9 dicembre forconi: Comunicaz*io

domenica 9 ottobre 2016

Comunicaz*io

Quando ci sono i meeting delle banche centrali è piacevole poi leggerne i documenti ufficiali.
Quello della BOJ mi ricorda i pensieri farneticanti di una persona che non vuole accettare la realtà e nega l’evidenza. Il Giappone viene da ormai quasi 30 anni di appiattimento economico con qualche indicatore di miglioramento dato da cure da cavallo. Non per niente l’abbiamo sempre chiamato “il canarino nella miniera”.
Kuroda, che ormai dal canto suo sembra più interessato a salvare le sue scelte che non a risultati oggettivi, ha detto nell’ultimo meeting di pochi giorni fa:

Allenteremo la nostra politica quando sarà necessario. Possiamo tagliare i tassi e breve termine, fissare l’obiettivo dei tassi a lungo in prossimità dello zero, comprare altri asset o, se le condizioni lo richiedono, accelerare il ritmo di espansione della base monetaria”


L’impressione che ho è quella di un medico pazzo che si trova davanti ad un paziente che sta curando da diversi anni e che vede sdraiato su un letto morente, ma che dice ai parenti: “Non vi preoccupate se peggiora gli daremo il doppio della cura! Starà meglio! Se servirà gliene daremo il triplo, gli faremo delle trasfusioni, dei trapianti …” 

Al che il parente guarda il dottore un po’ stranito chiedendo: “ma reggerà il suo corpo tutto questo?” 

E il dottore: “nessun problema se servirà rallenteremo il cuore (tassi), aumenteremo l’ossigenazione (qe) … non vi preoccupate nel medio termine starà meglio!” 

E il parente ancora scettico … “Si dottore ma è un po’ che ce lo dice … ma non vediamo miglioramenti significativi … siamo preoccupati! “Non vi preoccupate, faremo tutto quello che c’è da fare!” 

Al che il parente che volete che faccia … 

O si fida o non si fida e visto che il paziente è in cura da un po’ e spostarlo sembra possa fargli solo del male e cambiargli le cure anche … 

Lascia proseguire il dottore …

Poi abbiamo i 10 banchieri del FOMC americano. Quelli li immagino che arrivano, si siedono e dicono: “ok soliti argomenti, vediamo i dati. Occupazione al massimo come sempre, più di così mettiamo a lavorare pure i bambini e le donne in attesa. L’inflazione non sale nemmeno a pagarla, tanto è colpa dell’import basso e del petrolio basso. C’è l’incontro Opec settimana prossima e poi le elezioni. Direi di non fare niente. Quindi” rivolgendosi ad avvocati e segretarie” solito comunicato, fate copia e incolla dell’ultimo, cambiate 7 o 8 virgole, girate qualche frase, mettete un “positive” qui e un “slightly” li dove c’è scritto economia globale. Mettete due volte la parola risk così facciamo quelli accorti. Bon chi vota a favore? Tutti? Eh no, segnale troppo forte … facciamo 7 a 3 così suona bene, lascia un senso di compattezza ma di futura apertura sul rialzo. Bene tutti d’accordo? Ok ottimo”.

“Bene Stanley come va?” “Bene Janet grazie” “I tuoi reumatismi?” “Massi non mi lamento …” “E te con l’eritema da stress?” “Massi sembra passato, sono andata da un dermatologo molto bravo di Chicaco … mi ha detto di pensare meno ai tassi e più a fare jogging …”
Ho letto gli statement di tutti i fomc degli ultimi due anni. Ormai potrei davvero scriverlo io. Addirittura ci sono siti che fanno vedere le differenze che di solito sono appunto quelle indicate: qualche aggettivo, qualche virgola, perché tanto, nel medium-term, tutto andrà secondo quanto dice la Fed. Ad ogni Fomc il medium-term diventa l’inizio del 2017, poi la metà, poi la seconda metà, poi la fine del 2017, poi il 2018 etc etc … che bello avere un medium-term che si muove a richiesta! Tanto noi italiani siamo esperti, è dal 2008 che l’Italia ripartirà alla grande e siamo nel 2016. Ma abbiate fede, il 2017 è l’anno giusto, parola di Matteo.

E poi c’è la BCE. Schiacciata da una politica lenta e faraginosa, da un’Europa che ha troppa storia forse per essere unita e se anche lo fosse non può essere unita a queste condizioni, dove si fa entrare chiunque economicamente ma non c’è coesione di intenti e di visioni. Draghi (forse lo sentiamo un po’ nostro perché è la nostra banca centrale e perché è italiano, per questo siamo più leggeri con lui) ogni giorno cerca di attuare un nuovo modo di fare il “whatever it takes”. Chissàse sapendo che si sarebbe trovato qui, lo ripeterebbe o direbbe “sentite un attimo non c’è speranza, usiamo la scuola austriaca, kaos per due anni e poi si riparte … mica posso tenere in vita questa cosa che si chiama Europa per sempre con le politiche monetarie …” Draghi nell’ultimo meeting ha preso tempo, in un giro vite dove la BOJ dice “ci penso io”, la BCE “ci lavoriamo” e la Fed “tutto ok, tutto positivo, ma aspettiamo un attimino per vedere di essere al top”. Ormai anche questo sembra un parlare concertato, dove a turno uno spinge, uno dice che ci pensa e che ha degli assi nella manica pronti ad essere utilizzati o li sta studiando e l’altro dice “vorrei ma non pos so”. Al prossimo giro dovrebbe toccare alla Fed o alla BCE fare qualcosa.

Ricordiamo poi che fare qualcosa per due banche centrali è spingere (BCE e BOJ), per la Fed è tirare. E che a volte sembra un meccanismo bilanciato, dove le prime due spingono a piene mani, mentre la terza tira un po’ indietro perché alla fine se qualcosa sfugge di mano, cosa fa la BOJ e la BCE interessa a pochi, dipenderà ancora tutto dalla Fed.

Credo che l’analisi che avevamo fatto basandoci sugli elementi emersi da Jackson Hole, dia un po’ la dimensione a quello che sono eventi catalizzatori che ormai sono poco affidabili in ottica di lungo periodo (per chi non l’avesse letta consigliamo una lettura qui:
http://goo.gl/EPYN6X
Probabilmente è li che è ho visto la maggiore sincerità da parte della Fed, piuttosto che nei comunicati dei FOMC.

Poi gli eventi catalizzatori ormai sono fondamentali, una sorta di parte principale nella sceneggiatura, dove l’evento diventa esso stesso protagonista mentre dovrebbe essere punto di passaggio.
Essere un po’ dissacranti con le banche centrali, pur nel rispetto del ruolo non facile che hanno per la stabilità mondiale, ha un suo senso per ricordare che sono persone e che alla fine sono capaci di prevedere il futuro come tutti noi. Avranno modelli matematici più sofisticati, avranno visioni del mondo più precise, saranno gente più capace, ma alla fine si dice che solo Nostradamus sia riuscito a prevedere qualcosa e pure in maniera nebulosa.

D’altra parte c’è chi dice che ormai siano accecate dal loro bisogno di dimostrarsi affidabili e di non perdere la faccia, come persone e come istituzione, quindi non stiano capendo che le cure da cavallo non servono più.
Un po’ come il dottore pazzo all’inizio, che è disposto a perdere il paziente pur di non dirsi che, alla fine, ha sbagliato cura.
Fonte: qui

Nessun commento:

Posta un commento