9 dicembre forconi: OBAMA E LA CLINTON CHIEDONO AL LORO POPOLO DI ACCETTARE DONALD TRUMP COME PRESIDENTE.

giovedì 10 novembre 2016

OBAMA E LA CLINTON CHIEDONO AL LORO POPOLO DI ACCETTARE DONALD TRUMP COME PRESIDENTE.

LEI VESTITA CON PARAMENTI FUNEBRI HA COSTRUITO UN DISCORSO NOBILE. MANCA PERÒ OGNI AUTOCRITICA PER IL CLAMOROSO FALLIMENTO 

SONDAGGI TRUCCATI? 

QUELLI VERITIERI C'ERANO, BISOGNAVA SOLO NON ESSERE ACCECATI DAGLI SCAZZI (ALIMENTATI DAI MEDIA) CHE NASCONDEVANO I VERI TEMI CHE HANNO DECISO L'ELEZIONE


Maria Giovanna Maglie per Dagospia

HILLARY CLINTON BILL E TIM KAINE SCONFITTIHILLARY CLINTON BILL E TIM KAINE SCONFITTI
Noi ci dilettiamo a chiamarle americanate, ma avercene noi di quei salamelecchi istituzionali del mondo nuovo che devono essere seguiti obbligatoriamente anche a poche ore da uno scontro nel quale schizzava il sangue dei contendenti.

Così ieri pomeriggio con lo shock non ha ancora accettato, perché come ha scritto Maureen Dowd sul New York Timestramortito, si tratta di assorbire l'impossibile, Barack Obama dalla Casa Bianca insieme a Joe Biden, e Hillary Clinton con tutta la Sacra Famiglia a New York hanno chiesto a loro popolo di accettare Donald Trump come presidente ammettendo che il loro disperato tentativo di far diventare lei una sorta di prosecuzione dei due mandati di Barack Obama è fallito, come è fallita la pretesa di eleggere la prima donna presidente degli Stati Uniti.

 Poche parole da Barack Obama che ha ricordato i molti punti di frizione e divergenza tra lui e Donald Trump ma si è rifatto all'esempio precedente dei Bush che accolsero lui appena eletto nel 2008 con grande enfasi formale e sostanziale nonostante gli abissi di opinioni che li dividevano. Domani sarà tutta da vedere la prima visita di Trump a 1600 Pennsylvania Avenue, dove andrà a vivere perlomeno per 4 anni e dove già aveva detto che in caso di sconfitta avrebbe costruito uno dei suoi lussuosi alberghi per andarci comunque.
trump donald trumplandTRUMP DONALD TRUMPLAND

 Il clima tra la folla che ha atteso Hillary Clinton praticamente per un giorno, perché ci ha messo un giorno presentarsi e riprendersi e rendersi presentabile, era davvero funereo, anche perché tanto la candidata trombata quanto suo marito Bill indossavano un colore viola tra cravatta e giacca che pareva un paramento funebre. Il discorso della Clinton è anche apparso a tutti gli effetti come un addio alla politica attiva e all'impegno di una vita nella quale, ha detto, successi e sconfitte si sono alternati, lei si è abituata e per questo ha invitato le donne che vogliono farcela e affermarsi ad abituarsi allo stesso modo.

Non ha nascosto il dolore e la ferita aperta che durerà a lungo ma ha costruito un discorso molto nobile sul predominio dell'amore per il paese, sulla necessità di costruire un America piena di speranza, col cuore grande, che riesca a tenere dentro tutti. Quando ha detto: Donald Trump sarà il nostro presidente e gli dobbiamo un atteggiamento disponibile e la concessione della fiducia, è possibile che il cuore si sia fermato.
sostenitori di trumpSOSTENITORI DI TRUMP

Obama ha parlato in tandem: non siamo né democratici né repubblicani, per prima cosa siamo americani e siamo patrioti, tutti vogliamo il meglio per il nostro paese. Certo, nelle dichiarazioni dei due, pur generose nella forma, non c'è il minimo cenno di autocritica per il clamoroso fallimento, e visto il vantaggio con cui lei partiva, visto anche il ruolo pesante giocato dal Presidente per convincere a non votare Trump, non è un buon segno del futuro dibattito che stenta ad aprirsi in un Partito Democratico che si ritrova senza presidente, senza maggioranza alla Camera e al Senato, con meno governatori negli Stati. Da domani tocca a quell'altro dimostrare che non è un cialtrone in chief.

