9 dicembre forconi: A CAPALBIO I RADICAL-CHIC DELLA FINTA SINISTRA ITALIANA RIFIUTANO DI ACCOGLIERE I "LORO DESIDERATI" MIGRANTI!!!

venerdì 25 novembre 2016

A CAPALBIO I RADICAL-CHIC DELLA FINTA SINISTRA ITALIANA RIFIUTANO DI ACCOGLIERE I "LORO DESIDERATI" MIGRANTI!!!


L’ACCOGLIENZA COL CULO DEGLI ALTRI 

I RADICAL-CHIC(ELITE CIALTRONA ITALIANA!!!) CHE HANNO PUNTATO IL DITO CONTRO I CITTADINI DI GORINO, PER IL RIFIUTO DI ACCOGLIERE I MIGRANTI, ORA BLOCCANO L’ARRIVO DI 50 PROFUGHI A CAPALBIO 

Chiara Giannini per “il Giornale”
CAPALBIO E I MIGRANTICAPALBIO E I MIGRANTI

I radical chic, alla fine, hanno ottenuto ciò che volevano: bloccare l'arrivo dei profughi richiedenti asilo che avrebbero dovuto essere ospitati nel condominio «Il Leccio» di Capalbio. Insomma, la località vacanziera della sinistra più snob è salva da possibili prese di residenza, anche temporanea, da parte dei migranti. È stato il prefetto di Grosseto, Cinzia Teresa Torraco, ad annullare il bando di accoglienza legato a Capalbio.

E presto sarà avviata una nuova procedura selettiva, che prevederà, però la sistemazione degli extracomunitari in altro luogo della provincia. Come si ricorderà, la polemica era scoppiata lo scorso agosto, quando personaggi più o meno noti, di quelli che puoi vedere prendere il sole, d'estate, all'«Ultima Spiaggia», noto stabilimento balneare immerso nell'oasi naturale del Wwf, accanto a Chicco Testa o ai Caracciolo, avevano gridato allo scandalo a causa del presunto arrivo, grazie all' assegnazione tramite gara, di una cinquantina di profughi, poi scesi a 30 e poi ridimensionati a 20.
CAPALBIO E I MIGRANTICAPALBIO E I MIGRANTI

All'epoca erano partiti esposti, ricorsi al Tar e all'Avvocatura dello Stato. La collocazione si aspettava per settembre, ma dopo le polemiche, soprattutto per il presunto posizionamento degli extracomunitari in un edificio in pieno centro, come qualcuno aveva detto «troppo vicino alle ville», si era deciso di spostarli in futuro in una struttura più periferica. Improvvisamente la decisione del nuovo prefetto. Subito si è gridato allo scandalo, visto che, sempre i soliti radical chic, fanno guerra da tempo, in Toscana, ai sindaci che si rifiutano di accogliere nuovi migranti.
CAPALBIO E I MIGRANTICAPALBIO E I MIGRANTI

In realtà ciò che è realmente accaduto è di facile intuizione. Voci vicine alla prefettura di Grosseto fanno sapere che l'interpretazione della nuova direttiva del ministro dell'Interno Angelino Alfano è servita come escamotage per accontentare i privilegiati di sinistra. Il capo del Viminale ha chiarito che ogni Comune potrà ospitare un massimo di 3 profughi ogni mille abitanti. Capalbio conta 4.139 residenti, quindi dovrebbe ospitarne 12.

CHICCO TESTA CON I PROFUGHI NELLA SUA CASA DI CAPALBIOCHICCO TESTA CON I PROFUGHI NELLA SUA CASA DI CAPALBIO
Solo che, tenendo conto del provvedimento iniziale, che prevedeva l'arrivo prima di 50, poi di 30 e, infine, di 20 profughi, il prefetto avrebbe stabilito che, per legge, quel numero è troppo alto per un territorio piccolo come quello di Capalbio e avrebbe deciso di bloccare l'arrivo dei nuovi ospiti. Oltretutto, la provincia di Grosseto non solo non ha, allo stato attuale, nuovi posti disponibili per richiedenti asilo, ma ha un eccesso di migranti rispetto al numero previsto.

È quindi da chiedersi perché dodici delle persone ritenute in surplus non siano state inviate a Capalbio. Forse perché la decisione solleverebbe troppe polemiche? Il sindaco della località turistica, Luigi Bellumori, ovviamente Pd, si è trincerato dietro un «chiedetelo alla prefettura».

CAPALBIO E I MIGRANTICAPALBIO E I MIGRANTI
A parlare, invece, interviene il consigliere regionale Giovanni Donzelli (FdI): «Adesso sappiamo che per fermare l'invasione - spiega - basta fingersi benestanti e di sinistra. Lo consiglieremo ai cittadini che in tutta Italia si lamentano per la presenza degli immigrati e per la totale assenza di coinvolgimento delle comunità locali nelle decisioni sul loro collocamento. Ormai tutti si sono accorti che l'unica attenzione del Pd per i profughi è quella verso il business delle cooperative amiche».

Fonte: qui

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