MAZZONCINI E GLI ALTRI CONSIGLIERE SI FANNO RINOMINARE PER EVITARE DI SCADERE NEL 2018 CON UN NUOVO ESECUTIVO
L’ASSEMBLEA VARA UN AUMENTO DI CAPITALE DI 2,8 MILIARDI PER SOSTENERE L’INGLOBAMENTO DI ANAS NEL GRUPPO FS
Claudio Antonelli per “la Verità”
Anas entra nel gruppo Fs e nasce il moloch dei trasporti. L'operazione, renziana fino al midollo, dopo aver avuto la benedizione della manovrina di aprile è stata avviata alla vigilia di Natale, quando la maggior parte degli italiani era intenta a preparare il cenone. E ha visto il suo formale completamento con l' assemblea di ieri.
Ancora una volta le feste servono al governo - soprattutto alla compagine renziana - per portare a termine un mega progetto di unione tra rotaie e gomma. Che però non è altro che la creazione dell' Iri dei trasporti. L' assemblea di Fs ieri non si è limitata soltanto a varare un aumento di capitale da 2,86 miliardi necessario a sostenere l' inglobamento di Anas con il relativo debito, ma ha fatto un blitz nel più totale silenzio e, alla faccia della trasparenza politica, molto efficace. Ha infatti rinnovato il cda confermando praticamente tutti i nomi. Il dettaglio è diabolico.
Il presidente Gioia Ghezzi e l' amministratore Renato Mazzoncini sono stati confermati, con il risultato che non scadranno - come previsto - ad aprile, ma rimarranno in carica per altri tre anni e non rischieranno di dover finire sotto la lente del prossimo governo e la relativa tagliola dello spoils system. A breve dovrebbe succedere la stessa cosa anche per il consiglio d' amministrazione di Anas. Un rinnovo-conferma entro gennaio consentirebbe agli attuali vertici di permanere sulla poltrona fino al 2020 e chiudere il cerchio del progetto renziano, che vede in Mazzoncini il suo fiore all' occhiello.
Il manager e l' ex sindaco di Firenze si sono conosciuti in occasione della privatizzazione dell' Ataf, l' azienda tranviaria fiorentina. «Una privatizzazione molto pubblica, in realtà», come ha avuto modo di scrivere il Corriere, «perché l' Ataf passa da un Comune a un' azienda controllata dallo Stato».
L' operazione - seguita per il Comune di Firenze dall' allora avvocato Maria Elena Boschi - è del 1° dicembre 2012: da allora Busitalia-Sita Nord gestisce, con Cap e Autoguidovie, il trasporto pubblico nella città di Firenze.
Mazzoncini era stato chiamato pochi mesi prima da Fs alla guida della controllata Busitalia. Nei due anni successivi la società triplica le sue dimensioni acquisendo, tra l' altro, l' azienda regionale umbra e quella urbana di Padova. Dalla fine del 2014 la joint venture Busitalia-Autoguidovie (da cui proviene Mazzoncini) è riconosciuta come primo player italiano, gestisce oltre 120 milioni di chilometri percorsi all' anno. In tutto 5.000 dipendenti e oltre 2.000 mezzi di trasporto.
L' obiettivo è quello di servire l' intera penisola, da Nord a Sud. Ma questo è nulla. Il piano renziano è chiaramente molto di più: creare una sorta di monopolista in grado di infilare una serie di acquisizioni che sembrano mirare a rivoluzionare lo schema delle ex municipalizzate e a travolgere decine di Comuni italiani. Basti pensare al blitz milanese nella metropolitana 5, destinato a scardinare decenni di logiche politiche locali.
Adesso la strategia del moloch è pronta ad avviarsi alla conclusione. Se poi immaginiamo che il nuovo ente formato da Anas e Fs fatturerà 11 miliardi e avrà a disposizione almeno 10 miliardi all' anno di denaro pubblico da spendere lungo 44.000 chilometri di rete stradale e ferroviaria, è facile capire il potere di fuoco che avrà a disposizione.
Scelte, fornitori, nomine e progetti relativi al 90% dei trasporti italiani passeranno tutti dallo stesso imbuto, quello formato dai manager più renziani che ci siano in circolazione. Spoils system? Cambiare dopo il voto? Sembra troppo tardi. Tra un brindisi e l' altro, il blitz è fatto.
Fonte: qui
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