sostenitori di hillary clintonSOSTENITORI DI HILLARY CLINTON
 Tutti dicono che media e sondaggisti hanno creato insieme un racconto completamente falso sulla campagna presidenziale del 2016. È vero che l'argomento principale dei media ha girato intorno alla presentabilità del controverso candidato Donald Trump ed è vero che giornali molto importanti ed emittenti tv molto seguite, soprattutto New York Times Washington Post CNN ed ABC, hanno raccontato già da un mese fa che la candidata democratica aveva praticamente la vittoria in tasca.

Io però ho sempre seguito tre rilevazioni che sempre hanno mostrato che la gara era un testa a testa: il Los Angeles Times, Rasmussen reports e IBD/TIPP. Quindi gli strumenti c'erano. Tuttavia la maggior parte degli elettori ritenevano che la elezione sarebbe stata decisa proprio sulle controversie che circondavano i candidati presidenziali e non sulle famose issues, i punti rilevanti del programma.

E come dice denunciandole oggi proprio Rasmussen reports, quelle controversie, così la pensano gli elettori, le hanno create i media e non i candidati, i quali le hanno poi solamente cavalcate, e quelle controverse hanno imposto gli argomenti all'agenda della campagna presidenziale, e a quelle controversie piuttosto che alle issues, i media hanno dimostrato di essere interessati.

john podesta parla al posto della clintonJOHN PODESTA PARLA AL POSTO DELLA CLINTON
Brutto affare, che non sarà superato facilmente, quale che sia l'atteggiamento che da oggi è stato assunto da quegli stessi media, ovvero far finta di niente oppure cercare di sminuire la portata della vittoria straordinaria di Donald Trump.

A quanto pare in realtà agli elettori dei difetti privati del candidato a presidente non gliene importa niente, e piuttosto interessano le pubbliche virtù. Il 62% degli elettori ieri ha ribadito che la cosa importante sono le specifiche proposte politiche, e venendo a quelle, la verità è che Donald Trump ha sempre avuto un vantaggio sulla Clinton. Vediamo i punti, visto che una parte di questi punti ha costituito per più di un anno il racconto della impresentabilità di quello che oggi è il quarantacinquesimo presidente degli Stati Uniti d'America. Obamacare.

donald trump vince le elezioniDONALD TRUMP VINCE LE ELEZIONI
La maggior parte degli elettori è stata contraria da quando i democratici nel marzo del 2010 l'hanno approvata e fatta diventare legge. Questa opinione è diventata negli anni più forte e la scorsa settimana il 70% chiedeva che sia cancellata, mentre più del 90 chiedeva dei cambiamenti sostanziali perché il peso non ricadesse sui cittadini e sui piccoli imprenditori. Immigrazione illegale.

Clinton è stata un campione dell'amnistia e della possibilità di far entrare molti più immigrati legali nel Paese ma la maggioranza degli elettori per anni ha risposto in tutti i sondaggi di volere più espulsioni e confini più sicuri. L'economia. Solo un mese fa il 63% degli elettori si è dichiarato convinto che l'economia americana sia scorretta e danneggi la classe media, eppure i piani della Clinton erano di continuare le politiche economiche attuali. Tax and spend.
donald trump con la famigliaDONALD TRUMP CON LA FAMIGLIA

Ovvero la pratica antica del Partito Democratico di alzare le tasse e favorire la spesa pubblica. La maggior parte degli elettori ha chiesto invece in tutti i sondaggi tasse più basse e meno governo, come promesso da Donald Trump mentre Hillary Clinton parlava addirittura di aumentarle tutte e due. Libero commercio. Gli elettori sono ormai da anni scettici soprattutto nei confronti di nuove trattati come il TPP il trans Pacific partnership che la Clinton ha contribuito a mettere in piedi e negoziare.

sostenitori di hillary clintonSOSTENITORI DI HILLARY CLINTON
È vero che negli ultimi mesi di campagna elettorale la candidata democratica aveva sostenuto che l'avrebbe invece ripudiato ma il suo candidato vice, Tim Kaine prometteva invece in giro che tutto sarebbe rimasto immutato a elezione avvenuta. Sicurezza nazionale. La famosa frase “terrorismo islamico radicale” che Barack Obama ha proibito venisse usata anche dopo cruenti attentati terroristici, frase che Hillary Clinton si è adattata quindi a non utilizzare, non ha risposto mai alla realtà per la maggioranza degli elettori che con il terrorismo si ritengono in guerra.

