PER GLI INVESTIGATORI SONO "CHIMICI" CHE LAVORANO PER UNA PIÙ AMPIA ORGANIZZAZIONE CRIMINALE
La cocaina c’era, ma non si vedeva perché “sciolta” negli abiti. E da lì la estraevano usando solventi e sostanze chimiche. Un italiano e un peruviano sono stati arrestati dai poliziotti a Marano di Napoli all’interno della casa-laboratorio proprio mentre stavano lavorando.
Dopo ore di appostamento e vista l’impossibilità di accedere in un altro modo nell’abitazione, gli agenti della squadra mobile di Napoli hanno fatto irruzione da un terrazzo della mansarda comunicante. La presenza di solventi e di soluzioni chimiche potenzialmente pericolose hanno richiesto tutte le cautele del caso per garantire il buon esito dell’operazione, l’arresto delle persone presenti nell’abitazione e l’incolumità degli altri condomini.
La cocaina estratta sarebbe risultata di elevatissimo grado di purezza, pronta per essere tagliata e immessa sul mercato, garantendo importanti proventi. I due personaggi sorpresi nell’abitazione erano probabilmente i “chimici” utilizzati da una più ampia rete di narcotrafficanti.
L’arresto – sottolinea la polizia di Napoli – conferma un modus operandi che va sempre più diffondendosi e che vede il Perù tra gli stati esteri più spesso coinvolti. La possibilità di far giungere la sostanza stupefacente direttamente da paesi produttori, infatti, consente alle organizzazioni criminali locali un considerevole abbattimento dei costi e, di conseguenza, un aumento esponenziale dei profitti.
Fonte: qui
Nessun commento:
Posta un commento