISSARIARE LA REGIONE 


Puigdemont non convoca le elezioni anticipate. Avrebbe dovuto parlare alle 13.30, poi un'ora dopo, infine l'attesa dichiarazione del presidente della Catalogna è stata spostata alle 17 nella Galeria Gòtica del Palau, sede del governo regionale. Ha preso tempo, ha aspettato, ha tentato un dialogo. "L'applicazione dell'articolo 155 è abusiva e ingiusta, non accetto le misure che il governo di Madrid ha adottato", ha detto infine il presidente catalano. E Madrid ha chiesto l'attivazione dell'articolo 155.

Nella sua breve dichiarazione, il presidente Puigdemont ha spiegato come fosse "il mio dovere tentare tutte le vie per trovare una soluzione dialogata e concordata per evitare l'applicazione dell'articolo 155". "Avrei indetto le elezioni se vi fossero state le garanzie, ma queste garanzie" da parte di Madrid "non ci sono". Puigdemont ha parlato di un atteggiamento "vendicativo" da parte del governo spagnolo.

Puigdemont RajoyPUIGDEMONT RAJOY
Ha quindi lasciato cadere la palla. "Sarà il Parlamento catalano a decidere se proclamare l'indipendenza dopo aver confermato che non convocherà elezioni per non aver ricevuto garanzie dal governo spagnolo" sullo stop al commissariamento della Catalogna. "Oggi - ha concluso - nulla giustifica una richiesta di elezioni regionali".

Il presidente ha quindi svelato il motivo dell'iniziale rinvio dell'annuncio della convocazione di elezioni anticipate il 20 dicembre, come anticipato dai media spagnoli. "Ho tentato di ottenere le garanzie, ma non ho ottenuto una risposta responsabile dal Pp", ha spiegato dal palazzo della Generalitat, nella sua breve dichiarazione.

L'esecutivo catalano si è riunito per diverse ore alla Generalitat per cercare di delineare un accordo sulla risposta al premier Mariano Rajoy. Nel primo pomeriggio si è tenuto un vertice fra Puigdemont e il vicepresidente Oriol Junqueras a Palazzo della Generalità a Barcellona. Il partito di Junqueras, Erc, aveva minacciato di uscire dal governo se Puigdemont avese convocato le elezioni anticipate. I toni con Madrid sono sempre rimasti alti: Puigdemont ha inviato una lettera di nove pagine al governo centrale in cui avvertiva: "Il commissariamento è un attacco frontale alla Costituzione".

Fonte: qui

IL DIETROFRONT DI PUIDGEMONT: SOSPESA LA DICHIARAZIONE SUL VOTO ANTICIPATO 
“LA VANGUARDIA”: L'APPUNTAMENTO È STATO SOLO RIMANDATO: SI TERRÀ AL PARLAMENT DOVE IL PRESIDENTE CATALANO ANNUNCERÀ ELEZIONI REGIONALI IL 20 DICEMBRE, IN CAMBIO DELLA RINUNCIA DI MADRID A COMMISSARIARE LA REGIONE
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Nulla di fatto: l'attesa dichiarazione al Palau de la Generalitat di Barcellona del presidente della Generalitat di Catalogna, Carles Puigdemont, prevista prima alle 13.30 e poi alle 14.30, è stata sospesa, ma non annullata, e a quanto pare sarà pronunciata al Parlamento locale.

A determinare il cambio di programma sembra sia stato il fatto che Madrid non ha confermato che, se fossero state convocate elezioni anticipate, sarebbe stata bloccata l'applicazione dell'articolo 155 con il commissariamento della Catalogna.

RajoyRAJOY
In mattinata era circolata la voce che a poche ore dal voto del Senato spagnolo sulla sospensione dell'autonomia della Catalogna, Carles Puigdemont avrebbe ceduto alle richieste del governo centrale. Secondo fonti vicine al partito del presidente catalano, il presidente era in procinto di annunciare la decisione di revocare la dichiarazione d'indipendenza e convocare nuove elezioni, in cambio, appunto, della rinuncia del governo
carles puigdemontCARLES PUIGDEMONT

spagnolo a intraprendere l'iter di applicazione dell'articolo 155 che sospenderebbe l'autonomia della regione. Il quotidiano catalano La Vanguardia, ha ipotizzato che le elezioni anticipate potessero essere indette per il 20 dicembre.

Puigdemont ha inviato una lettera di nove pagine a Madrid in cui avverte: "Il commissariamento è un attacco frontale alla Costituzione". Non andrà personalmente in aula, ma il suo rappresentante Ferran Mascarell si recherà al Senato per difendere le posizioni della Generalitat.

L'esecutivo catalano si è riunito per diverse ore alla Generalitat per cercare di delineare un accordo sulla risposta al premier Mariano Rajoy. A Barcellona stanno intanto hanno sfilato almeno 4 mila manifestanti, in maggioranza studenti, per protestare contro la decisione di Puigdemont di rinunciare all'indipendenza.
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Il Senato aveva dato l'ultimatum a Barcellona: qualsiasi obiezione alla riunione di venerdì sarebbe dovuta arrivare entro le dieci. La lettera è arrivata alle 10.03 ed è stata accettata. Puigdemont accusa il premier spagnolo di dare un'interpretazione troppo estensiva dei mezzi concessi al governo centrale per sospendere l'autonomia di una regione. Secondo il presidente catalano quindi, Madrid avrebbe oltrepassato i limiti posti dalla Costituzione nell'applicazione all'articolo 155.

E intanto il presidente dell'associazione degli industriali spagnola riferisce che, secondo gli ultimi dati, sarebbero 1500 le imprese che hanno trasferito la loro sede sociale dalla Catalogna ad altre regioni del Paese.

Fonte: qui

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