E che sono certi che l'America non sia più il posto sicuro che era o che loro sentivano essere. Guerra con la polizia. Trump ha invocato law and order, secondo la lezione dura di Rudy Giuliani. La Clinton con questo ha polemizzato è attaccato i poliziotti razzisti, ci sono state violenze in molte città nelle quali la sensazione è stata che la Clinton fosse dalla parte dei manifestanti e Trump dalla parte della polizia.

Poi però viene fuori che solo il 14% degli americani credono che le morti che riguardano manifestanti e polizia avvengono per colpa di poliziotti, e anche che il 72% è soddisfatto del lavoro che fanno gli organi di polizia nell'aria in cui vivono. Alla fine della campagna veniva fuori che soltanto il 30% degli elettori sentivano che il paese si sta avviando verso una giusta direzione, che per il 72% certo gli Stati Uniti sono ormai un paese diviso più di quanto non fosse 4 anni fa, e che il 60% pensa che dopo 8 anni con il primo presidente nero le relazioni tra le razze siano peggiorate.
clinton trump copiaCLINTON TRUMP COPIA

Alla fine della campagna gli elettori si aspettavano che Hillary Clinton avrebbe costituito il famoso terzo mandato di Obama è che Trump in qualche modo avrebbe cambiato le cose. Un altro dato dimenticato. Ovvero che Trump non è mai apparso come il vero candidato repubblicano ma come un candidato indipendente e quindi ha scavalcato il disappunto di tanti repubblicani verso il leader del partito piazzati a Washington, dei quali buona parte dei cittadini pensa che non facciano niente, opinione condivisa dagli indipendenti.

hillary clintonHILLARY CLINTON
Per quegli elettori che i media stessero dalla parte di Hillary Clinton e che la aiutassero era un dato scontato e la maggior parte di loro si è sentito più infastidito dalla vicenda delle mail che non dai presunti scandali sessuali di Trump. Alla fine delle fiere issues matter, quel che conta sono le proposte. Dal 20 gennaio anche le azioni concrete. Vediamo nei prossimi giorni chi entrerà nel governo.







“THE DONALD” HA FATTO FILOTTO: POTRA’ CONTARE SULLA MAGGIORANZA REPUBBLICANA ALLA CAMERA E AL SENATO E NOMINERÀ ALMENO UN GIUDICE DELLA CORTE SUPREMA 

IL SUO PRIMO PASSO SARÀ CANCELLARE LA RIFORMA SANITARIA DI OBAMA 

ECCO IL SUO PIANO PER I PRIMI CENTO GIORNI

Paolo Mastrolilli per “la Stampa”
Congresso americanoCONGRESSO AMERICANO

Un potere assoluto, che va dalla Casa Bianca al Congresso, passando anche dalla Corte suprema. È quello che ha conquistato martedì notte il Partito repubblicano, grazie al sorprendente trionfo di Donald Trump. Verrà usato subito per annullare tutto quello che si può cancellare dell' eredità politica di Barack Obama, e realizzare poi un'agenda conservatrice.

CORTE SUPREMA USACORTE SUPREMA USA
Per riuscirci, però, il nuovo presidente dovrà trovare un terreno comune con i leader di Camera e Senato, e con l'establishment del Gop contro cui aveva costruito la sua campagna. Un segnale positivo ieri è già arrivato dallo Speaker Ryan, che durante la campagna elettorale aveva esitato ad appoggiare Donald, ma ora lo ha abbracciato: «Ha vinto da solo, guiderà un partito unito».

