9 dicembre forconi: La banca, la crisi, e le pentole

giovedì 1 dicembre 2016

La banca, la crisi, e le pentole


Sono andato più di una volta a sentire le presentazioni pubbliche dove la banca dove ho messo i miei risparmi fa parlare degli esperti di finanza. Pur nei limiti di questo tipo di cose, spesso ho trovato che questi esperti mi hanno dato delle utili dritte, raccontando cose che poi si sono verificate sul serio.

Così, l'altra sera sono andato a sentire un'altra di queste presentazioni. Vi dirò francamente, è stata un disastro totale. Non che non ce l'avessero messa tutta. C'era il loro mega-presidente, un professore universitario, due giornalisti finanziari, tutti belli incravattati e microfonati. E sono riusciti a dare l'impressione di essere dei venditori di pentole a una sagra di paese.

Il problema è che le banche sono sempre vissute su questa idea che ti regalano qualcosa, un po' come Babbo Natale. Tu gli dai 1000 lire, dopo un po' di tempo te ne rendono 2000. Vi ricordate quando c'erano i buoni postali "fruttiferi"?

Ma ora, tutto è cambiato: siamo ai tassi negativi.

Ed è difficile per la banca spiegare ai clienti come mai se tu gli dai 1000 euro, dopo un po' loro te ne rendono 500.

E' come accorgersi che Babbo Natale non solo non ti ha portato regali, ma ti ha anche svaligiato il frigorifero.

E così, in questa presentazione il mega-presidente e gli altri non han trovato di meglio che rifugiarsi nei discorsi che fanno i nostri presidenti del consiglio negli ultimi 15 anni che, ogni anno, si trovano a dire "si, quest'anno è andata malissimo, ma l'anno prossimo la crescita ritornerà". Quindi, si lanciati a spiegare che, se in Italia le cose vanno male, nel resto del mondo c'è crescita, quindi le cose vanno bene. E hanno fatto vedere una mappa del mondo dove tutti i paesi in crescita erano in verde, con solo l'Italia e pochi altri in rosso. Veniva voglia di chiedergli se non fosse allora il caso di investire in Iraq (bello verde) oppure nella banca di Aleppo, in Siria (anche quella, bella verde).

Poi, tutta la storia è stata che l'attuale crisi è soltanto un'oscillazione momentanea, che l'economia è sempre cresciuta e quindi per forza tutto riprenderà a crescere. Dunque ci vuole fiducia e "far lavorare i propri soldi". Questo veniva dimostrato con dei grafici dove si faceva vedere la crescita a lungo termine di vari fondi, senza mai preoccuparsi di specificare se i dati erano corretti per l'inflazione oppure no. E poi, hanno detto, da qui al 2050 la popolazione aumenterà a 11 miliardi e ci saranno 3 miliardi e mezzo di persone in più che consumeranno e produrranno benessere. Il tutto condito con dei filmati in cui si vedeva una famigliola benestante, padre, madre e figlioletto, talmente lisci e azzimati che sembravano l'ultimo modello di androide dal film "Io Robot".

La cosa peggiore è stata quando il Mega-Presidente si è messo a raccontare che non ci sono limiti alla crescita e che già negli anni '70 avevano previsto la fine del petrolio in trent'anni, ma che abbiamo trovato dei nuovi pozzi, Non solo, ma ora possiamo estrarre più petrolio dagli stessi pozzi di prima.

E poi scaveremo altri buchi per terra e avremo tanta energia che non sapremo cosa farne, come dimostrato dai bassi prezzi del petrolio. E con questa energia desalinizzeremo l'acqua e irrigheremo zone che ora non sono coltivate e daremo da mangiare a quei tre miliardi e mezzo in più. Non solo questo, ma avremo bistecche sintetiche che non producono gas serra (lo giuro, l'ha detto!). A questo punto, qualcuno sul palco ha detto che lui non le vorrebbe mangiare, al che hanno detto che la gente nei paesi in via di sviluppo sarà ben contenta di mangiarle (giuro che hanno detto anche questo!!!)

Bene, non vi so dire come è andata a finire, a un certo punto non ne ho potuto più e sono andato via. 

Magari alla fine hanno veramente tirato fuori una batteria di pentole in vendita. Ho visto molta altra gente che lasciava la sala, un tantino (tanto?) perplessa.

In effetti, l'aura di disperazione che aleggiava sul pubblico era abbastanza evidente.

Poi, non è che voglio dir male di queste persone che stavano sul palco e non credo volessero imbrogliare nessuno. Se chiedete a me, ho l'impressione che credessero veramente a quello che dicevano.

Ma la faccenda dei tassi negativi è stata dirompente un po' per tutti, incluso per i dirigenti delle banche.

E quindi, ci troviamo tutti a navigare senza bussola in un mondo che cambia continuamente e in cui quelli che dovrebbero essere al timone ne sanno meno dei passeggeri che vorrebbero essere traghettati verso qualche porto sicuro. Che ci volete fare?


Da qualche parte finiremo per arrivare, magari con una batteria di pentole nuove in cucina. 


Ugo Bardi

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