Trump poi nominerà il successore del giudice della Corte Suprema Scalia, ma è possibile che durante il suo mandato altri magistrati anziani, come i liberal Ginsburg e Breyer, o il moderato Kennedy, si ritirino. Questo gli darebbe la possibilità di costruire un' ampia e giovane maggioranza conservatrice, capace di influenzare la direzione degli Stati Uniti per oltre una generazione.
paul ryan donald trumpPAUL RYAN DONALD TRUMP

Durante la campagna, Donald aveva indicato le sue priorità dei primi cento giorni. Aggiungendo gli altri temi di cui aveva parlato nei comizi, è possibile stilare la sua agenda.  Il primo punto, come ha ribadito ieri il leader del Senato McConnel, sarà cancellare Obamacare. Molti aspetti della riforma sanitaria potranno essere eliminati con un tratto di penna, mentre altri richiederanno l' intervento del Congresso. Trump, poi, non potrà fare a meno di costruire il muro lungo il confine col Messico, anche se farlo pagare ai vicini sarà complicato. L' opera poi richiederà il via libera del Parlamento, per i soldi comunque necessari, e perché dovrà attraversare circa duemila miglia di terreno con regole diverse.

paul ryanPAUL RYAN
Sull' immigrazione, il nuovo capo della Casa Bianca vuole cancellare il Deferred Action for Childhood Arrivals, cioè l' iniziativa di Obama che proteggeva dalla deportazione i «dreamers», illegali portati dai genitori negli Usa quando erano bambini. Poi ha promesso di cacciare i circa 12 milioni di immigrati senza documenti, riportandoli nei Paesi d' origine, dove poi potranno fare domanda per tornare senza amnistie.

Vuole controlli severi sulle persone in arrivo dai Paesi a rischio terrorismo, e fermare l'accoglienza dei rifugiati siriani. Ha detto anche di essere favorevole alla tortura, per sciogliere la lingua di chi potrebbe conoscere piani per attaccare gli Usa, un progetto che potrebbe risultare illegale, e comunque lo metterebbe in rotta di collisione col collega di partito e senatore McCain, ex prigioniero di guerra che aveva insultato durante la campagna.

OBAMA TRUMPOBAMA TRUMP
Il nuovo Presidente non riconosce che il riscaldamento globale è un fenomeno provocato dall' attività umana, e anche se non ha il potere di annullare l'accordo di Parigi firmato da Obama, può ignorarlo e non applicarlo. Il suo obiettivo infatti è aumentare la produzione di energia, favorendo anche il fracking e rilanciando l'estrazione del carbone. Un punto a cui tiene lo Speaker Ryan è la responsabilità fiscale, e su questo bisognerà trovare un compromesso.

Trump infatti vuole varare il più grande taglio alle tasse nella storia degli Stati Uniti, favorendo soprattutto le imprese, ma anche le famiglie. Ciò provocherà un buco nelle entrate, che secondo lui sarà compensato dall' aumento del gettito fiscale provocato dall' accelerazione della crescita. Ryan però potrebbe chiedere tagli alla spesa, per dare via libera ad un progetto che non gonfi il deficit.

obama trumpOBAMA TRUMP
Il nuovo capo della Casa Bianca infatti vorrebbe promettere ai privati agevolazioni fiscali da 137 miliardi di dollari, per stimolare un loro investimento oltre il trilione di dollari allo scopo di ricostruire le infrastrutture del Paese. Trump poi minaccia di abbandonare il Nafta, e tutti i trattati sul commercio che danneggiano i lavoratori americani. Di sicuro il Tpp con l' Asia e il Ttip con l' Europa sono morti, e lui vuole che le aziende Usa smettano di esportare lavoro all' estero. Questi piani potrebbero contrastare col tradizionale liberismo repubblicano.

Sul piano internazionale vorrebbe cancellare l' accordo nucleare con l' Iran, e intende aumentare le spese per la difesa. Però ha criticato la Nato, non vuole fare il poliziotto del mondo e scatenare guerre, e intende dialogare con Putin. Le scelte sulla Corte Suprema potrebbero mettere in discussione la legalità dell' aborto e dei matrimoni gay, mentre i finanziamenti illimitati alla politica non verranno più toccati. Un' agenda ambiziosa, dunque, che punta a cambiare la faccia degli Usa.


Fonte: qui

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